CERTOSA: il gap di non aver meritato l’autonomia !!

Aldo Bianchini

 

PADULA – Al di là dei tanti problemi, strutturali – economici e dirigenziali, quasi connaturati al sistema pubblico nazionale,problemi accentuati quando si parla di cultura, c’è un altro problema che colpisce in particolar modo il grandioso monumento della Certosa di San Lorenzo di Padula: l’assenza di autonomia e di managerialità. Mi rendo conto che un’affermazione del genere sicuramente non fa piacere, ma è la realtà oggettiva che viene offerta agli occhi dei semplici visitatori, per non parlare degli addetti ai lavori. Caserta, Pompei e Paestum viaggiano in piena autonomia rispetto al Polo Museale della Campania; la Certosa di Padula è rimasta incartata nel Polo Museale Regionale con tutte le disastrose conseguenze che il caso comporta. Ricordando l’episodio della disabile, abbarbicata ad una sedia a rotelle tra l’incosciente indolenza di chi l’accompagnava che ha creato scandalo in Certosa ( e forse nel mondo !!) ed imbarazzo per chi quel monumento gestisce (sia sul piano politico che amministrativo e organizzativo), non si può non pensare che oggi in tutto il Pianeta (o quasi !!) si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con disabilità 2016. Dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con disabilità, voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza. Invece in Certosa c’è stato qualcuno o qualcosa che ha messo in piedi una vergognosa messinscena per maltrattare e violentare quelle residue speranze di crescita. La Certosa è inaccessibile ai disabili, a chi ha un bimbo in carrozzina o ad anziani che hanno difficoltà nel camminare già dall’esterno; dall’esterno che è di competenza comunale, dalla strada comunale che è stata oggetto di lavori milionari senza la necessaria previsione di uno scivolo che conducesse i visitatori all’ingresso di competenza del Polo Museale della Campania. Un vero percorso con il salto agli ostacoli, tra gradini e pavimentazione in pietra che mettono alla prova anche il più abile ginnasta. Provenendo dal parcheggio un cartello indica la possibilità di far accedere i visitatori disabili tramite un accesso secondario (dal parco), un percorso pianeggiante che conduce direttamente ad una sala dotata di ascensore che permette l’ingresso al monumento. E’ l’unica cosa buona, ma i problemi iniziano dentro; quell’accesso secondario dovrebbe essere sempre accessibile anche agli altri visitatori che non sanno il percorso tortuoso che gli aspetta. La Certosa oltre che essere inaccessibile ai disabili lo è anche ai normodotati che trovano gli ambienti chiusi, Capitolo, Refettorio, Tesoro, Cantina, Biblioteca, Scalone, Chiostro grande, Scala a chiocciola, la quasi totalità delle celle dei monaci, passeggiata coperta e mostra … praticamente si paga il biglietto per non vedere niente. Se la Certosa è piena di barriere architettoniche, in caso di infortuni di chi è la responsabilità? Anche le guide turistiche autorizzate che accompagnano i gruppi hanno un grande carico di responsabilità in quanto responsabili dei visitatori disabili che accedono al monumento; figurarsi quelle abusive. Le guide hanno la stessa responsabilità del direttore del monumento e sono incuranti del problema in quanto da soggetti previdenti non dovrebbero effettuare l’accompagnamento ben conoscendo il grave problema. Caserta, Pompei e Paestum hanno creato degli appositi percorsi per rendere fruibili i luoghi anche ai diversamenti abili. Di seguito ulteriori notizie. Ma questi siti archeologici hanno alla loro direzione dei manager, non dei funzionari assurti per carriera al ruolo di competenza assoluta. Spesso nel nostro Paese si confonde la carica di dirigente con quella di manager; ma di questo avremo modo di parlare in un’altra occasione. Ed è proprio l’assenza di un manager che rallenta, forse, la crescita della Certosa di Padula. “Quando essere un manager conta”, afferma Mauro Filicori, direttore di Caserta, e mai affermazione fu più veritiera. I dati ufficiali parlano di 29mila visitatori e 172mila euro di incasso per gennaio 2016, con un doppio +40% rispetto allo stesso mese del 2015. A Pompei, Caserta e Paestum sono stati creati veri e propri percorsi per i disabili, a Padula è già tutto al buio nel pomeriggio; ed anche oggi una giornata che ha risonanza almeno europea rimarrà dimenticata e al buio. Il problema più importante rimane quello dell’autonomia e dell’indipendenza dal Polo Museale Regionale. E quale migliore occasione per l’assessore regionale al turismo, avv. Corrado Matera, per impegnarsi a fondo e con tutte le sue capacità per dare alla Certosa di Padula l’autonomia che merita; questa sarebbe davvero un’azione importante per tutto il territorio che finalmente potrebbe amministrare al meglio il sito padulese anche con l’avvento di un manager che possa rispondere puntualmente delle sue azioni. Le sagre, le feste, il Gal e gli altri organismi sono soltanto esattori dal bancomat della regione; l’interesse del territorio sta altrove. Alla prossima.

 

 

 

 

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