il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

ROCCO COLOMBO: tra dirigenza scolastica e impegno giornalistico

 

Aldo Bianchini

SALERNO / TEGGIANO – Senza correre il rischio di essere accusato di piaggeria o di quant’altro ho avvertito la necessità intima di rappresentare il mio pensiero nei confronti di un amico, Rocco Colombo, che lascia dietro di se dal 31 agosto prossimo per ragioni pensionistiche un ampio spaccato della sua vita dedicato alla scuola ed alle nuove generazioni di ragazzi per proiettarli nel mondo esterno sulla scorta di una sano, meticoloso e indispensabile bagaglio umano e culturale, tale da garantire loro ogni più roseo successo che, badate bene, non è solo la laurea o una professione di spicco ma anche una qualunque delle tantissime attività artigianali, imprenditoriali e commerciali della vita quotidiana.

Non è facile scrivere bene di un amico, ma la stima che nutro nei confronti di Rocco è talmente alta da superare qualsiasi rischio di manipolazione del mio pensiero. E vado ai fatti.

Rocco Colombo, 65 anni suonati, dal 31 agosto 2019 lascia il servizio attivo di “dirigente scolastico” dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pomponio Leto” di Teggiano che ha governato negli ultimi sei anni della sua “vita scolastica” con grande e riconosciuta capacità professionale ed organizzativa, coniugando due particolari sue attitudini: l’amore per la scuola e la grande passione per il giornalismo. Due cose che sembrano distanti tra loro, ma che a ben riflettere ricadono sulle giovani generazioni come “valori aggiunti” perché attraverso la buona scuola e la conoscenza del mondo esterno, che solo il giornalismo può dare, ai ragazzi e giovani studenti può essere assicurato un futuro migliore attraverso un’apertura mentale e caratteriale al di sopra della media comune.

E verso questo punto d’arrivo Rocco Colombo ha profuso tutto il suo sapere scolastico e tutta la sua capacità giornalistica, riuscendo a far crescere in maniera esponenziale la corsa dei giovani verso il “suo istituto scolastico” ed a far lievitare il tenore culturale della “sua buona scuola” fino al punto da poter rivaleggiare, e non solo, con il mitico liceo classico “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina che, almeno in quest’ultimo decennio, sicuramente non brilla come in passato.

Sulla base di queste semplici ma incontestabili considerazioni si può ben dire, quindi, che i sei anni di dirigenza presso il Pomponio Leto di Rocco Colombo non hanno rappresentato un rapido passaggio, tipico di una stella cometa, piuttosto dovranno essere valutati come un punto fermo di grande spessore dal quale dovrà ripartire il futuro dirigente e sul quale dovrà essere costruita la parte restante della colonna che rappresenta un caso raro di lungimiranza scolastica nell’interesse delle giovani leve ma anche di tutto il comprensorio territoriale.

Il preside Rocco Colombo con il direttore dell'ufficio scolastico della Regione Campania dott.ssa Luisa Franzese

In questi sei anni Rocco Colombo è riuscito anche in un’impresa che in zona, e forse su tutto il territorio regionale, rappresenta sicuramente l’unico vero tentativo di trasformare una meccanica “dirigenza scolastica” in un qualcosa che si avvicina molto di più alla tanto sospirata “autonomia manageriale” che le varie riforme del sistema scolastico hanno da sempre caldeggiato. Il “preside” Colombo ci è riuscito con facilità perché ha coniugato al meglio le sue due prerogative (scuola e giornalismo), grazie alle quali ha fatto tracimare l’immagine del suo istituto scolastico e degli studenti al di là dei confini scolastici per proiettarli nel mondo delle professioni e del lavoro in genere; con grossi risultati pratici che hanno visto il Pomponio Leto destinatario di incarichi artistici e tecnici conferiti dal mondo esterno, incarichi che hanno consentito l’inizio di una nuova era nella gestione amministrativa e finanziaria di una “buona scuola”, come appunto il Pomponio Leto.

Nella lunga schiera di “presidi” del Pomponio Leto in tanti sono stati miticizzati, forse, più del dovuto nel senso che la loro permanenza alla guida dell’istituto scolastico ha contribuito alla loro personale crescita sotto il profilo dell’immagine e della notorietà (in qualche caso anche politica !!) ma mai in favore della notorietà e del nome della scuola; un nome che probabilmente migliaia e migliaia di studenti non hanno mai saputo chi fosse nella sua realtà storica e morale.

Ebbene il preside Rocco Colombo ha fatto proprio questo miracolo ridando una precisa identità non solo al grande umanista “Giulio Pomponio Leto” (nato a Teggiano nel 1428 e probabile figlio illegittimo del principe di Salerno Giovanni Sanseverino), ma restituendo all’istituto scolastico quella dignità di rivaleggiare con tutti gli altri istituti del Vallo di Diano e dell’intera provincia di Salerno. Soltanto così si spiega la crescita culturale e numerica del Pomponio Leto di Teggiano che negli ultimi anni, sotto la guida di Colombo, ha meravigliato ed anche spaventato i tanti soloni che della cultura hanno una visione soltanto virtuale e filosofica e sembrano lievitare nell’etere senza mai poggiare i piedi per terra.

Al centro della foto la dott.ssa Maria D'Alessio (nuova dirigente del Pomponio Leto), accompagnata dal doge Pietro Cusati in visita alla tavola della Principessa Costanza

Verosimilmente è stata proprio questa la formula utilizzata dal preside Rocco Colombo per restituire tutta la dignità perduta al “suo Pomponio Leto”: rilanciare i suoi studenti nella mischia della vita e delle professioni. E lo ha fatto alla grande utilizzando l’altra faccia della sua identità, quella del giornalista molto legato alla cronaca ed alla realtà del territorio, un territorio che per decenni ha raccontato con grande capacità professionale; prima dalle pagine del quotidiano “La Città” che si è affermato soltanto grazie a lui su tutto il comprensorio e poi dalle colonne di “Ondanews.it” il giornale online di famiglia, sena dimenticare il lungo passaggio sulle frequenze di Italia/2 tv, dove non  ha sbandierato la fabbrica delle illusioni ma ha dato corpo e sostanza a tanti giovani giornalisti lanciandoli verso i grandi network (Rai e Mediaset).

Sabato 31 agosto prossimo entrerà per l’ultima volta come preside nella “sua buona scuola” e forse, ma anche senza forse, penserà a quel lontano 3 ottobre 1979 quando con la fresca laurea in lingue e letterature straniere, sotto il braccio, uscì dall’ateneo salernitano per proiettarsi nella vita familiare e lavorativa di tutti i giorni.

2 Commenti

  1. Carissimo Direttore Aldo Bianchini,
    quale Consigliere -Segretario dell’ ASSOCIAZIONE GIORNALISTI AMICI DEL VALLO DI DIANO ,porgo, con gratitudine, a nome di tutti gli iscritti ,al nostro amato Presidente, Prof. Rocco COLOMBO,Dirigente Scolastico dell’Istituto ”Pomponio Leto” di Teggiano affettuosi auguri di una serena , tranquilla e meritata pensione scolastica ma non giornalistica.
    L’AMORE PER IL GIORNALISMO che è nel DNA del Presidente COLOMBO non conosce pensione.
    Con immutata stima e l’affetto di sempre ,BEN TORNATO CON NOI ED IN MEZZO A NOI A TEMPO PIENO.
    I colleghi dell’ASSOCIAZIONE GIORNALISTI DEL VALLO DI DIANO
    TI ABBRACCIANO.

  2. Gentile direttore Bianchini, condivido e sottoscrivo il suo giudizio sul giornalista e sul preside Rocco Colombo. Io lo conosco da quand’era ragazzo, poi ci siamo persi di vista perchè io sono andato via da Teggiano a 25 anni, però l’ho sempre seguito e so quanto ha fatto sia in campo giornalistico che in campo scolastico. Lei, dottor Bianchini, ha dato giusto risalto ad una grande persona che, sono sicuro, continuerà ad essere protagonista nella società.

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