La voce del padrone/10: Lira Tv, Antonio Fasolino e le dimissioni.

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Nel contesto di un mio precedente approfondimento (il 18.11.14 in merito all’aeroporto di Salerno) parlai delle dimissioni strategiche rassegnate dal presidente del consorzio dell’aeroporto Antonio Fasolino, dimissioni poi rivelatesi una bufala a tutto danno di chi aveva fatto finta di accoglierle con dispiacere. Prima di chiarire il mio pensiero è giusto osservare che non sempre, meglio sarebbe dire quasi mai, le dimissioni nel contesto di quello che dovrebbe essere un normalissimo “tourn-over”, o come si dice oggi “spoil-system”, vengono recepite nella maniera più giusta da parte di chi le riceve nei confronti di chi le offre. Nel caso delle dimissioni volontarie offerte da Antonio Fasolino, come gesto di apertura verso la nuova amministrazione provinciale, sembrava che le stesse fossero state ricevute nella maniera giusta dal neo presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora. Sembrava !!, ma nel giro di poche ore appena si appalesò l’intenzione  di Canfora di conferire l’incarico ad un suo uomo di sinistra ecco che il governatore Caldoro rinomina lo stesso Fasolino alla presidenza del consorzio dell’aeroporto. Figuraccia di Canfora e grande arrabbiatura di Vincenzo De Luca che, si sa, non ama essere beffeggiato da nessuno, men che meno da quelli di destra. In effetti Antonio Fasolino era stato molto democratico nell’offrire le dimissioni, sperando che fossero rifiutate, ma quando si era reso conto della spocchioneria della sinistra immediatamente aveva accolto, e giustamente, il reincarico senza battere ciglio. Una trappola gigantesca con figurella colossale per la sinistra che in cambio di un gesto d’onore non aveva saputo rispondere allo stesso modo. Ma questi gesti, dicevo prima, molto spesso non vengono compresi e non vengono valorizzati. Il racconto delle dimissioni di Antonio Fasolino mi danno l’occasione di ricordare a tutti, ma anche a me stesso, i casi in cui le dimissioni vengono spocchiosamente sfruttate ad altri fini. Chiarisco ancora meglio che ho preso come spunto la vicenda Fasolino perché fu proprio lui l’avvocato della parte a me contraria nella controversa vicenda dell’acquisizione di Quarta Rete TV da parte di Lira Tv. Ebbene il giudice fallimentare aveva disposto, con decreto giudiziario, il mio passaggio automatico (nella qualità di direttore responsabile dell’emittente fallita) nella struttura televisiva che avrebbe acquisito Quarta rete; anche per questo il prezzo base d’asta fu fissato in soli 150mila euro. La gara fu vinta da Lira Tv e, dopo aver preso atto del passaggio di proprietà con la visione dell’atto notarile, mi presentai nella sede di Lira Tv. Nel corso del primo incontro (presenti anche alcuni testimoni) la prima cosa che feci, in ossequio al principio dello “spoil-system” fu quella di chiedere un foglio di carta a Raffaele Budetti e di scrivere con le mie mani le dimissioni da direttore responsabile sperando e credendo che quel gesto venisse interpretato, letto e valutato nella maniera più giusta. Macchè, da quel momento fui assolutamente maltrattato (sul piano squisitamente redazionale) fino al punto da spedirmi prima in un polveroso deposito a riordinare videocassette e poi, soltanto per pochi minuti, in redazione per prendere ordini su cosa fare (in un’altra occasione vi racconterò cosa realmente accadde in redazione e la reazione di quello che era stato per tanti anni il mio pupillo “Antonio Esposito). Il rapporto, ovviamente, si ruppe ed in sede giudiziaria continuò il maltrattamento in quanto nella memoria difensiva i legali di Lira Tv (tra i quali l’avvocato Antonio Fasolino) scrissero, più o meno, che non ero stato in grado di confezionare un servizio per il tg; fortunatamente la grottesca vicenda fu brutalmente tamponata dal giudice del lavoro D’Antonio. Ho raccontato questo stralcio di episodio (mi riservo di raccontare tutto il resto) vissuto direttamente sulla mia pelle per meglio specificare i ritardi incredibili che scontiamo in materia di spoil-system e di tourn-over che non ha quasi mai trovato una decorosa sedimentazione sebbene le leggi in materia parlino in maniera molto chiara. Un altro esempio di grande e specchiata etica personale lo diede qualche anno fa l’ex presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, prof. Domenico De Masi, che per togliere dall’imbarazzo la neo ministra Stefania Prestigiacomo che non riusciva a nominare il nuovo presidente si dimise volontariamente. Neppure in quel caso il gesto venne apprezzato, purtroppo. Per concludere; sarà solo un mio pensiero ma mi viene il dubbio che l’acutissimo Antonio Fasolino  prima di rassegnare volontariamente le dimissioni nelle mani del presidente Canfora ha pensato a come andò a finire  malissimo per me ed avrà fatto scattare per tempo le contromosse. Peccato che Giuseppe Canfora non lo abbia capito prima che si compisse la grande figuraccia. Nel mio caso specifico non avevo contromosse da mettere in atto e le mie dimissioni assolutamente volontarie furono subito e drasticamente strumentalizzate. Alla prossima.

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