FONDERIE PISANO: neanche il coronavirus ferma la lunga telenovela

Aldo Bianchini

Stabilmento industriale delle Fonderie Pisano di Fratte (SA)

SALERNO – Nel contesto dei numerosi articoli che ho scritto sul cosiddetto “caso Pisano” ho più volte invitato le parti in campo “stampa, associazioni e politici” ad essere sempre un tantino più moderati nei loro giudizi e nelle loro azioni molto aggressive nei confronti delle Fonderie Pisano colpevoli soltanto di ritrovarsi al centro di un folto agglomerato urbano costruito intorno agli stabilimenti in maniera scellerata.

Soprattutto nel contesto dell’articolo del 30 marzo 2018 (Salerno: dalla vergognosa “Fuori Roma” alle Fonderie Pisano come fabbrica del cancro …senza alcun contraddittorio … fino a Federico Conte) ho invitato le parti in campo a non scimmiottare troppo la vergognosa trasmissione televisiva “Fuori Roma” (RAI-3) scandalosamente condotta a senso unico dalla giornalista Concita De Gregorio (comunista radicale che caccerebbero fuori anche dalla Russia). Così come ho spesso ripetuto che al di sopra delle Fonderie, del governatore De Luca, del sindaco Napoli, del presidente Forte (comitato Salute & Vita), del sindaco di Buccino, dei grillini, c’è sempre un giudice; anzi ci sono sempre diversi giudici che la pensano anche in maniera diversa tra loro per completare la “frittata della giustizia” italiana.

Si arriva così alle situazioni, davvero imbarazzanti per non dire inquietanti, in cui un provvedimento amministrativo o giudiziario che sembrava scontato ed inattaccabile viene demolito con poche parole scritte al computer dalla una mano zelante del magistrato di turno. Per la cronaca ricordo a tutti che la Regione aveva previsto la delocalizzazione delle fonderie nella zona industriale di Buccino; il sindaco Parisi era corso ai ripari lanciando una variante al “piano industriale” per destinarlo a sito agroalimentare; la Regione aveva approvato la variante (a tutti sembrava un’approvazione corretta) e il sindaco aveva tuonato, attraverso la stampa (tranne questo giornale) contro tutti e tutto; fino al punto da indurre Il Mattino di Napoli a scrivere in data 12 maggio 2018 “Fonderie, Buccino sfida l’Asi – Stop al bando per l’impianto – il Comune non si ferma – la gara è ormai inutile”. Dopo il titolo e l’occhiello, è utile rileggere insieme l’attacco dell’articolo molto ben fatto ed altrettanto esplicativo della giornalista Margherita Siani: “Il Comune di Buccino chiede l’annullamento del bando pubblico emanato sulla propria area industriale dal consorzio Asi. Chiede di annullare la messa a bando dei lotti ricadenti nell’area buccinese e in uno di questi è pervenuta la richiesta da parte delle Fonderie Pisano di insediarsi, quello della Metalli e Derivati, il lotto più ampio di tutti. La formale richiesta è stata avanzata con una nota formale inviata al Consorzio industriale per effetto della variante al Puc, che trasforma l’area in agro alimentare. Indipendentemente dalla presenza della richiesta dei Pisano, tuttavia, il bando non potrebbe essere concretizzato perché non vi è la previsione di insediamento della tipologia di impresa prescelta. Si rischia così di far saltare completamente anche la stessa apertura delle buste in cui sono contenute le proposte tecniche ed amministrative dei Pisano sul progetto di delocalizzazione delle fonderie”.

 

dr. Nicola Parisi - sindaco di Buccino

Sembrava la conclusione di una lunga e perversa storia; mo io, anche in quell’occasione, invitai alla cautela ed a smorzare i toni trionfalistici del Comune di Buccino, del Comitato Salute & Vita e di tutti quelli che davano addosso alle Fonderie, e sottolineai anche che la Regione aveva assunto un atteggiamento molto cauto, quasi come a dire che voleva risolvere il problema Fonderie cercando di far fare dei passi al Comune di Buccino che però si era irrigidito.

Ed ecco che a distanza di poco meno di due anni lo stesso maggior quotidiano del mezzogiorno, Il Mattino di Napoli, nella pagina provinciale in data 3 aprile 2020, sempre con la giornalista Siani, scrive: Il Comune di Buccino soccombe dinanzi al Tar di Salerno, che dà ragione alle Fonderie Pisano sulla questione della variante al Puc Per i giudici quella variante che ha trasformato l’area industriale in area agroalimentare è illegittima. Le fonderie Pisano, con il ricorso, miravano ad un solo risultato, smantellare il cuore delle ragioni di Buccino, il riconoscere l’area quale agroalimentare così come indicato da un deliberato della Regione Campania. Al centro della vicenda, che lo scorso anno ha segnato pagine importanti, vi era la richiesta di delocalizzazione nel nucleo industriale di Buccino delle Fonderie ubicate a Fratte … Da qui più di un ricorso al Tar, fino alla decisione da parte delle Fonderie di soprassedere sulle richieste di sospensiva della variante e puntare direttamente al merito, così come avvenuto. I giudici hanno dato ragione all’azienda salernitana, difesa dai legali Lentini e Follieri, con motivazioni contenute in una sentenza racchiusa in ottanta pagine. Secondo i giudici …”.

 

Delocalizzazione finalmente fatta e la storia finita ? Macchè, il nostro sistema giudiziario ci riserverà altre sorprese e, sicuramente, altri pronunciamenti in conflitto con l’ultimo; e già il Comune di Buccino annuncia il ricorso al Consiglio di Statio.

Anche se adesso appare più chiaro l’intendimento, più o meno nascosto, della Regione diretto comunque alla soluzione del problema tenendo presente le esigenze occupazionali, quelle imprenditoriali e la salute della gente.

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