ISTITUTO PASCALE: Bianchi e Botti, due salernitani al comando

Aldo Bianchini

=SALERNO –  Mentre tutte le altre testate giornalistiche salernitane si divertono a sparare a zero su Enrico Coscioni (uno dei più preparati cardiochirurghi nati, cresciuti e radicati a Salerno) che ha una sola colpa: quella di essere uno degli uomini più vicini al governatore De Luca. Ed ora che qualche linea d’ombra si affaccia sulla ricandidatura del kaimano ecco che i topi scappano (quasi tutti !!) in una ripetizione storica che abbiamo già visto tante e tante volte.

Fortunatamente, comunque andranno le prossime elezioni regionali, nel variegato e difficile universo della sanità pubblica campana resta come una fulgida stella l’ Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Fondazione Giovanni Pascale”, fondato nel 1933 ad opera del Senatore Giovanni Pascale.

La struttura è oggi un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) di diritto pubblico che, coniugando attività di ricerca (sperimentale e clinica) e prestazioni assistenziali di elevata complessità e qualità, costituisce una tra le più significative realtà sanitarie del Sud d’Italia in campo oncologico. L’Istituto Nazionale Tumori rappresenta il centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura delle patologie neoplastiche, riconosciuto come Centro Oncologico di Riferimento Polispecialistico (CORP) con funzioni diagnostico/stadiative, terapeutiche e di follow-up oncologico e Centro Oncologico di Riferimento Polispecialistico a carattere Scientifico (CORPUS) a cui, sono attribuite anche altre funzioni peculiari nella rete oncologica della Regione Campania.

Insomma, come tutti ben sanno il Pascale (pur promanando, solo per colpa del male che cura, sinistre ombre sugli affetti relazionali all’interno di tantissime famiglie) è oggi a buon diritto uno dei centri per la cura dei tumori dall’altissimo profilo nazionale ed internazionale e rappresenta una speranza di sopravvivenza molto concreta.

E chi di voi amici lettori avrebbe mai pensato che a governare un Istituto Sanitario di siffatta importanza siano, sull’onda di una “best practice” senza precedenti, due personaggi salernitani doc che già in passato hanno dato peso e sostanza alla loro rispettiva professionalità, sia nel campo organizzativo gestionale che in quello scientifico.

Dr. Attilio Bianchi

Di uno dei due ho già scritto diverse volte in passato fin da quando, da direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno affrontò con fiero cipiglio l’emergenza bomba di San Francesco (un residuo bellico nei pressi di Piazza San Francesco) che poteva sfociare in una più seria emergenza sanitaria; tutti rischi scongiurati dalla perfetta organizzazione di una cintura sanitaria che garantì la massima assistenza a diverse migliaia di cittadini contemporaneamente. Alludo al dr. Attilio A.M. Bianchi, figlio del Cilento formatosi professionalmente a Napoli e managerialmente a Salerno, che attualmente riveste il ruolo di Direttore Generale del Pascale; Bianchi è quindi il legale rappresentante dell’Istituto ed esercita tutti i poteri inerenti la gestione complessiva dell’Ente. Tra i tanti compiti del d.g. rientra anche quello di  stipulare il contratto per l’inserimento nell’organico dell’Istituto del “direttore scientifico” (nominato dal Ministero della Salute, sentito il parere del Presidente della Regione). Il dr. Bianchi è stato anche direttore generale dell’Università di Salerno da dove venne letteralmente strappato dal governatore De Luca per essere posto sulla poltrona di leader massimo dell’Istituto Pascale dove dispiega la coerente pianificazione ed attuazione degli atti di gestione con gli indirizzi proposti dal Consiglio di Indirizzo e Verifica.

Dr. Gerardo Botti

Il direttore scientifico del Pascale è invece il dr. Gerardo Botti, figlio del Cilento anch’egli, nonché figlio d’arte in quanto il padre è stato uno dei massimi esponenti della sanità pubblica degli anni 60 e 70 con il suo ruolo di componente di riferimento del comitato di gestione dell’ospedale di Via Vernieri. Botti è stato nominato in maniera definitiva (era già stato direttore dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica e Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale” in via provvisoria) dal ministro della salute on. Giulia Grillo (sentito sempre il parere di De Luca) come “direttore scientifico generale” dello stesso Pascale; e lo sarà almeno fino al 2023. E un profondo conoscitore dell’ematologia e per questo è stato anche insignito del “Premio Ferrara” intitolato al professore Aniello Ferrara che si era distinto per le ricerche e gli studi nel campo dell’ematologia.

Due salernitani dunque, Attilio Bianchi e Gerardo Botti, al governo di un pezzo molto importante della sanità pubblica regionale con riflessi molto significativi nell’ambito della sanità nazionale ed internazionale.

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