Tumore & timori: giornata oncologica a Teggiano !!

Aldo Bianchini

TEGGIANO – Sono passati appena cinque mesi dall’appuntamento settembrino, organizzato a Teggiano dalla “Associazione Angela Serra – sezione Luana Basile di Salerno”, che eccola riapparire sulla scena pubblica con un’altra iniziativa di grosso spessore sociale ed anche culturale. In campo la prevenzione per la lotta del tumore al seno, una patologia piuttosto diffusa e spesso  molto pericolosa, anche se in questi ultimi anni la scienza ha fatto passi da gigante e la percentuale di malati terminali è stata quasi del tutto azzerata. Ma manca ancora lo spirito della prevenzione che è la cosa più difficile da attuare e da far passare nell’immaginario collettivo non come una specie di esame a rischio ma come un’operazione importantissima al fine di tutelare il nostro organismo  ed anche l’assetto e l’equilibrio della nostra psicologia personale. L’associazione che a Teggiano è animata dalla giovanissima Barbara D’Alvano (aiutata e sorretta da Arianna D’Elia) ha attivato, per l’intero Vallo di Diano, un percorso di prevenzione molto interessante che fa capo presso lo studio medico pediatrico del dott. Luigi Benigno D’Alvano a Prato Perillo. Lo stesso nome di battesimo del medico-pediatra “Benigno” dovrebbe indurre, da solo, moltissime donne valdianesi a sottoporsi con sicurezza e convinzione allo screening che è incardinato su precisi protocolli procedurali. L’iniziativa che ha preso il via mercoledì 24 febbraio 2016 era stata ampiamente annunciata, a più voci, nel corso del convegno “Tumore e Timori” splendidamente organizzato dalle due animatrici teggianesi di cui innanzi e fiancheggiato, ovviamente, dalla sezione di Salerno dell’associazione Angela Serra (un medico che morì alla giovanissima età di 29 anni). Quel giorno, era il 5 settembre del 2015, quando nel centro parrocchiale “Piergiorgio Frascati” di Prato Perillo gli interventi dei vari relatori fecero fibrillare le vene e i polsi delle centinaia di persone presenti tutti compresero che ascoltare, capire, sapere e comunicare sono elementi alla base di qualsiasi palliativo o cura medica. E la giovanissima Barbara D’Alvano, con la sua storia bella e drammatica, seppe incantare e commuovere tutti; spiegò con molta semplicità e competenza la via crucis che aveva dovuto percorrere per uscire dal tunnel nel quale, suo malgrado, si era infilata. In quell’occasione la presenza del prof. Massimo Federico (docente ordinario di oncologia medica 2° dipartimento di oncologia ed ematologia dell’università di Modena e Reggio Emilia) fu davvero illuminante e, sotto certi aspetti, anche appagante per la bontà con cui riversò sull’assemblea le sue convinzioni personali e scientifiche circa la necessità di esplorare fino in fondo le capacità che ogni individuo, ognuno di noi, ha nel suo dna naturale per poter saltare l’asticella e superare l’ostacolo. E questo lo si può fare, dichiarò il professore, non solo con l’atteggiamento del medico che dovrebbe avvicinarsi al paziente tenendo sempre conto del suo giuramento per una buona cultura dell’accoglienza e dell’assistenza (che spesso deve andare oltre il normale ricovero), ma anche attraverso la comunicazione e la conoscenza del male che deve essere affrontato con decisione per sperare di batterlo. A volte anche un semplice sms inviato dal medico al paziente può valere a risollevare il morale per predisporsi meglio alla risposta psico-fisica che viene richiesta. Ovviamente lo screening continua e per prenotarsi sarà sufficiente chiamare lo 089-333885 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30=. Ora si aspetta l’altro passaggio importante che le due ragazze teggianesi, sorrette dal papà di Barbara, avv. Giuseppe D’Alvano, intendono portare avanti in merito alla massima pubblicizzazione della “guida del diritto del malato oncologico” per grandi linee anticipata dal noto avvocato teggianese nel convegno di settembre. Mi è dispiaciuto molto (ma questo è uno sfogo assolutamente personale !!) non aver potuto partecipare alla giornata teggianese per la prevenzione del tumore al seno; non ero presente soltanto perché ho avuto notizia dell’iniziativa leggendo all’ultimo momento il giornale online Ondanews (ottimamente diretto dal giovane Antonio Colombo). Peccato che dopo aver scritto tanto su questo giornale del convegno di settembre non ho potuto scrivere per tempo e nella maniera giusta di questa nuova e pregevole iniziativa.

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