Bcc Sassano: verso la banca del sud o una resa senza condizioni ?

 

 

Aldo Bianchini

 

VALLO della LUCANIA – Molti lettori di questo giornale, direttamente e/o con commenti, pongono e si pongono la domanda che è contenuta nel titolo di questo articolo: “Ma la fusione della Bcc Sassano  con la Banca del Cilento va verso una banca del sud o una resa senza condizioni nei confronti della banca vallese ?”. Non sono conoscitore delle regole bancarie e finanziario-economiche per poter dare una risposta esaustiva. Mi è venuto in aiuto un amico casualmente incontrato in un supermercato del Vallo di Diano ed al quale, conoscendolo come esperto dei fatti della banca di credito sassanese, ho esternato i miei dubbi. Semplice ed al tempo stesso lapidaria la risposta: “E’ sufficiente che vai a leggere la dichiarazione resa dal dr. Ciro Solimeno, direttore generale della Banca del Cilento, per capirne di più e poter dare la risposta che i tuoi lettori vogliono. Recupera l’ultimo numero del supplemento Territori allegato al periodico di comunicazione della Banca del Cilento e Lucania Sud, quello relativo ai mesi di ottobre-novembre 2015 contrassegnato con il n. 7 dell’anno IV, e ti convincerai”. Anzi, detto fatto, è sempre il mio amico a fornirmi una copia di detto supplemento.

Un foglio, ben costruito giornalisticamente, con quattro pagine. Sulla prima di copertina l’attacco di ben sei interviste senza la firma dell’intervistatore e le cinque foto degli intervistati: Francesco Castiello (presidente della Bcc Cilento), Antonello Stefano Aumenta (ex direttore generale della Bcc Sassano), Ciro Solimeno (direttore generale della Bcc Cilento), Rosa Lefante (presidente f.f. della Bcc Sassano) e Silvano Lucibello (vicepresidente vicario della Bcc Cilento). Manca la foto di Lucio Alfieri (ma la si trova all’interno del supplemento) a corredo dell’attacco della sua intervista. Parlare di interviste è un po’ troppo, perché in mancanza della firma dell’autore si deve parlare più di una dichiarazione apodittica che di altro; quindi le dichiarazioni integrali è possibile trovarle alle pagine 2, 3 e 4; su quest’ultima c’è anche quella del “socio Domenico Lauria” della Bcc Cilento che decanta gli effetti positivi della fusione tra la Bcc Cilento e la Lucania Sud. Fin qui, però, niente di eccezionale; tranne il fatto della dichiarazione dell’ex direttore generale della Bcc Sassano che esalta il lavoro pro fusione. Una dichiarazione resa, probabilmente, pochi giorni prima della decisione di dimettersi; sarebbe interessante sapere cosa è mai accaduto in pochi giorni per indurlo a lasciare un’operazione molto importante; qualcuno dice che è stato l’attacco brutale portatogli dall’ex presidente Antonio Calandriello nella riunione pubblica di Varco Notar Ercole a convincerlo definitivamente a mollare. Una versione alla quale credo molto poco; probabilmente c’è dell’altro. Anche perché quella delle contestazioni e dei veleni diretti e indiretti è una storia che si manifesta ad ogni giusta e saggia riunione pubblica predisposta dalla presidente f.f. per spiegare ai soci-clienti le fasi della complessa operazione di fusione.

Difatti anche lunedì 30 novembre 2015 sembra che nell’aula consiliare del Comune di Sassano ci siano stati dei battibecchi più o meno duri e piccati tra alcuni soci e i responsabili delle due Bcc seduti al tavolo della presidenza. Ma questa è materia per i pettegolezzi di borgata, la sostanza è che il lavoro è giunto a buon punto  e che la fusione sembra ormai cosa fatta sotto la bonaria egida della Banca d’Italia i cui funzionari mirano forse a liberarsi di un peso scomodo anziché andare all’analisi dettagliata dei problemi che attanagliano, comunque, le due Bcc che corrono verso la fusione. Ci sarebbero da valutare le sofferenze (tra chirografarie e ipotecarie), le perdite per svalutazione e la vendita dei titoli per compensare le perdite; ma questa, ripeto, è più materia specialistica che giornalista, materia che comunque non mancherò di approfondire nei prossimi articoli anche perché all’orizzonte appare sempre più forte l’ombra della Aram Capital Ltd, una società con sede a Londra e composta anche da soci napoletani, in favore della quale la Bcc Sassano dovrebbe (ma dalle ultime notizie sembra abbia rinunciato in quanto sarebbe stata richiesta una offerta con altre società, anche se il condizionale è d’obbligo !!)) conferire tutte le sofferenze per tentare di pareggiare le perdite e presentarsi “pulita” all’atto finale della fusione. Ma per riportarci rapidamente alla domanda iniziale ho letto con molta attenzione la dichiarazione del direttore generale Ciro Solimeno inserita a pag. 3 di “Territori” in cui il dg descrive con sufficiente argomentazione i momenti salienti della fusione-acquisizione e dice: “Un altro elemento molto importante è la diversa dimensione delle due banche; questo consentirà a noi di poter incamerare tutta la Bcc di Sassano, senza grandi stravolgimenti, semplicemente implementando le nostre strutture di carattere commerciale”. E la governance ? verrebbe da chiedersi: ebbene per la governance ci sono solo le promesse verbali fatte nelle varie assemblee di attribuire alla Sassano la vice-presidenza; una promessa che secondo molti difficilmente verrà mantenuta. Ma c’è di più, ed è forse la cosa più seria. Ad un certo punto si legge: “I territori sono contigui, ma sono diversi dal punto di vista industriale ed economico. Il nostro territorio di provenienza risente di un’economia legata alla stagionalità, mentre i territori della Lucania Sud e del Vallo di Diano hanno un’economia più stabile, basata su settori economici di tipo tradizionale, un’agricoltura molto sviluppata, un’industria manifatturiera a diversi livelli, ecc.”.

Ognuno, naturalmente, può trarre le proprie conclusioni sulla convenienza della fusione; a me spetta soltanto il compito di tirare le somme di quanto scritto. E la somma mi dice che potremmo trovarci di fronte ad una banca che gestisce un’economia instabile che cerca di accorpare una banca dall’economia stabile; in pratica una banca in palese difficoltà che facendo leva sulla sua grandezza incorpora e polverizza quella più piccola anche se più sana.

3 thoughts on “Bcc Sassano: verso la banca del sud o una resa senza condizioni ?

  1. secondo me è più sana la CIlento anche se non li conosco, almeno nei valori principali….
    conosco Sassano sono marci, fetidi, derelitti da barraccone salvo qualche caso eccezionale…
    stamattina sono stato in banca a Sassano, non dico filiale, nè soggetto… e comunque sono stato aggredito verbalmente da una dipendente senza aver fatto niente (io per ora sono cliente, ma non per molto ancora)! Vi sembra giusto? Ho chiesto di chiudere libretto e c/c e cosa mi hanno risposto: non qui! Sono stato dal direttore e mi ha detto che non è possibile esporre reclami perchè tanto quello se lo legge e poi lo butta… ditemi voi… non scrivo bugie…. e infatti nessuno ha mai contestato i miei commenti, buonaserata a tutti, Paolo

    1. scusatemi, mi sono espresso male: mi hanno consigliato che è inutile fare reclami tanto non serve a niente (il direttore era in ferie oggi) Paolo

      1. Caro direttore ora a parte le vicende personali, ma il rating delle 2 banche non è pressocchè uguale? Qualcuno lo sa questo? Una modesta considerazione: stesso rating (o prossimo) ma proiettato sulla mastodontica dimensione della Bcc Cilento non avvalora quest’ultima esponenzialmente in modo da rendere perfettamente plausible l’incorporazione? Saluti a tutti

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