PADULA: la psicologia del rock

Aldo Bianchini

PADULA – “Le canzoni sono una cosa seria !!” non è una domanda ma un’affermazione che Andrea Montesano (giovane laureato in psicologia dello sviluppo e dell’educazione), con tanto di cartellone, porta in giro per tutt’Italia nell’ambito di un progetto più vasto che prende la denominazione di “La psicologia del rock” in un libro edito da Alpes Italia srl di Roma. Va subito detto, a scanso di equivoci, che Montesano va in giro in tutto il Paese non tanto e non soltanto per propagandare e vendere il libro, piuttosto per catturare l’interesse della gente che assiste alle sue performance e non smette di porre domande e di applaudire. In effetti quando si parla di psicologia in maniera compiuta, serena e professionale è come scivolare su un tappeto di velluto; se poi alla psicologia si accoppia la musica in genere (per non parlare soltanto di canzoni) l’obiettivo è raggiunto e sicuramente passa un messaggio educativo di primo livello in quanto Montesano rende attuale il suo concetto di musica per le giovani generazioni ma riesce anche a rimodellarlo e ad offrirlo anche a quelle che non sono più tanto giovani.

            E’ filosofia pura quella portata in giro da Montesano cha la sera del 1° ottobre scorso ha trovato a Padula tutti gli elementi necessari per mandare in scena una serata di successo: la collaborazione di Filomena Vitale (giovane e valentissima psicologa padulese), la espressione musicale di Vincenzo Vitale con la sua chitarra, la disponibilità dell’assessore alla cultura Filomena Chiappardo e del sindaco Paolo Imparato, e infine un pubblico attento, caloroso e partecipativo. Segno questo che il progetto-cultura portato avanti dall’amministrazione comunale (Filomena Chiappardo e Settimio Rienzo) con la collaborazione esterna di due uomini di cultura (Emilio Sarli e Emilio Giordano) incomincia ad avere il sospirato successo e, soprattutto, a richiamare la gente sempre più numerosa che ha bisogno di momenti culturali per riempire il vuoto che la frettolosa vita quotidiana ti spalanca davanti.

            Ma ritorniamo alla frase iniziale “Le canzoni sono una cosa seria !!”, ed alle canzoni io aggiungerei la musica in genere, che non solo aiutano a crescere ed a delineare il processo di identificazione di ogni giovane ed a richiamare alla mente i momenti evolutivi di ogni anziano, ma che ci accompagnano per tutta la vita così come ci hanno accompagnato fin dalla più profonda e lontana notte dei tempi. Basta riflettere un attimo per comprendere subito che la musica e/o le canzoni sono state l’unico modo espressivo per le prime presenze umane sul pianeta terra. Per impostare i primi dialoghi, l’uomo della preistoria, ebbe bisogno di emettere dei suoni gutturali che altro non erano se non musica, suoni che gli consentirono di allargare i suoi orizzonti relazionali fino alla composizione di un linguaggio comprensibilmente umano e ben distinto da quello degli animali che sono rimasti vincolati ai suoni gutturali per riunirsi in branchi e passarsi le relative esperienze.

            Se diamo per scontato tutto questo è facile comprendere come non sia cambiato assolutamente nulla; i suoni gutturali, cioè la musica-canzoni, servirono per formare l’individuo come uomo in una sorta di formazione preistorica, ed oggi servono per rieducare e riformare in tutti i casi ce ne fosse bisogno. Certo, bisogna stare molto attenti alle deformazioni che anche la musica è capace di dispiegare a piene mani se non viene accompagnata da un percorso formativo guidato prima in famiglia e poi all’esterno da esperti psicologi o psicoterapeuti che devono, appunto, soltanto accompagnare il processo cognitivo di identificazione personale per non correre il rischio di deformarlo.  

            E’ chiaro che un argomento del genere, intervallato dall’ottima chitarra di Vincenzo, ha richiamato molta gente riuscendo a tenerla vincolata alle proprie sedie per circa un’ora e mezza al fine di consumare una serata di indubbio successo; un successo dovuto all’abilità di Filomena Vitale di smussare tutti gli spigoli e di far vivere una serata di successo a tutti ben sapendo che del successo non bisogna mai abusare e che lo stesso va somministrato a piccole dosi. Complimenti, davvero complimenti; una serata sicuramente da ripetere come ha detto il sindaco Imparato quando ha offerto una struttura ancora più grande per parlare di rock e di come questo fenomeno ha inciso su intere generazioni partendo da mito immortale di Elvis che dalle viscere dell’America ha plasmato milioni e milioni di giovani avviandoli verso una vita di serenità e di efficienza professionale.

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