Elezioni 2019: le due facce del PD … da Giovanna Doria a Pietro Pessolano

 

Aldo Bianchini

SALERNO / AULETTA – Molto probabilmente la dott.ssa Giovanna Doria (moglie del sindaco di Salerno arch. Enzo Napoli) quando ha letto, se lo ha letto, il comunicato durissimo e aggressivo, comunque fuori da ogni logica, del segretario provinciale del PD Enzo Luciano (ma è ancora lui il segretario ?) contro il sindaco di Auletta Pietro Pessolano avrà esclamato pressappoco così: “Ma come può il PD essere così masochista, da tenere ancora come segretario provinciale una persona integerrima, una brava persona, ma praticamente sconosciuta e senza alcun potere ?”.

Ho pensato proprio questo quando ho letto sulla rassegna stampa la nota durissima e fuori dal tempo di Enzo Luciano con la quale ha letteralmente maltrattato l’integerrimo (lui si !!) riconfermato sindaco di Auletta reo di aver pronunciato, nel tempestoso dopo elezioni dal punto di vista emotivo, una frase che sicuramente poteva anche evitare e che riassumo così: “… il Comune di Auletta sarà aperto alle persone per bene e non ai delinquenti, come già successo nella mia guida, sono i fatti a dirlo …”; come dire, nel senso letterale, che nel Comune di Auletta non c’è posto per i delinquenti. A meno che detta frase non nasconda qualcosa che conosce probabilmente soltanto il segretario provinciale del PD.

Ed ho accostato il “caso Pessolano” a quello meno noto perché debitamente tenuto nascosto dal PD che riguarda, invece, il “caso Doria” per via dello sfogo della dott.ssa Giovanna Doria (che io ho ritenuto da sempre una donna assolutamente libera, autonoma e indipendente, una donna che non ha mai portato il suo cervello all’ammasso, una donna che anche in alcuni dei momenti più drammatici della tangentopoli seppe tener testa con coraggio e intelligenza al gruppo dei magistrati inquirenti, una donna che ha anche dimostrato grande professionalità come una delle dirigenti di spicco della ASL salernitana) che Agendapolitica.it del 24 maggio 2019 ha così pubblicato: — Con un post pubblicato su Fb Giovanna Doria, moglie dell’attuale sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, fa esplodere l’ennesimo caso all’interno del Partito Democratico proprio alla vigilia del voto per le europee di domenica 26 Maggio. “Ma come puo’ il Pd nazionale essere cosi’ masochista?”, scrive la signora Doria, “Candidano Roberti che sarà sicuramente una persona integerrima e un bravo ex magistrato ma chi lo conosce?” Poi la chiosa: “Possibile che non c’era nessuno della società civile all’altezza di questa candidatura ? Non penso proprio” —.

Due interventi, quelli di Pessolano e della Doria, che possono essere interpretati, letti e discussi in modi sicuramente diversi ma ai quali bisogna, comunque, assegnare la palma della verità, della lucidità, della autonomia e dell’indipendenza; due interventi che rompono gli schemi preconfezionati dai partiti e dai plenipotenziari degli stessi.

Se ci fermiamo all’analisi letterale dei due interventi non possiamo non riconoscere a Pessolano una lucida verità tendente ad escludere dagli schemi comunali tutti quelli che all’apparenza, e non solo, posseggono tutte le caratteristiche dei delinquenti; così come non possiamo riconoscere alla Doria il coraggio di aver detto una sacrosanta verità sull’uomo (già Procuratore a Salerno e Procuratore Nazionale Antimafia) che non dovendo avere alcuna peculiarità di natura politica si è ritrovato, per grazia ricevuta, ad occupare gli scranni dell’europarlamento di Bruxelles, dopo essere stato accompagnato da molte polemiche per il suo ingresso come assessore regionale tecnico di Vincenzo De Luca.

Se poi volessimo fare dietrologia tutto e il contrario di tutto diventerebbe possibile; e per buona pace di tutti mi fermo qui.

Ma la dietrologia si è improvvisamente impadronita di Enzo Luciano, certamente tra i plenipotenziari del PD deluchiano, e l’ha utilizzata soltanto nel “caso Pessolano” guardandosi bene di allungare la sua attenzione al “caso Doria” (opportunamente ben nascosto dall’irresponsabilità della stampa salernitana) sul quale non ha pronunciato una sola parola; sicuramente molto lontano dal coraggio che va riconosciuto a Giovanna Doria.

Anzi per dirla tutta, l’intervento a gamba tesa di Luciano su Pessolano non ha fatto altro che mettere in evidenza, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la rabbia e l’aggressività con cui i “falsi profeti deluchiani” pensano di poter trattare chiunque si accorga di avere un cervello e si incammina sulla strada della verità e della lealtà.

Del resto, fortunatamente, a Pietro Pessolano, uomo per bene, sono già arrivati i contributi di solidarietà da molti sindaci della zona a disdoro dell’impenitente Enzo Luciano per la sua azione certamente fuori luogo; è lui che a questo punto dovrebbe chiedere scusa a tutti per aver quasi commesso un “reato di abuso d’ufficio” (tanto per rimanere nel tema di discussione nazionale) avvalendosi di poteri che forse nessuno gli ha mai conferito.

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