DANKO: cari nonni vi scrivo …

La redazione

SASSANO – Qualche tempo fa abbiamo ospitato un paio di appelli di Danko, un cane boxer fulvo, alla ricerca di una casa e di una famiglia dove poter continuare tranquillamente a vivere, in quanto quella che lo aveva cresciuto e voluto bene non poteva più farlo. Danko la mattina del 7 marzo 2018 è morto nel giardino della casa dove era sempre vissuto e dove cresciuto giocando con i suoi amori particolari, Aldo e Alessandro, che da qualche tempo vivono in America. Forse un infarto fulminante ha messo fine alla sua vita all’età di dieci anni e un mese. Iscritto all’ Enci era anche socio del Boxer Club d’Italia con sede a Milano. Era nato la mattina del 30 gennaio 2008.

Ospitiamo volentieri questa sua ultima lettera:

 

“”Non so se vi ricordate di me. Ho scritto due lettere qualche tempo fa per scuotere le coscienze dei naviganti dei social; lettere che sono state gentilmente ospitate sempre da questo giornale. Ero preoccupato e disperato per i miei nonni (che qualcuno chiamerebbe impropriamente padroni !!) che hanno fatto di tutto per potermi trovare una casa e una famiglia, ma ahimè è stato impossibile. Hanno provato a portarmi con loro in città e per alcuni mesi ci sono riusciti, con molte difficoltà.

Ma i problemi erano tanti e con l’arrivo della bella stagione siamo tornati alla mia dorata casa in campagna ed ho ripreso a correre sull’erba e non sull’asfalto cittadino. Ma come un incubo i problemi erano sempre in agguato. Loro (i miei nonni) si dovevano assentare spesso e io dovevo rimanere da solo. Come fare ?

Ecco che arriva un ragazzo che abita di fronte casa; vista la disperazione si è offerto a prendersi cura di me pur rimanendo, io, nella stessa mia casa. Questo angelo si chiama Enzo, io ho capito subito che era una brava persona e sentivo affetto e cuore da parte sua, e io ricambiavo come solo un cane (perché sono, anzi ero un cane) sa fare con le feste ogni volta che arrivava. Enzo si è preso cura di me, mi portava da mangiare e spesso arrivava con del cibo buono e succulento perché Enzo è una chef. Oltre a prendersi cura di me in tutti i sensi, lui per quel che poteva mi teneva anche compagnia; anche se la solitudine si faceva sempre più strada nel mio cuore. Ma io attraverso i buchi nella siepe spiavo quando lui arrivava con la macchina e la mia coda scodinzolava all’impazzata.

Certo i miei nonni, e gli altri, mi mancavano tanto, però lui mi ha fatto sentire meno solo e posso dire di essermi sentito anche felice. Ma si sa che la felicità è effimera.

Difatti, una mattina (mercoledì 7 marzo 2018) non mi sentivo molto in forma e ad un tratto si è palesato davanti a me una figura che io non avevo mai visto. Mi ha detto di seguirlo; ed io non mi sono opposto, non ho abbaiato ne ringhiato. L’ho seguito e siamo partiti per un lungo viaggio. Quel viaggio che tutti, animali e esseri umani, ricchi e poveri, devono affrontare. Un viaggio senza ritorno. E’ da poco che sono arrivato in questo nuovo mondo, non conosco ancora l’ambiente ma vedo le persone camminare con leggerezza, sempre tutto ovattato e sereno. Il nuovo mondo fa paura a tutti, ma credetemi non è male per niente.

Vorrei dire ai miei nonni e a tutti quelli che mi hanno conosciuto di non crearsi problemi e sensi di colpa. Io vi voglio bene e vi amo tutti e sono felice di aver fatto parte delle vostre vite, vi ringrazio mille volte di quello  che avete fatto per me.

Forse un giorno molto lontano ci reincontreremo e, nel frattempo, voglio dire al Daino che mi ricorderò sempre del cibo che mi preparava alle ore 18 di ogni pomeriggio, e spero che un giorno molto lontano lei possa venire a prepararlo per me in questa nuova dimensione che sono sicuro le piacerà molto.

Vi voglio bene. F.to: Danko””.

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