Sanità: i licenziamenti del Ruggi e il commento di Roberto

Aldo Bianchini

SALERNO – Peccato che “Roberto” sia soltanto un anonimo lettore di questo giornale; peccato davvero perché gli vorrei stringere la mano per le tante cose che ha detto e che condivido pienamente, senza se e senza ma. Dai “personaggetti” che appaiono su Lira/Tv, ai dirigenti del Ruggi ed ai responsabili in genere, bisognerebbe sempre chiedere conto e ragione del loro atteggiamento che, badate bene, soltanto con l’incalzare delle nuove e tassative regole governative si stanno dando un sacco da fare, e se il Ruggi è stato il primo ospedale pubblico a licenziare i nullafacenti c’è stato subito il Comune di Sanremo che ha fatto altrettanto; è una procedura che si sta estendendo ormai a macchia d’olio, rassicurati anche dal fatto (non lo si deve dimenticare) che in uno dei decreti attuativi (della più grossa riforma della pubblica amministrazione preparata dal ministro Marianna Madia che a vederla sembra “un dipinto del Botticelli” ma che, verosimilmente, è piena di energie innovative tutte ancora da scoprire) almeno nelle intenzioni è stata avanzata l’ipotesi in cui viene fatta esplicitamente salva l’eventuale responsabilità civile dei dirigenti che dopo aver assunto un provvedimento disciplinare potrebbero trovarsi dinanzi ad un giudice che da loro torto e che li condanna ad un risarcimento. Nell’articolo che il bravo Roberto commenta ho effettivamente enfatizzato, forse più di quanto dovuto, l’azione disciplinare intrapresa dalla dirigente delle risorse umane del Ruggi (dott.ssa Antonietta Niro), ma l’ho fatto con il preciso intento di infonderle ancora più coraggio di quanto ne abbia perché agli inizi di febbraio è già stata convocata dinanzi ad un PM della Procura di Salerno che la deve sentire in merito al fatto di aver negato l’accesso al suo ex ufficio al sindacalista di cui ho ampiamento parlato e che non risulterebbe, ancora, nell’elenco dei licenziati. Ma dove erano e cosa hanno fatto in passato i dirigenti del Ruggi ? si chiede Roberto. Ebbene la spiegazione è lunga è complessa senza che con questo intendo assolvere la mancanza di coraggio di tutti quei dirigenti che sono diventati tali quasi per “usucapione” e per carriera che per spiccate peculiarità manageriali. Per spiegarlo dobbiamo andare indietro nel tempo, almeno fino alla emanazione della Legge 300/70 (Statuto dei lavoratori) di Gino Giugni con il quale venivano sanciti i diritti, ma anche i doveri, dei lavoratori dopo il lungo ed oscuro periodo della Fiat di Valletta dove il capo era il padre-padrone dei destini di ogni singolo lavoratore. La situazione si ribaltò radicalmente e, grazie all’opera distruttiva dei sindacati, si arrivò rapidamente alla sconfessione di ogni atto disciplinare da parte dei dirigenti pubblici e privati; ai sindacati si aggiunse una schiera molto folta di Pretori e di PM generati dalla sinistra che, per partito preso, davano subito ragione ai dipendenti senza nemmeno (in molti casi) ascoltare entrambe le parti. Quello fu il periodo della famosa o famigerata “perequazione” ovvero dei diritti uguali per tutti senza distinzione tra i lavoratori laboriosi e meritevoli e quelli nullafacenti, soprattutto nella pubblica amministrazione. Insomma la meritocrazia, che comunque causa delle discriminazioni, andò a farsi benedire e almeno per tre decenni è stata fatta terra bruciata intorno a chiunque avesse intenzione di cominciare a modificare le cose. Quando, poi, ci ha provato Berlusconi tutta la sinistra è insorta e lo hanno (forse anche giustamente) impalato. Ora tocca alla sinistra se vuole sopravvivere e se vuole raddrizzare le sorti di un Paese quasi alla deriva. Nel corso di questi ultimi trent’anni si sono autonomamente modificate anche altre due cose: la magistratura del lavoro che non è più solo quella della “new generation” di sinistra e i sindacati che hanno dovuto darsi una mossa se non volevano perdere qualsiasi contatto serio con i lavoratori (leggasi l’enorme calo degli iscritti alla triplice CGIL-CISL-UIL). Evitiamo, però, scontri di potere; la politica dovrà essere così abile da non far pensare mai alla magistratura di voler adottare provvedimenti “a prova di giudici” (come già scrivono molti giornali nazionali), sarebbe la fine e ci troveremmo di fronte a decisioni soltanto politiche piene di avidità di potere soprattutto da parte della stessa magistratura che non vuole essere seconda a nessuno. Che bella Italia ci hanno lasciato i “padri della patria”, mi verrebbe da dire, ma non lo dico. Gentile Roberto le garantisco che non sono assolutamente mosso da “furore pantoclastico” contro poveri individui che nei miei lunghi quarant’anni di pubblica amministrazione ho sempre considerato dei derelitti anche dal punto di vista morale e senza alcuna dignità. Ricordo con affetto un collega che per oltre trent’anni ha messo soltanto e sempre lo stesso timbro sulle identiche carte che cambiavano ovviamente soltanto nelle intestazioni e nelle elencazioni; eppure quel collega era riuscito a crearsi una sorta di “cortile personale” dal quale amministrava una certa fetta di potere verso l’esterno; ebbene quel collega ha avuto sempre lo stesso trattamento in termini economici e/o di sistemi premianti che ho avuto io che, invece, svolgevo un compito ispettivo esterno. Grazie ai sindacati ed alla perequazione, gentile Roberto; uno schifo che all’estero fa solo ridere. E’ questo, forse, il vulnus principale della pubblica amministrazione che attraverso il mito del posto fisso ha consentito sempre la creazione di tanti cortili di potere anche perché, diciamocelo con franchezza, non ha mai pagato come doveva i dipendenti, non ha mai tenuto conto del merito e non ha mai consentito ai dirigenti di fare il loro lavoro con serietà e serenità. Al Ruggi, gentile Roberto, sapevano tutti quello che accadeva sotto e sopra di loro ma nessuno aveva mai mosso un dito; speriamo che da oggi in poi la situazione cambi radicalmente, e non solo nel Ruggi. Io ci spero, anche se non ci credo molto.

 

2 thoughts on “Sanità: i licenziamenti del Ruggi e il commento di Roberto

  1. Gentile Direttore,
    come sempre dimostra un’altra stoffa,accetta i commenti,che avevo letto ,e ne sottoscrive i contenuti.Una lezione di onestà intelletuale.All’ora anche io prendo la palla al balzo e mi consento qualche considerazione.
    E’ pleonastico che dichiari che anche io condovido e sottoscrivo quello scritto dal signor anonimo Roberto ma sulla scorta di quanto da Lei scritto oggi vorrei aggiungere qualche altro elemento di riflessione.
    I “furbetti del cartellino” vanno severamente sanzionati.Pacifico. Chi li protegge o si “dimentica” dolosamente di rimandarli e giusti e sacrosanti provvedimenti desciplinari……anche il licenziamento ,andrebbe sanzionato nello stesso modo, forse anche di più, secondo me,eanche su questo difficilmente non si può essere daccordo. Su altre cose si dovrebbe avere maggiore capacità a mettere le cose nella giusta dimensione.
    Possibile che in questo paese non possano esistere mezze misure? Si passa da un eccesso ad un altro e si lasciano sul campo gli elementari elementi di buon senso. Ieri tutti furbi e amici dei furbi ( non Lei)….oggi tutti censori e moralizzatori pronti a “licenziare” in due giorni. Sembra per colpa dei “soliti noti”ci dobbiamo “tafanizzare” tutti………non mi sembra giusto.
    Dietro la conquista dello Statuto dei Lavoratori, ci sono anni e anni di battaglie difficili, di uomini e donne che hanno messo in discussione non semplicemente il posto di lavoro ma la loro stessa vita e non è giusto che per una “manica di fetenti”, tutto si cancelli con la gomma sia pur azionata dalle leggiadri mani della “Botticelliana” Ministra.Dobbiamo plaudire agli “attributi” ,sfoderati all’ultimo momento dalla dott.ssa
    Niro, anche a quelli della Toscana di ferro? Cosa non si fa per qualche voto in più, e quante “porcherie” dovremo ancora,supinamente accettare…..bevendoci il cervello……rinnegando il passato…….dimenticandoci quali erano le condizioni dei Lavoratori, prima dello Statuto dei Lavoratori? Per chi( non certo Lei) avesse smarrito la memoria o fosse giovane e quindi certi ricordi non possiede proprio, inviterei a rileggere o leggere un bel libro di un nostro conterraneo :Domenico Rea ,la”Ninfa Plebea”,in particolare, nella parte in cui si descrive la condizione miseranda e schiavizzante , di sfruttamento e ricatto in cui vivevano i lavoratori/trici nelle “fabbriche del pomodoro” nell’Agro-Nocerino-Sarnese nel primo dopo guerra……….basterebbe per comprendere che grossi passi indietro e velocemente ,purtroppo stiamo facendo.Il “vituperato” articolo “18” al cui funerale,fatto in fretta, hanno partecipato “tante,troppe teste vuote”
    non era stato introdotto per difendere i “furbetti del Cartellino” o gozzovigliare sedicenti “sindacalisti” che hanno sempre e solo pensato a mettere a posto i c**** loro……….No.Cercava di dare “dignità ai Lavoratori”
    nei riguardi di “padroni” senza coscienza.Sottrarli al,gioco dei “caporali” che ora rispuntano più forti e fieri ieri.( mi scusi Direttore per aver introdotto un liguaccio dal repertorio più becero di una “Sinistra” che ormai la si può leggere solo in vecchi e polverosi libri di storia………non la cerchi alla “Leopolda”, troverebbe Farinetti,capace di poterLe vendere solo, ” del buon lardo di Collonata”……..qualche bottiglia di Brunello……
    ma di “Sinistra”, ben poco…..NIENTE,qualche Massone………di lavoratori nemmeno l’ombra). Sono certa che Lei non ha dimenticato “Portella Delle Ginestre”, ma si guardi in torno……molti non sanno nemmeno che sia esistita,come strage, o credono al massimo che sia una amena località per vacanze. Sono le esagerazioni che hanno rovinato e inquinato tutto…….i sindacalisti “del posto al sole” che hanno di fatto vanificato quello che veramente rappresentava l’ Art.”18″. Si ampamente capito,credo, che non sono di “Destra” ma non sono nemmeno una “Leopoldina”. Nutro, comunque per Lei, da sempre di “Destra”, un profondo senso di rispetto, perchèanche la sua “Destra”…….Crociana………Gentiliana………Sociale, è anchessa solo un capitolo di un libro che nessuno ha letto o vuole cercare di leggere.Non la confondo con i “personaggietti” della “destra” alla amatriciana di oggi, o peggio quelli di destra ( non quella ciociana ma con il fez) travestiti da uomini di sinitra…………..miserevole…..non Crescent.
    Diverso e concordo il discorso sul merito sul quale mi trova perfettamente daccordo…..ma chi ha permesso
    di metterei lei e chi si limitava di mettere timbri al calduccio sullostesso piano……….io……Lei? O forse per colpa di “mezze calzette” di Dirigenti”, anchessi miracolati da parte di qualche politico di turno?
    Al Sud ,tranne nelle fabbriche a “partecipazione Statale” dove i Sindacati si sono ingrassati e fiumidi “furbetti” sono stati allevati a malversare, rubareed altro, leconquiste dei lavoratori non sono mai arrivate.Siamo passati dalla mancata applicazione dei contratti (materia a Lei cara), per l’imposizione della camorra,alla mancanza di tutto per delega della Botticelliana Renziana.Nessuno si accorgerà di nulla.
    Adesso si aprirà la caccia al “fannullone”…..accomodatevi, almeno io non aspettavo altro. Si premierà il merito in una cornice di familismo amorale imperante? Ci credo non poco……pochissimo, meno di Lei.
    Ci dobbiamo rassegnare…..la globalizzazione……..la stessa che ci permette di comunicare in questo stesso istante,conuna manoci aperto orizzonti impensabili……con l’altra (quella che controlla tutto….comeun grande fratello) si è preso tutto…..anche la dignità,oltre che l’Articolo “18”.Buon lavoro Direttore.Non esiste la Nobile Destra, è scomparsa l’utopica Sinistra………è rimasta solo lacaciotta di Farinetti echi se la mangia.

    1. Gentile Direttore,
      sembra che la signora/ina Mimma non abbia tutti i torti.Qualche argomento di riflessione seria alla discussione lo ha portato,almeno secondo me.
      Oggi si celebra in pompa magna il licenziamento del “vigile in mutande” beccato a timbrarsi in una mise non proprio eccezionale….e tutti a plaudire….a dire bene…..bravi, bis.Non so ,veramente come finirà questa storia.E se quel vigile, solo in ipotesi, veramente abitava nel luogo dove lavorava, facendo anche da custode,sempre in ipotesi, è certo marcare in mutande non è il massimo, ma non credo sapesse di essere ripreso da “telecamere nascoste” come in una Candid Camera.Era proprio giusto che certe “immagini” facessero il giro di tutte le televisioni? Non è che si è fatto un ricamo sensazionalistico sul fatto. Sicuramente sono diverse le immagini dei “forzati” del cartellino (10….12), o andava a fare la spesa,stava a passeggiare e godersi il sole in riva a mare (queste non sono film San Remesi ma , ai noi ,Salernitani), o che si dedicava al canottaggio ( questa volta ,di nuovo a San Remo).E se effettivamente questo negletto fosse anche veramente il custode del palazzo (che era chiuso quando ha fatto il suo show in intimo? Non sarebbe troppo essere passato, sia pure in mutande, come il più “fetente” dei mangia pane a tradimento?Leggero, superficiale,sicuramente, ilare nella sua tenuta “impropria “ per una marcatura ma non per questo, oscena come si è voluto, forzosamente far passare dai media nazionali ( il palazzo era chiuso e lui era anche custode……..in mutande……ma sempre custode).
      Questo uso abominevole che si fa della vita degli altri mi ricorda la STASI. Non sto a giustificare il “vigile in mutande”,ma penso, forse sbagliando,che più che essere licenziato per il modo disdicevole con il quale aveva timbrato (meritevole di un severo provvedimento disciplinare), non era più importante cosa faceva dopo aver timbrato sia pure in mutande? Ma io non considero nemmeno questo, diamo per certo che fosse un “furbetto del cartellino”, da licenziare, va bene, ma è sicuro, che oltre che nelle Aule preposte di Giustizia, quelle immagini dovevano fare il giro del Web? Nutro i miei dubbi.E’ stato giusto? Una cosa dovrebbero essere i provvedimenti amministrativi, anche il licenziamento,di chi li compie e se ne prende le responsabilità ,specialmente se ha preso un granchio,anche se in mutande…..una cosa dovrebbero essere i provvedimenti Penali.dove si deve perseguire e condannare…..ma la messa alla berlina è stata eliminata ,fortunatamente, da diversi lustri.Come la mettiamo Direttore? Meglio il “vigile in mutande”, padre e madre di tutte le iatture italiane, con il cui licenziamento,risolveremo tutto, ma cosa più importante non parleremo più di nulla : la disoccupazione giovanile,la sanità che va a rotoli,le reti sociali che non esistono più o si sono allargate fin troppo.Dormiremo sogni tranquilli pensando alle mutande salvifiche del vigile messe al bando dall’Amministrazione Pubblica.Dove ci porteranno, con l’anello al naso, Renzi e la Madia? (ribadisco che non sto accampando difese per cose indifendibili……..rivendico solo nel 2016 “civiltà” e specialmente nell’informazione. Per battere certi “usi e malcostumi”dalle Alpi a Pantelleria, bisogna andare alla radice del problema ,altrimenti non lo risolveremo mai. Quello che è rimasto della sinistra italiana ( niente….concordo al 100% con la sig. Mimma) plaude all’apertura della caccia al “furbetto del cartellino” , la Destra gongola…..Salvini ringrazia.E’ triste dirlo ma in Italia manca ancora l’educazione civica e il senso del bene comune e non mi sembra che ci stiamo avviando su una strada che ci porterà molto lontano.Guai a chi sarà beccato, sono daccordo…..ma per pietà: civiltà …….civiltà.Dal punto di vista sociale, in Italia c’è da fare una lotta per i diritti che non è quella dei diritti individuali – cioè la libertà di religione, la moschea (anche importanti) – ma una lotta per i “doveri” che sfuggono a tanti e , ancora, per i diritti sociali: solo quando sarà vietato per legge differenziare gli stipendi , se non per merito, o solo quando sarà vietato e garantito per legge che non ci sarà più lavoro nero e schiavismo, quando ci sarà una parità sostanziale tra lavoratori che lavorano e imprenditori che non sfruttano ,sapendo di sfruttare , solo allora non ci sarà più razzismo, populismo e xenofobia. Un consiglio alla sig.Mimma che ricordato “la ninfa plebea” di Domenico Rea……io leggeri anche (con il permesso del Direttore) “l’uva puttanella” di Rocco Scotellaro.Lasciamo nel cassetto ,con tutto il rispetto, le mutande, ci dovrebbe essere ben altro a cui pensare,che ci hanno sottratto sotto il naso, con la scusa delle mutande che stanno coprendo tutto.Sono cadute come cacio sui maccheroni pur essendo una “ribollita toscanaccia” .Tutti pensiamo che solo il vigile sia rimasto in mutande, immortalato per sempre nella fogna internautica a imperituro monito ai “fannulloni”casarecci. Bastasse una mutanda ad aggiustare l’Italia, sai quante mutande avrebbe fornito il “mitico Etrurio” insieme alla mancia degli 80 Euro? Non escludo ed è possibile, che visti i portentosi risultati “disincentivanti” sui furbetti, della “mutanda ligure”, il Kaimano,forse, proporrà un monumento alla stessa, nella costruenda “Piazza della Libertà”, per ricordare alle future generazioni “l’operazione Stakanov”.Due colpi con una fava……..Un rimando alla Sinistra che fù e un trionfalismo della Destra irreprensibile (che lui ,non so perché, si definisce di sinistra, incarna benissimo, nei modi e nei tempi) che colpisce chi non fa il suo dovere. Non mi meraviglierei.Buon lavoro Direttore.

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