PORTO: la serata di Annunziata !!

Aldo Bianchini

SALERNO – E’ stata la serata, la magica serata, di Andrea Annunziata (Presidente dell’Autorità Portuale di Salerno) quella organizzata dalla comunità portuale con l’apporto del “Concerto Gospel”, del “Cabaret” di Artéteca, la regia di Claudio Tortora e la magica e professionale presentazione della leggiadra Nunzia Schiavone. Il presidente è salito sul palco del cinema-teatro Augusteo per primo, visibilmente teso e commosso, senza finzione, ha preso il microfono e da lì in poi è stato un fiume in piena nella ripetizione, volutamente forzata, dei tantissimi problemi che assillano la portualità salernitana in pieno fermento di crescita che, però, rischia una clamorosa implosione per colpa della carenza delle infrastrutture: ampliamento del porto, gallerie della Porta Ovest, prolungamento tangenziale, aeroporto, infrastrutture retro portuali; fortunatamente a breve il porto conquisterà alcuni pontili per fare spazio alle crociere. Gli spettatori più attenti e gli addetti ai lavori hanno avuto la dimostrazione plastica di come un presidente possa fare, ma anche essere, presidente a tutto tondo. In effetti Andrea Annunziata crede pienamente in quello che fa e crede nel suo ruolo che non sbandiera come un trofeo conquistato ma che esibisce come un cartello al servizio della comunità salernitana che non deve mai entrare in contrapposizione con quella partenopea con la quale, invece, deve cooperare e collaborare, sempre e comunque per il bene comune. E’ stato superbo il presidente Annunziata quando, sul finire del suo intervento, ha inteso salutare con grande affetto gli operai che a quell’ora della sera (oltre le ore 20) erano ancora sulle gru del porto intenti al loro difficilissimo lavoro sia per il rischio intrinseco che per i rigori atmosferici; ma il porto non si ferma e non può fermarsi -ha detto il presidente- ed è per questo che tutti dobbiamo incoraggiare i nostri operai con un  lungo e caloroso applauso. E la sala dell’Augusteo, gremita in ogni ordine di posti, si è sciolta e riscaldata in maniera spontanea; lungo e convinto l’applauso che neppure la brava Schiavone era riuscita a promuovere e raccogliere nella prolusione della serata. Ma la cosa più importante il presidente Andrea Annunziata l’ha sparata quando ha detto che è riuscito in pochi anni ad incrementare di oltre il 60% le attività portuali anche se la “pianta organica” a sua disposizione è rimasta sempre la stessa di una decina di anni fa sia sotto il profilo dei numeri che delle competenze professionali. Un fatto questo, aggiungo io, che è impensabile in una qualsiasi azienda in progress, ma che qui nel nostro Paese è una cosa quasi del tutto normale che, a causa di una serie incredibile di lacci e lacciuoli, non consente a nessuno di rivedere ed incrementare le piante organiche delle maestranze, neppure in presenza di specifici e certificati successi commerciali e verifiche di bilanci. Nel merito va detto che anche in questo va vista la validità del “modello lavorativo di Annunziata” che è riuscito a stimolare ed a spingere tutti i suoi collaboratori a dare il meglio di loro stessi, al di là degli orari di lavoro e delle rispettive mansioni; tutto nell’ottica del credo che un pool efficiente può e deve essere intercambiabile. In pratica il presidente Annunziata gestisce l’unica azienda salernitana che “produce ricchezza” in termini di economia e di lavoro; alla pari dell’Autorità Portuale c’è soltanto la Camera di Commercio ma questa non produce e si limita soltanto a “gestire ricchezza” (e la cosa è ben diversa !!). Tutte le altre aziende salernitane, da quelle municipalizzate a quelle partecipate, da quelle provinciali a quelle a partecipazione privata, se non sono in fallimento rasentano un giorno dopo l’altro un chiaro default. Il grande assente della serata, Vincenzo De Luca, impegnato a preparare gli inutili “tavoli della leopolda nostrana” (dei quali cercherò di parlare nei prossimi giorni) ci pensi bene ed ascolti qualche volta i consigli e/o le grida d’allarme come quello lanciato da Annunziata; e se davvero vuole scalare le vette regionali cerchi di fare pulizia dei tanti presunti manager che della managerialità non sanno assolutamente nulla e si trastullano soltanto con ricchi emolumenti per vivacchiare all’ombra del capo mentre le aziende scrivono da anni bilanci in nero. Il concerto dei Gospel (di Patrick George & Up Choir), il cabaret di Artéteca (in “Al giorno d’oggi”) e, ovviamente, il brindisi di Natale hanno fatto il resto a corona di una splendida, delicata e sobria serata organizzata come sempre al meglio.

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