Elezioni 2020: il popolo leghista nella città di Vincenzo e … la rinascita di Mara ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Molto di rado ho visto il salone delle feste del Polo Nautico di Salerno stracolmo di gente, in parte costretta anche a rimanere in piedi o ad attendere nella hall e negli spazi esterni antistanti la nota struttura ricettivo-alberghiera.

L’annuncio dell’apertura della campagna elettorale per le elezioni regionali in Campania ha richiamato la grande folla di altri tempi, ed al di là dei simpatizzanti storici per “Salvini premier” c’erano anche molti curiosi e c’era, per rappresentanza a macchia di leopardo, anche tutto il centro destra salernitano con i suoi maggiori esponenti provenienti da tutta la provincia. Assente soltanto il gruppo forzista facente capo all’on. Mara Carfagna che ancora non sa dove andare a posizionarsi nelle prossime tornate elettorali e che, comunque, è stata unta dal signore come vedremo più avanti..

 

Insomma domenica mattina nel salone delle feste del Polo Nautico ho assistito al montare della marea del “popolo leghista nella città di Vincenzo”; e per Vincenzo intendo naturalmente l’attuale governatore della Campania on. Vincenzo De Luca. Una marea, badate bene, che come una sorta di “precipitazione chimica” si va sempre più consolidando alla base soprattutto nel sud del Paese dove appena qualche anno fa parlare di Lega era come bestemmiare.

E questo fattore, nuovo sotto certi aspetti, è l’elemento inaspettato con cui il ricandidato e/o ricandidabile De Luca dovrà confrontarsi e fare i conti, ancor più che con i Cinquestelle, violentemente in preda ad una sorta di “sublimazione chimica”, in una Campania che rischia davvero di ritornare al centro destra nonostante il governatore uscente abbia già ricucito i suoi rapporti con il sempiterno Ciriaco De Mita.

I grillini, l’ho già scritto altre volte, a questo punto (soprattutto dopo i risultati negativi in Calabria ed Emilia-Romagna) non possono non conquistare la Campania pena il loro tracollo del tipo “soluzione finale” per dirla in termini di sterminio nazista molto ricordato in queste ore; in Campania i penta stellati schierano gran parte del governo nazionale; ma per battere il centro destra devono trovare, gioco forza, un accordo anche stracciato e forse da sottomissione con il Partito Democratico che ancora non ha deciso se mollare De Luca al suo destino o elevarlo per sempre agli onori degli altari, almeno fino a quando non si convincerà che con lo stesso De Luca ricandidato le speranze di vincere sono davvero ridotte al lumicino, ovvero tutto il contrario.

Ma De Luca può essere abbandonato con facilità ?

Credo proprio di no, il suo potere è talmente radicato e ramificato in tutta la Campania che il PD senza De Luca e con un possibile alleato come i Cinquestelle rischia davvero di ricevere una bastonata storica.; insomma il dilemma è: con De Luca si perde, senza De Luca non si vince.

Rimane una sola soluzione: garantire al governatore De Luca un’uscita degna del suo nome e del suo indiscusso potere con una grande presidenza nazionale, come si sussurra, in vista delle centinaia di nomine che questo Governo dovrà pure gestire da qui a qualche mese.

 

In questo la Lega con “Salvini premier” è assolutamente decisiva; nel senso che qualora dovesse decidere di rallentare, come sembra, sulla scelta di Stefano Caldoro, come candidato unico governatore, i giochi come d’incanto potrebbero riaprirsi anche in favore dello stesso De Luca che con il centro destra salernitano e campano ha da sempre avuto un ottimo rapporto.

Ammesso, ma non facilmente concesso, che la Lega  possa deliberatamente decidere di lasciare la Campania al suo destino e dedicarsi di più alla cura di altre zone territoriali locali nelle quali, come in Campania, non è validamente rappresentata e sulle quali può distribuire tutti gli incarichi possibili e immaginabili, tutti i giochi si riaprirebbero; cosa che non può più fare De Luca che ha ormai esaurito il suo bagaglio a meno che non decida di sbarazzarsi di tutti quelli ha avuto intorno da decenni e lanciarsi, forse, alla sbaraglio in un mare sconosciuto  che oggi è occupato soltanto dal “popolo leghista” che nella città di Vincenzo  si è presentato alla grande, come meglio non poteva.

 

In questo discorso, come non mai, va reinserita la posizione strategica (e devo ammettere anche intelligente !!) assunta dall’on. Maria Rosaria Carfagna (detta Mara) che d’improvviso, grazie ai risultati dell’Emilia Romagna e soprattutto di Forza Italia in Calabria, si ritrova inaspettatamente di nuovo al centro della discussione politica anche grazie al fatto che la Lega possa davvero sfilarsi dall’accordo visto che ha già sommessamente chiesto un momento di pausa per la consacrazione di Stefano Caldoro a candidato governatore della Campania.

Mara non ha ancora lasciato Forza Italia e se Silvio Berlusconi (che ha già richiamato a se la vecchia e grande segretaria di un tempo Marinella Brambilla) vuole rinforzare il suo potere al sud ed anche come immagine a livello nazionale (facendo fuori le due ormai inguardabili valchirie Gelmini e Bernini) non può fare altro che richiamarla e convincerla ad una candidatura come governatrice anche sulla base di un non lontano sondaggio che la dava in vantaggio su Caldoro. E qui ricomincerebbero tutti i giochi anche all’interno di F.I. con l’improvvisa restaurazione dei quattro moschettieri del Re (Carfagna, Fasano, Casciello e Ferraioli) che sembravano ormai in caduta libera.

Una lancia va decisamente spezzata, infine, in favore dell’on. Lucia Vuolo, europarlamentare, che da grande conoscitrice delle dinamiche organizzative ha messo in piedi, in pochi mesi, una struttura di partito che la Lega prima delle europee assolutamente non aveva in provincia di Salerno e che oggi, sempre alla luce dei precitati risultati, potrebbe risultare assolutamente decisiva per le nuove scelte di tutto il centro destra

In tale direzione, del resto, vanno anche le ultime due decisioni assunte dalla Lega in provincia di Salerno: ritiro dell’appoggio all’amministrazione del Comune di Pagani e nomina di Rosella Mastandrea alla presidenza del Circolo Salvini premier Alburni/ Valle del Calore, una nomina duramente contestata da pochi lungimiranti maschietti. Due mosse dietro le quali c’è sicuramente la mano dell’on. Vuolo che guarda sempre oltre, molto oltre.

Le prossime mosse politiche saranno decisive per i destini della Lega e non solo, sia in provincia di Salerno che nell’intera regione Campania.

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