TRIBUNALE: il nuovo presidente Pentangelo accolto da ovazioni plebiscitarie

 

Aldo Bianchini

LAGONEGRO – Nella confusione degli applausi scoscianti che sancivano la fine dell’intervento di Luigi Pentangelo ad una folta e attenta platea, qualcuno mi ha sussurrato: “Ha fatto un discorso politico”. Sorpreso più che incerto ho risposto: “Scusa, tutto è politica. E se il discorso di Pentangelo può esserti apparso di stampo politico, benvenga. Perchè si muove lungo l’asse della perfetta conoscenza dei problemi denunciati e della professionalità profusa per la loro risoluzione”.

Ed a me, che mi muovo negli ambienti giudiziari da tantissimi anni, il discorso di Luigi Pentangelo, nuovo presidente del Tribunale di Lagonegro/Sala C., è apparso sicuramente politico (ma di quella politica con la “P” maiuscola e nobile compagna delle scelte oculate, produttive e risolutive) perché è riuscito a coniugare, in poche parole, diversi aspetti dell’intricato problema dell’amministrazione della giustizia ed a suggerire gli opportuni accorgimenti risolutivi.

Un discorso, quindi, da applaudire così come il folto pubblico (di avvocati, magistrati, forze dell’ordine, giornalisti e semplici curiosi) ha fatto tributando al neo Presidente, venuto da lontano, ovazioni da stadio e con un “tutti in piedi” che non è facile registrare di questi tempi.

Pur venendo da lontano già mi sento parte integrante di questa terra –ha detto Pentangelo all’inizio del suo intervento–, una terra nella quale ho iniziato la mia lunga carriera in magistratura e dove ritorno per offrire tutto il mio impegno personale e professionale nell’ottica della migliore collaborazione tra magistratura e avvocatura senza pensare al potere ma soltanto al bene comune”; un intervento molto chiaro e determinato, probabilmente anche forte che ha fatto opportunamente leva sul sentimentalismo e sulla concezione di “dignità lavorativa” di ogni singolo soggetto, dai magistrati fino agli addetti alle pulizie nel complesso mondo della giustizia.

Ma sono uomini come Pentangelo che potranno dare a queste terre la frustata giusta per una crescita e un decollo definitivo. “Le risorse, soprattutto umane ci sono –ha continuato Pentangelo–, basta pensare che nel giro di pochi mesi con gli stessi uomini (magistrati e personale di cancelleria) i rinvii delle udienze sono stati quasi azzerati e i conseguenti processi assunti a sentenza. Bisogna continuare con questa volontà collaborativa, soltanto così la situazione della giustizia a Lagonegro come altrove potrà migliorare in maniera visibile e tangibile”.

Dall’intervento ben articolato è emerso con chiarezza il pensiero del nuovo presidente Luigi Pentangelo soprattutto quando ha affermato che la magistratura non è un potere ma un servizio; una dichiarazione che da sola gli dà un’immensa popolarità e lo pone senza tentennamenti al di sopra ed al riparo di ogni sospetto; e nel merito ha avuto parole di elogio anche Gennaro Torrese (presidente dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata) che ha descritto il nuovo presidente come un dono eccezionale caduto da Torre Annunziata sul Tribunale di Lagonegro. Dello stesso avviso è stato anche l’avvocato Gherardo Cappelli (presidente dell’ordine di Lagonegro/Sala C. ed organizzatore eccellente della splendida manifestazione) che ha messo in evidenza lo spirito di accoglienza e di collaborazione che si è dato l’ordine degli avvocati apprezzando moltissimo i primi provvedimenti organizzativi del neo presidente.

Tra i tanti aspetti del variegato mondo della giustizia quello che il presidente Pentangelo ha messo bene in evidenza è il rapporto magistratura-stampa-avvocatura che spesso rasenta i toni dell’assurda incomprensione e della supponente contrapposizione laddove bisognerebbe, invece, avere la forza e l’intelligenza della totale collaborazione. “Senza mai toccare l’autonomia e l’indipendenza della stampa, come quella dei magistrati, tutti devono capire che il rapporto deve essere corretto e perfezionato, altrimenti non si va da nessuna parte” ha concluso il presidente Pentangelo.

Del resto fin dal suo arrivo a Lagonegro, qualche mese fa, Luigi Pentangelo ha dimostrato la sua leale sensibilità nei confronti della stampa che per quanto attiene il Vallo di Diano era rappresentata, nella manifestazione lagonegrese, da Pietro Cusati (segretario dell’Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano che ha come presidente Rocco Colombo); e non a caso e non per caso il Presidente Pentangelo si è lasciato fotografare tra il giornalista Cusati e il presidente dell’ordine Cappelli a dimostrazione di un’asse che deve essere corretto e rilanciato nell’immediato futuro.

 Per la cronaca, al tavolo della presidenza a far da corona al Presidente c’erano  Gherardo Cappelli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, Gennaro Torrese, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, Giovanna Stefania Cagliostro, Prefetto di Potenza e Rosa Patrizia Sinisi, Presidente della Corte d’Appello di Potenza.

Nel folto e qualificato pubblico c’erano, invece, tra gli altri Pasquale Mitidieri, sindaco di Lagonegro, S.E. Mons. Vincenzo Carmine Orofino, Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, i nuovi magistrati che hanno prestato di recente giuramento al Tribunale, il Capitano Davide Acquaviva, Comandante della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, Francesco Greco, Procuratore della Repubblica di Lagonegro, il Colonnello Antonino Neosi, Comandante Provinciale dei Carabinieri, Vincenzo Bonafinepresidente della Camera Penale “Alfredo De Marsico” di Lagonegro, Giancarlo Brienza, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Potenza.

Notata l’assenza dalla manifestazione del dr. Claudio G. Scorza, presidente della sezione penale del Tribunale di Lagonegro.

A noi di www.ilquotidianodisalerno.it non resta che augurare al sessantaquattrenne magistrato stabiese Luigi Pentangelo il miglior lavoro possibile in una realtà politico-sociale-giudiziaria che da tempo aspettava un personaggio di sicuro successo.

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