CASALE: Le Foibe e Il giorno del ricordo … genocidio, esodo e mutilazione della Patria

Aldo Bianchini

SALERNO – In apertura di questo approfondimento non posso non ricordare a tutti che in questo Paese c’è voluto Silvio Berlusconi, con tutti i difetti e le cose spregevoli che gli sono state imputate, per fissare con una specifica legge (n. 92 del 30.03.2004) dello Stato il “Giorno del ricordo” di quella tremenda tragedia delle Foibe che fin dal 10 dicembre 1947 (data ufficiale dell’avvio del genocidio) è stata tenuta nascosta per circa sessant’anni nel buio e nel silenzio connivente di tutte le istituzioni italiane.

Sulla tragedia delle Foibe l’avvocato salernitano Francesco Casale ha scritto il libro “Il giorno del ricordo … genocidio, esodo e mutilazione della Patria” per raccontare dettagliatamente l’intera vicenda di quella tragedia che più di qualcuno voleva finisse nell’oblio del tempo.

L’avvocato Francesco Casale, nato il 12 ottobre 1960, dopo gli studi classici – maturità presso l’istituto “De Sanctis” di Salerno – ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, all’ateneo di Salerno. Ha poi conseguito la specializzazione in Diritto Ecclesiastico e Canonico, all’università “Federico II” di Napoli. Dottore in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense in Roma, ha altresì conseguito il Magistero in Scienze Teologiche all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Matteo” (Salerno). Avvocato civilista, esperto in Diritto di Famiglia, con patrocinio anche nei Tribunali Ecclesiastici della Cei – Conferenza Episcopale Italiana – ricopre inoltre il ruolo di docente (ordinario) di Discipline Giuridiche ed Economiche nella scuola secondaria di II grado. Attualmente insegna al “Virgilio” di Mercato S. Severino – dal 1999. S. Severino è la sua “città di adozione”. Proprio per questi motivi, la presentazione avviene nel centro irnino. Tra le altre pubblicazioni di Francesco Casale, ricordiamo: un saggio vertente sull’argomento dei matrimoni irregolari (2001); il volume “Cristianesimo e diritti umani nell’era della globalizzazione” – per i tipi di “Edisud Salerno” – del 2005. Quest’opera ha ricevuto un’onorificenza al Premio (nazionale) “Giovanni Palatucci” – nel 2007. È autore di svariati articoli giornalistici su quotidiani, riviste, periodici. Le tematiche affrontate dallo studioso sono di ampio respiro e rivestono notevole interesse.

Il noto prof. e avv. Augusto Sinagra, docente di scienze politiche presso l’università “Sapienza” di Roma, ha scritto di lui: “Oltre il Volume di Francesco Casale, oltre lo svolgersi delle vicende del nostro confine orientale come avvenute sul piano storiografico, deve però porsi una domanda: tali vicende sono davvero concluse? No, esse non sono concluse. La storia è un continuo divenire. Come diceva il poeta Biagio Marin, i confini dipendono dal valore dei popoli … Anche i Cimiteri sanno aspettare. Per parte nostra, siamo convinti che fino a che non si è persa la memoria, nulla può dirsi perduto. E la nostra è la memoria della verità sulla quale poggia ogni più che legittima speranza e ogni attesa di cambiamento. Peraltro, come opportunamente ricorda Casale in apertura del suo Volume, diceva Sofocle che “Nessuna menzogna può resistere all’usura del tempo”. Molto, troppo tempo è ormai passato e la verità ora è emersa nelle sue tragiche dimensioni e nelle sue causalità anche per merito di Francesco Casale del quale può ben dirsi che con tale sua ultima fatica, molto Egli ha meritato dalla Patria”.

In occasione della giornata del ricordo, 10 febbraio 2019, l’Ufficio relazioni esterne del Senato ha invitato il prof. avv. Francesco Casale al seminario della presidenza Casellati, nella Sala Zuccari a Palazzo Giustiniani, per ricordare e illustrare, in linea con il contenuto storiografico del libro e in un contesto di approfondimento culturale (erano infatti presenti alcune scolaresche e docenti di Roma), la giornata dedicata alle vittime delle Foibe dell’odio slavo comunista dell’autunno 1943 e primavera 1945 e del conseguente esodo, dopo l’infame diktat di Parigi del 10 febbraio 1947, di circa 350 mila italiani istriani e giuliano-dalmati privati di tutto e sparsi per il mondo.

L’intervento della Presidente Casellati è stato molto incisivo specialmente sull’esigenza di fugare ogni insinuazione di tipo riduzionista o negazionista in linea con quanto affermato anche dal Presidente della Repubblica Mattarella; lucidissima, asciutta, essenziale la relazione della prof.ssa Ester Capuzzo, docente di Storia Contemporanea all’Università “Sapienza” di Roma e il dottor Antonio Ballarin, presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. E stato anche proiettata la scena finale del film “Red Land (Rosso Istria)” di Maximiliano Hernando Bruno che riguarda l’ultima fase del martirio di Norma Cossetto e rievoca le atroci violenze subite dalle popolazioni istriane dopo l’8 settembre 1943.

Un successo nazionale, quello di Francesco Casale,  che va ad incorniciare una vita di lavoro, di ricerca, di professionalità e di voglia di ricostruire un passato quasi dimenticato.

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