PROVINCIA: lo sfascio del centro destra … stravince Canfora

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Quello che è stato capace di fare il centro destra non lo avrebbe immaginato neppure il più grande sceneggiatore di Hollywood. Il tutto si è compiuto nel breve volgere di cinque anni. Da quel famoso 2009 quando il centro destra unito sradicò, dopo diversi decenni, dalle poltrone di Palazzo Sant’Agostino i rappresentanti di quel centro sinistra che aveva esercitato il potere per il potere affogando, alla fine, nello stesso potere esercitato malissimo, tutto si è dissolto nel nulla e nell’insipienza dei personaggi che pure avevano contribuito allo storico successo. Sull’onda travolgente dei successi berlusconiani del 2008 anche a Salerno, con la strepitosa alleanza tra la ministra Mara Carfagna e l’incontenibile Edmondo Cirielli, il centro destra vinse alla grande con uno slogan semplicissimo che sul piano mediatico fu travolgente: “Tornare Grandi”. E sembrava davvero che la classe politica di destra fosse avviata ad inanellare tappe importanti da contrapporre allo sfascio degli anni precedenti. Non è stato così. Alla base un vulnus storico che accompagna da oltre venti anni la storica riunificazione della destra in un unico grande raggruppamento per il “buon governo della cosa pubblica”; il vulnus, adesso è più facile dirlo, è stato rappresentato dalla eterogenea provenienza dei tanti soggetti che negli anni hanno dato vita al blocco che ha vinto elezioni comunali, provinciali, regionali e nazionali. La loro provenienza, spesso la loro insipienza sul piano politico, e la rabbiosa voglia di potere hanno fatto il resto con inevitabili battaglie intestine che analizzate con il senno di poi non avevano e non hanno alcun serio elemento di sussistenza. L’elenco degli episodi, singoli e di gruppo, sarebbe infinito e lascerebbe l’amaro in bocca per come questo elenco si è mano a mano allungato all’inverosimile. Purtroppo è stato impostato tutto malissimo, c’è stata gente che nell’ambito della stessa coalizione ha cambiato più di una volta finendo addirittura per schierarsi (come nel caso delle elezioni per il rinnovo della Provincia) con il centro sinistra pur di andare a danneggiare Mara o Edmondo e non tanto per un cambio mentale di casacca che nella sua apprezzabilità lascerebbe comunque adito a tante discussioni ed approfondimenti. Ed ha vinto, inevitabilmente, alla grande (forse per “Tornare Piccoli”) proprio colui il quale era considerato, fino a domenica mattina, il candidato “meno peggio” che il centro sinistra potesse schierare sull’onda di una strana coalizione tra PD, SEL e UdC: Giuseppe Canfora da Sarno. Nell’apprendere i risultati mi sono chiesto quale mai potrà essere la soddisfazione degli esponenti dell’UdC nell’aver contribuito non a far vincere Canfora ma, più sicuramente, a far perdere Giovanni Romano; in pratica gli ondivaghi dell’Unione di Centro erano ultimi nel centro destra e saranno clamorosamente ultimi anche nel centro sinistra; e se nella destra sono stati spesso sopportati, qui nella sinistra verranno dilaniati. Bella soddisfazione dopo aver tradito ideologie, convinzioni e battaglie decennali. Ma se vogliamo essere analisti sinceri ed obiettivi dobbiamo anche dire che quello che hanno combinato Mara e Edmondo in provincia di Salerno non l’ha mai fatto nessuno, almeno a mia memoria. Litigarono fin da subito, Mara dice per colpa di Edmondo, Edmondo dice per colpa di Mara; un lungo calvario, fatto di tanti scarica barile, che ha prodotto soltanto danni e perdita di consensi sotto lo sguardo attonito, silente e colpevole dei tanti soggetti in cerca di poltrone e di potere, fino al punto che Mara andò in tribunale (non dimenticatelo !!) a deporre dinanzi a Vincenzo Montemurro (pm), presumibilmente  non contro Edmondo ma neppure a favore, per la vicenda del presunto falso tesseramento PdL. Alla luce dei risultati elettorali provinciali, ma anche di quelli comunali che si sono succeduti nel tempo, possiamo dire, e non a cuor leggero, che l’ex ministro non capisce nulla di politica locale: promesse mai mantenute, segreterie non funzionanti, alleanze sbagliate, cattivo rapporto con i giornali e le tv locali, ecc. Tutto, però, improntato esclusivamente nell’intento di danneggiare l’avversario che non era il centro sinistra ma soltanto ed unicamente Edmondo. Ricordo di aver scritto, proprio da questo giornale, all’indomani della nomina a ministro di Mara che era necessario posizionarsi subito a Salerno, creare una fitta rete di comunicazione attraverso i media locali e percorrere la provincia (dal venerdì alla domenica) in tutta la sua estensione per rendersi visibile e definibile. Non è accaduto niente di tutto questo, ma si sa i consigli non pagati non vengono mai ascoltati; eppure questa, soltanto questa, è politica locale. Mara non ha mai capito che tutto quello che si può fare e dire a Roma in  Parlamento e nei Ministeri non conta assolutamente nulla in sede locale. Ma anche Edmondo ce l’ha messa tutta per commettere una serie impressionante di errori su errori, scelte sbagliate, uomini non giusti, rocambolesche rotazioni di poltrone assessoriali utilizzate spesso con l’obiettivo di “fregare Mara” dove quest’ultima riusciva un pò ad emergere; tutte scelte che hanno avuto un peso determinante in sede di consenso elettorale; anche lui non è stato capace di ragionare e di cercare di far capire alla stessa Mara che era più giusto che lei curasse Roma e che lui curasse Salerno. Poi negli ultimi due anni, dopo la drammatica scissione di Fini, non si è capito più nulla ed alla fine il territorio ha premiato chi in questi ultimi tempi era assolutamente sconosciuto e, quindi, immune da presunti peccati. E il tanto decantato agro nocerino-sarnese, il bacino elettorale che ha sempre deciso le provinciali, ha deciso anche questa volta bocciando sonoramente quello che fino a qualche giorno fa appariva come il leader indiscusso. Antonio Iannone è forse la vera vittima del “sistema cirielliano”, non ha alcuna colpa per la debacle, ha solo avuto il demerito di essere stato fedele fino in fondo. Qualcuno ha detto che ora bisogna conquistare la regione, non sarà così facile per il centro sinistra (quello salernitano, s’intende !!) perché Napoli è tutt’altro discorso. Ma il tempo e gli elettori anche in questo caso ci diranno la verità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *