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FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO COME SOSPENDERE GLI ANSIOLITICI PER EVITARE LA DIPENDENZA

da Dr. Alberto Di Muria

Padula-Pur essendo tra i rimedi più efficaci e tempestivi nel mettere un freno all’ansia, i farmaci ansiolitici come le benzodiazepine andrebbero letteralmente utilizzati con il contagocce, in virtù del rischio di assuefazione e di dipendenza a cui si va incontro se si eccede anche di poco la prescrizione del medico. Ma troppo spesso le buone raccomandazioni finiscono per cadere nel vuoto. Lo dimostrano i dati dell’ultimo Rapporto OsMed sull’uso dei farmaci in Italia, che pongono in cima alla classifica dei farmaci di classe C più venduti proprio le benzodiazepine come alprazolam e lorazepam, meglio noti con il nome commerciale di Xanax e Tavor.

Uno dei principali rischi legati all’uso di questi farmaci è come detto l’assuefazione: il percorso ha solitamente inizio con il progressivo aumento del dosaggio da parte dei pazienti per ottenere lo stesso effetto ansiolitico, e termina con una vera e propria dipendenza da cui è poi difficile uscire. Le benzodiazepine sono gli unici psicofarmaci a cui è riconosciuto l’effetto di indurre astinenza. La soluzione, in questi casi, passa attraverso un percorso terapeutico in cui vengono ridotte in modo molto graduale le dosi di ansiolitico, con l’eventuale ricorso a molecole simili a quelle utilizzate nei casi di dipendenza da alcol o da oppiacei.

Per dipendenza si intende il fatto che se una persona è abituata ad assumere tali farmaci e ne sospende l’uso troppo bruscamente va incontro ad una serie di disturbi psichici, quali aumento dell’ansia, depressione, insonnia ostinata e apatia, e fisici, come astenia, tremore, tachicardia, irrequietezza psicomotoria. La regola fondamentale per liberarsi dalla dipendenza da benzodiazepine è diminuirne il dosaggio con estrema lentezza e metodicità, senza mai risalire. Così, se si sono assunte, ad esempio, 20 gocce due volte al giorno di Tavor per un mese, è opportuno ridurre il dosaggio togliendo non più di due gocce al giorno. La riduzione e la sospensione sono possibili grazie alla prescrizione di una terapia farmacologica adeguata che può essere o meno associata ad un percorso psicoterapeutico. Tra i farmaci utilizzati per favorirne la sospensione si possono citare gli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI).

In generale più alte sono le dosi di benzodiazepine e maggiore è il tempo di dipendenza, più lungo sarà il tempo necessario a diminuire le dosi di farmaco, che può richiedere anche un tempo di un anno o più per essere interrotto del tutto. Nei casi più gravi può essere necessario il ricovero ospedaliero con l’uso di farmaci come l’antagonista delle benzodiazepine, il flumazenil.

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