“VIA PORTO BISTROT”: a cena con le stelle !!

Aldo Bianchini

 

Il ristorante "Via Porto Bistrot" - Via Porto 5-7 Salerno

SALERNO – Da tempo, ormai, l’enogastronomia occupa, ed anche con notevole successo, il primo posto nei desideri e nelle aspettative della gente, quella comune e quella d’èlite.

Noi siamo quello che mangiamo” (sosteneva già a metà del 1800 il filosofo tedesco Feuerbache e alla luce degli studi più recenti e accreditati aveva ragione) è la massima che domina l’enogastronomia moderna; e se davvero siamo ciò che mangiamo è giunto il tempo di preoccuparci di scegliere dove depositare i nostri desideri e le ambiziose aspettative, dove sederci e mangiare, ma non i soliti piatti (pure eccellenti !!) ai quali siamo tutti molto abituati: risotto alla pescatora, linguine agli scampi, ecc. ecc. Per mangiare qualcosa di diverso, qualcosa che pur richiamando le antiche tradizioni e i non sopiti sapori ci proietti verso il futuro dell’alimentazione nell’ottica del mangiare bene per stare ancora meglio.

Nella foto: chef stellato Crescenzo Scotti e chef Gustavo Milione

Mangiare è vita, bere è il nettare degli Dei, quasi l’elisir della stessa vita; la gastronomia e l’enologia vanno di pari passo e di questi tempi insieme, ben miscelati, hanno fatto passi da gigante anche nello smentire un’antica tradizione che voleva (e forse imponeva) un’unica qualità di vino per tutta la cena o il pranzo, dando al pesce il bianco ed al rosso la carne.

Non è più così; grazie a Dio anche a Salerno, sicura patria di certi gusti enogastronomici, è arrivata la possibilità di scegliere, anzi di partecipare alla scelta per condividerla in nuove esperienze.

Mangiare e bere non è abbuffarsi; mangiare e bere è assoluta ed imprescindibile “qualità di vita”; mangiare e bere, quindi, non è sopravvivere ma vivere.

Mario e Rossella Salvati

Tutte queste riflessioni le hanno fatte proprie i due titolari-responsabili del “Via Porto Bistrot” (Salerno – Via Porto 5/7) Rossella e Mario Salvati che hanno investito, soprattutto con idee innovatrici, tutta la loro passione per la ristorazione attraverso una raffinata evoluzione dell’osteria (che è la genitrice del bistrot; termine adottato nel 1800 a Parigi per la prima volta, diffusosi presto in tutta la Francia e poi nel resto dell’Europa), dove molto spazio è dedicato alle pietanze bagnate da vini scelti molto accuratamente, per una complessiva qualità che rasenta l’eccellenza.

Mario Salvati, ingegnere di professione e ristoratore per passione, è l’attento, silenzioso e quasi invisibile supervisore; nulla è lasciato al caso e niente si muove senza un suo impercettibile ma preventivo assenso.

Rossella Salvati, sensibilissima padrona dell’arte dell’accoglienza (cosa molto rara dalle nostre parti) è sempre pronta, veloce, presente senza essere invadente; appena la vedi capisci subito che è lei l’anima e il motore di tutto quello che incontrerai nel corso della tua presenza nel bistrot. E ti viene voglia di ritornare perché “domani è un altro giorno” e Rossella ti saprà riaccogliere con nuove e gustose pietanze bagnate da vini di prima scelta.

 

Tutto questo ho vissuto e toccato con mano l’altra sera (martedì 17 dicembre) per il terzo appuntamento della rassegna culinaria “5 Senses Dinner” che ha visto la partecipazione di Crescenzo Scotti, chef stellato – 2014/2015 – presso il Cappero del Terasia Resort di Vulcano, in cucina congiuntamente allo chef Gustavo Milione.

Un clamoroso successo che ha completamente annullato qualsiasi dubbio sulla genuinità e sull’importanza dell’ottima iniziativa

 

Il menù della la cena, rigorosamente a quattro mani, ha trasformato il ristorante in un vero e proprio laboratorio gastronomico che ha appagato i palati dei commensali più curiosi, ma soprattutto di quelli più esigenti.

L’esaltazione del gusto e dei contrasti è stata indubbiamente protagonista indiscussa delle pietanze proposte che hanno concesso un vero e proprio viaggio gastronomico tra le preziosità delle materie prime del nostro territorio.

Presentati dalla professionalissima maître di sala, Rossella Salvati, accompagnata dai collaboratori Michele Velleca e Alessandro Cammarano, i piatti proposti hanno regalato autentiche emozioni grazie anche all’abbinamento con i vini pregiati di Tenuta Scuotto che hanno creato un vero e proprio matrimonio armonioso di sapori e gusti.

Raffinatezza, impeccabilità anche nei movimenti, innata sensibilità di tutto lo staff di collaboratori, tutti elementi particolari che hanno consentito e reso quasi normale l’uscita delle pietanze nel seguente ordine:

  • Il benvenuto degli chef: broccolo con cime di rapa e granella di pane
  • Battuta di manzo affumicato, cipollotto nocerino, verza e terra di olive – Fiano doc 2018
  • Tortello di semola rimacinata, ricotta, salvia e genovese di cipolla nella sua declinazione – Oi Ni Fiano IGT2016
  • Sorpresa degli chef: finto risotto con broccoli, affumicato di bufala con polpettine al sugo
  • Maialino nero in lenta cottura, fichi e scarola – Stilla Maris 2012
  • Roccocò scomposto con cioccolato, nocciole e pera.
  • Panettone, preparato in collaborazione con Stefania Fasano della pasticceria Baunilha di Baronissi, con mela annurca, pomodorino corbarino e nocciole di Giffoni – Liquore alle pere e cannella homemade

 

La serata, lunga e defaticante al tempo stesso, è stata allietata delle note musicali di un piano

bar assolutamente non ossessivo ed è stata impressa nella memoria dagli scatti di un fotografo professionista.

Ilaria Cuomo - giornalista

Non posso, però, chiudere questo primo racconto delle serate al “Via Porto Bistrot” senza fare un accenno alla comunicazione che è il sale di tutto ciò che viviamo e vediamo. Ebbene Mario e Rossella Salvati fin dall’inizio della loro esperienza hanno creduto molto nella funzione essenziale della comunicazione in un settore difficilissimo come quello dell’enogastronomia e si sono affidati alla sicura penna ed all’eccellente presenza scenica della giornalista Ilaria Cuomo che con grande professionalità ha condotto l’intera serata accattivandosi l’attenzione degli ospiti presenti che l’hanno accompagnata con convinti e prolungati applausi.

Non sono abituato a vendere ciò che non ho, ma pur non essendo un giornalista enogastronomico, sento di poter affermare senza tema di smentita che la buona e pregiata cucina salernitana si trova anche lì, soprattutto lì, nel “Via Porto Bistrot”.

E per Natale e Capodanno saranno scintille.

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