CONCORD: i veleni e le vendette per la nave Concord … ma quanto ci costa il belvedere della Concordia ?

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Dove una volta c’era una bella nave-ristorante, denominata “Concord” per replicare il nome della piazza, adesso c’è il vuoto. In pratica al posto della nave non c’è niente, fatta eccezione per qualche paletto di legno comparso dopo anni di abbandono e degrado; doveva esserci il famoso “belvedere della Concordia” ma ci sono soltanto topi, rifiuti di ogni genere e qualche gabbiano morto. Eppure era stato sbandierato come l’immagine esterna di Salerno e l’allora sindaco De Luca aveva promesso, dalla sua poltrona televisiva, mari e monti e, soprattutto, che il belvedere sarebbe stato interamente realizzato nello spazio-tempo di novanta giorni. Da quel momento sono passati ormai diversi anni ed una delle tante incompiute deluchiane è là per fare bella mostra di se. Quello di De Luca fu un capriccio personalissimo; come fa sempre lui, ed in perfetta solitudine sottomise l’intera amministrazione comunale che si lanciò a testa bassa contro l’imprenditore Giuseppe Martino (detto “Peppe”) che era l’imprenditore salernitano che aveva investito in quella struttura meravigliosa davanti alla quale per decenni i turisti si sono lasciati fotografare. Il capriccio di un uomo solo al comando è costato molto caro, o costerà molto caro, alla comunità salernitana. Difatti dopo aspre battaglie il Comune riuscì ad ottenere il sequestro e l’abbattimento della nave che venne smantellata in men che non si dica nonostante fosse ancora in corso il ricorso in appello contro il Consiglio di Stato da parte di Martino. Alla “de luca maniera”, insomma, tutto per l’immagine di uomo forte di fronte ad una comunità sostanzialmente debole e accondiscendente. Lo sfizio potrebbe costare a tutti noi alcuni milioni di euro; prima o poi la lungaggine delle cause finirà e sapremo la verità. La nave era stata prima ormeggiata e poi cementata sugli scogli; in essa si accedeva attraverso un lungo pontile che dava la sensazione reale di salire a bordo di una nave, anche perché quella nave era davvero ed era stata installata grazie alla concessione comunale firmata dall’allora sindaco Gaspare Russo, un uomo che andava oltre nella capacità di vedere lontano. Ed aveva visto benissimo Gaspare Russo perché quella motonave, cementata con la piazza, ha segnato un’epoca nella storia anche sentimentale della città. Una struttura che è rimasta indelebile nella memoria dei cittadini comuni ed anche di quelli che su quella nave hanno lavorato e portato avanti la loro famiglia; ecco cosa scrisse in data 5.9.2009 un lettore di nome Luigi: “la nave Concord ha rappresentato uno status simbol della città di Salerno e non entro nei meriti della demolizione. Ho lavorato su quella nave e, conservo molti bei ricordi. Il lavoro fatto dai 3 proprietari della nave è sicuramente encomiabile. Lavoro da 30 anni in Puglia e ritornando a Salerno per il periodo estivo ho visto il tanto cemento sul fiume irno per la costruzione non so di cosa che più in alto non si poteva andare …. oscurando il bel paesaggio…. nessuno si è lamentato…. Sicuramente si è andato a colpire una nave senza motori e senza armi che non ha potuto replicare. Grazie””. I lavori di demolizione della nave furono avviati il 5 settembre 2008 e quella demolizione portò con se accuse e risposte, veleni e contro veleni; scese in campo anche Roberto Celano per chiedere conto e ragione al Comune nella sua veste di consigliere di opposizione; eravamo al 16 aprile 2009 e Celano scrisse testualmente: “”Le dichiarazioni rilasciate (e pubblicate su qualche quotidiano locale) da Martino, amministratore della società che gestiva la Nave Concord, appaiono sconcertanti e meritano di essere approfondite. Martino ha, infatti, affermato in sede di conferenza stampa che a seguito e nonostante una sentenza del Consiglio di Stato che deliberava l’immediata demolizione e/o la delocalizzazione del manufatto ritenuto “abusivo”, il Sindaco avrebbe “partecipato” a manifestazioni politiche organizzate sulla Nave a spese  della società St. Elian s.r.l. impegnandosi, in campagna elettorale e dinanzi a numerosi presenti, a non dar seguito alla sentenza fino alla realizzazione di un porto turistico che ne avrebbe consentito la delocalizzazione. Ci auguriamo inoltre che le procedure di demolizione siano state eseguite dall’Amministrazione Comunale nel rispetto della legge e che, dunque, le pretese milionarie di risarcimento del sig. Martino risultino infondate al fine di evitare che l’intera comunità salernitana debba “pagare” atteggiamenti arroganti ed inutilmente roboanti. Nel caso in cui dovesse il Comune soccombere nella vertenza intentata dalla St. Elian srl dovranno essere i responsabili a pagare e non i cittadini. Non è certo in discussione la necessità di “risanare” e  riqualificare l’area di piazza della Concordia ma è sconcertante che il pressappochismo ed il dilettantismo con cui si procede e la smania di apparire a tutti i costi e di rilasciare, talvolta, dichiarazioni quantomeno “evitabili” possano ritardare e mettere a repentaglio interventi urbani attesi dalla cittadinanza, considerato che i proprietari della Nave Concord avrebbero, a loro dire, chiesto il sequestro dell’area in questione””. La vicenda, in quel momento, era davvero inquietante e Peppe Martino (amministratore della “St. Elian srl” titolare della nave) si scatenò con accuse contro il sindaco De Luca che in gran parte apparvero subito fuori della norma. Ma che cosa dichiarò in conferenza stampa Martino e come doveva essere risanata quella zona ? Lo vedremo nella prossima puntata. Adesso, se passate per Piazza della Concordia date uno sguardo sul posto dove c’era la nave e vi renderete conto da soli di tutto quello che non è stato fatto.

 

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