Comunali 2016: da Guerra al silenzio elettorale

Maddalena Mascolo

SALERNO – Dalla mezzanotte, cioè da poche ore, è calato il silenzio (che qualcuno chiama tregua volendo evocare grandi battaglie) su una lunghissima campagna elettore che ha contraddistinto un momento storico delle consultazioni amministrative che mai in passato avevano generato un interesse così elevato. In ballo ci sono i destini di grandi città (Napoli, Roma, Torino, Milano), di capoluoghi di provincia come Salerno e di tantissimi medi e piccoli paesi disseminati da nord a sud; oltre ai destini delle città e dei paesi sono in discussione anche le alleanze a livello governativo e la stessa figura del premier Matteo Renzi è in bilico. Molto dipenderà dall’esito del voto nei tre grandi capoluoghi di regione, Milano – Roma – Napoli, (dato per scontato che a Torino verrà riconfermato Piero Fassino), nei quali si registrano forti contrapposizioni all’interno degli stessi partiti; inevitabilmente le amministrative di giugno si ripercuoteranno sulle riforme fondamentali della Costituzione che Renzi ha annunciato per il prossimo autunno, riforme che solo con il referendum potranno essere avviate. A Salerno nella serata di ieri, per ritornare in tema, la chiusura della campagna elettorale si è svolta in maniera abbastanza tranquilla e in tanti hanno cercato di inventarsi chissà cosa pur di tentare di conquistare qualche voto in più, senza tener conto che l’elettore medio non si fa influenzare (come una volta !!) dalle adunanze oceaniche o dai discorsi roboanti e dittatoriali. L’elettore medio va alla ricerca di cose semplici, sincere, sicure; tre elementi che il candidato Ermanno Guerra (noto professionista della città ed assessore uscente) ha saputo sintetizzare davanti agli occhi dei tantissimi amici con un brindisi soft e senza orpelli. In effetti queste qualità sono sicuramente nel dna di Guerra che è passato silenziosamente, senza proclami ma con azioni concrete, attraverso varie consiliature e con un ruolo di primo piano nelle varie giunte comunali succedutesi negli anni. Ermanno Guerra ha una grossa qualità, quella di far passare per scontato, quasi normale, il suo modo di fare politica con eleganza e stile; fino al punto che la gente comune e gli addetti ai lavori lo ritengono un riferimento fisso nel consiglio comunale e nella giunta. Insomma, come dire, senza Ermanno Guerra seduto tra i banchi del consiglio e/o al tavolo della giunta è come se il consiglio e la giunta mancassero di un pezzo decisivo per lo svolgimento della loro attività. Certo, Guerra poteva fare di più, ma poteva farlo solo per se stesso perché quello che ha fatto per gli altri lo ha fatto benissimo e più che a sufficienza; quello che poteva fare per se non l’ha fatto perché questo è il tratto caratteriale più puro di Ermanno Guerra: saper fare un passo indietro ogni volta che le esigenze politiche della squadra lo richiedono. La sua più forte ambizione è quella di portare agli altri tutto ciò che la politica gli dà la possibilità di fare; e lo ha fatto fino in fondo. Ecco perché ieri sera, nel corso del brindisi di chiusura nella sede elettorale di Via Caduti Civili di Guerra, appariva sereno e sicuro; la gente sa, la gente capisce e premia con il voto chi merita di essere premiato. E sicuramente Ermanno Guerra è uno di questi.

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