il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

MIGRANTI & SICUREZZA: chi ha ragione ? lo abbiamo chiesto al dr. Pietro Cusati

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Sembra di assistere ad una deriva senza possibilità di ritorno, sembra di essere in una marea di anarchia inarrestabile, sembra che tutti possano improvvisamente sovvertire le regole, sembra che le leggi possono essere non più rispettate, sembra che la firma del Presidente della Repubblica non valga più di un centesimo; insomma sembra di trovarci in un mondo in cui tutti sono contro tutti e tutto.

La recente insubordinazione di alcuni sindaci contro la legge sulla sicurezza pubblica e immigrazione (meglio nota impropriamente come “Decreto Salvini”) e l’altrettanto recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione sulla ricandidabilità degli avvocati nelle elezioni interne al loro ordine professionale tengono banco nelle discussioni in ogni angolo del Paese.

Ieri ci siamo interessati della sentenza della Cassazione, oggi ci preme saperne di più sul decreto Salvini perché di fronte all’attuale pseudo rivoluzione dei sindaci ci siamo posti delle domande alla luce della vicenda della nave Sea Watch; domande che sicuramente si pongono tutti, soprattutto su chi ha ragione: i sindaci insubordinati o le leggi promulgate dal Parlamento e ratificate dal Presidente della Repubblica che, prima di ogni altro, guarda anche all’aspetto costituzionale delle leggi e dei decreti che controfirma.

Lo abbiamo chiesto ad un esperto del settore, il dr. PIETRO CUSATI (detto Pierino), già dirigente amministrativo del Ministero della Giustizia ed attuale giudice tributario a Salerno, nonché giornalista di vecchia data e corrispondente di questo giornale: “La Legge 1° dicembre 2018 n. 132 in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, è incostituzionale nella parte che si occupa di migranti e richiedenti asilo ?

  • La legge 1 dicembre 2018,n.132,in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, è stata pubblicata nella gazzetta Ufficiale, serie generale, n.281, del 3 dicembre 2018, ed è entrata  in vigore il 4 dicembre 2018. La questione posta da diversi Sindaci riguarda l’articolo 13 , il quale prevede che il permesso di soggiorno rilasciato ad un immigrato richiedente asilo non è più sufficiente per ottenere la residenza nel nostro Paese. Questo articolo della legge, secondo il parere della VI Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, indirizzato al Ministero della Giustizia, è incostituzionale. In materia di immigrazione, il Vice-Presidente del CSM, David Ermini, ha detto che ‘’la sfida dell’immigrazione richiede da parte della comunità internazionale politiche condivise e solidali’’. E’ illusorio pensare di arrestare le ondate migratorie presidiando le frontiere in una prospettiva di chiusura autarchica. ’’Quello dell’immigrazione è dunque un fenomeno da affrontare con senso della realtà e responsabilità e in questa prospettiva il Giudice gioca un ruolo decisivo che va esercitato evitando derive burocratiche’’. La norma è abbastanza corposa per la vastità e la varietà degli argomenti trattati. Infatti è la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n.113 (ex decreto Salvini). Il provvedimento include anche le misure per la funzionalità del Ministero dell’Interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, nonché la delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate.

Fin qui tutto chiaro, estremamente chiaro; rimane l’aspetto dell’obbligo del rispetto. Abbiamo chiesto sempre al dr. Cusati: “E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello stato ?’’. Laconicamente ci ha risposto:

  • Data a Roma, addì 1° dicembre 2018, seguono le firme del Presidente della Repubblica Mattarella, del Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, del Ministro dell’Interno Salvini ed il visto del Guardasigilli Bonafede. La legge in esame, quindi, è in vigore e va rispettata e fatta rispettare da tutti, anche dai Sigg. Sindaci, Ufficiali di Governo, in materia, e dai Sigg. Ufficiali di Stato Civile, istigati alla disobbedienza e pertanto non possono assumersi la responsabilità della disapplicazione in quanto passibili di denuncia penale, senza una eventuale autorizzazione di un Giudice. In conclusione se l’articolo 13 della legge 1 dicembre 2018, n.132, è  incostituzionale, lo dovrà dire solo ed esclusivamente la Corte Costituzionale e non altri. (pietrocusati@tiscali.it)

2 Commenti

  1. Carissimo Direttore Aldo Bianchini,
    la legge deve essere sempre osservata ed applicata da tutti, anche quando è particolarmente severa,come in questo caso, del resto è pur sempre preferibile una legge , all’assenza di una legge.
    “Dura lex, sed lex”.Dura è la legge, ma è la legge.I rimedi ci sono .Non a caso la Corte Costituzionale
    viene anche comunemente chiamata CONSULTA.
    PIETRO CUSATI

  2. Se i sindaci hanno la convinzione che le leggi dello stato, approvate dal Parlamento, possano essere disapplicate nei loro comuni, siamo all’ anarchia totale, rinnegando l unità nazionale e le fondamenta su cui si basa il contratto sociale. Ma se questo discorso appare sin troppo ovvio, mi chiedo perché questi sindaci non hanno manifestato il proprio dissenso, disubbidendo quando la politica del fiscal compact e del patto di stabilità impediva, di fatto, le politiche sociali per i più poveri, che nel frattempo arrivavano a 5.000.000 e oltre. In questo modo danno fiato e consensi ai “populisti” che col facile assunto “prima gli italiani” parlano alla pancia e alla testa degli italiani. Ovviamente disubbidire al patto di stabilità erogando sussidi ai cittadini poveri, avrebbe comportato responsabilità erariali in proprio, mentre facendo un po’ di ammuina e demagogia su questioni di principio, li fa avere visibilità e primogenitura in una sinistra in crollo di consensi e di leadership.

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