ANNUNZIATA: una prima sentenza verità !!

 

 

Aldo Bianchini

 

avv. Andrea Annunziata

SALERNO – Quando tutti ci lamentiamo della lentezza delle giustizia italiana parliamo di una regola di fondo, fortunatamente esistono anche le eccezioni che seppure confermano la regola rappresentano quegli spiragli di “lucida giustizia” che dovrebbe sempre più invadere la denegata giustizia da tutti, come dicevo, condannata.

Questa volta il caso di “lucida giustizia” ha interessato uno degli uomini più in vista del nostro patrimonio politico-amministrativo-manageriale di questi ultimi anni; parlo di Andrea Annunziata (nativo di San Marzano sul Sarno) che ha inanellato in rapida successione diversi incarichi di prestigio: avvocato, sindaco, deputato, sottosegretario di stato fino alla perla di “presidente dell’Autorità Portuale di Salerno prima e di attuale presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, poi).

Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale

Il fatto: Con ordinanza del 3.10.19 il GIP di Catania disponeva a carico di Annunziata Andrea la misura interdittiva ex art. 289cpp della “sospensione dall’esercizio di un  pubblico servizio” per mesi nove, per i reati di peculato continuato (capo A), falso materiale di atti pubblici (capo B), e abuso in atti di ufficio (capo C); e disponeva altresì il sequestro preventivo per equivalente ex art. 322-ter cp fino all’ammontare di Euro 27.841,16 in relazione al capo A.

Per meglio semplificare, al centro della vicenda un viaggio, con altre persone, non autorizzato che il presidente Annunziata avrebbe compiuto in quel di Lauderdale (Florida – USA); cioè un viaggio a sbafo (questi i titoli dei giornali di un mese fa !!), ma anche un paio di biglietti aerei Napoli-Catania come rimborso per normale servizio; il tutto mescolato in una disordinata documentazione (non dipendente dal presidente) che non può essere la prova provata del peculato che, come sempre in questi casi, aveva portato l’opinione pubblica ad un a condanna preventiva e senza appello del modo di comportarsi di uno dei manager più validi espressi dall’amministrazione pubblica in questi ultimi anni.

Un’accusa infamante per un uomo che con il suo modello organizzativo e lavorativo aveva portato in pochi anni il porto di Salerno a livelli di eccellenza, e che il suo successore ha rapidamente scaraventato nuovamente verso livelli molto più bassi.

La sentenza: Il Tribunale della Libertà di Catania sulla base delle eccezioni avanzate dalla difesa in data 31 ottobre 2019 ha così disposto: “P:Q:M:, visto l’art. 324 cpp, annulla l’ordinanza cautelare reale emessa dal Gip del Tribunale di Catania del 3.10.19 nei confronti di Annunziata Andrea e per l’effetto ordina il dissequestro di quanto in sequestro, onerando il PM per l’esecuzione”.

Considerazione:

La prima considerazione che mi viene da fare riguarda la stampa che un mese fa si è avventata sulla preda Annunziata “forbendola ai capelli” (il conte Ugolino contro l’arcivescovo Ruggieri) senza alcuna pietà e senza riflettere neppure per un momento; ora vergognosamente tutti a scrivere che Annunziata è innocente ?

La seconda riguarda la giustizia che velocemente ha sospeso Annunziata senza tenere minimamente da conto che la denuncia contro di lui proveniva da un personaggi che, come ho scritto nel precedente articolo: “Nel Lazio un’inchiesta giudiziaria ha coinvolto diverse persone, tutte impegnate nella gestione delle “opere pubbliche” di carattere nazionale; tra gli indagati ci sono funzionari pubblici e imprenditori di un certo calibro; soprattutto ci sono due fratelli: “G.G. e C.G.”, 64 e 60 anni di Latina … la nostra sorpresa è stata scoprire che uno dei due fratelli, alti dirigenti pubblici, è proprio quello che ha accusato Andrea Annunziata di aver “viaggiato a sbafo” (come hanno titolato alcuni giornali salernitani senza alcuna cautela nei confronti di un uomo e di un manager, Annunziata, che ha fatto brillare l’intera portualità salernitana per anni); e siamo andati ancora oltre per scoprire un altro elemento eclatante: il funzionario di cui sopra, grande accusatore del presidente, è proprio quello che lo stesso presidente Annunziata aveva rimosso dall’incarico di “segretario generale” dell’autorità portuale del basso Tirreno; un funzionario con uno stipendio faraonico di circa 200mila euro l’anno”.

E la storia, ovviamente, continua; ora si dovrà soltanto aspettare la seconda sentenza sulla vicenda, quella che libererà definitivamente il presidente Annunziata da qualsiasi colpa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *