PRIMO MAGGIO 2020 FUTURO INCERTO : SICUREZZA E LAVORO . “Lavorare in sicurezza per costruire il futuro” è un messaggio di speranza per tutta la società italiana? Come cambierà il mondo del lavoro dopo la pandemia?

SALERNO – La crisi del coronavirus si aggiunge  a quelle precedenti che non si sono ancora risolte. Un primo maggio inedito , diverso ,una giornata simbolo per il mondo del lavoro. La sicurezza nei luoghi di lavoro è fondamentale, anche i nuovi modi di lavorare, come quello da casa, dovranno diventare oggetto di contrattazione: “Il lavoro è lavoro, in qualsiasi luogo si svolga”.Il lavoro in questo momento così difficile è la vera cura per l’Italia.Sarà il lavoro a sconfiggere il coronavirus? Oggi parole come salute, sicurezza, solidarietà  diventano la chiave di volta per immaginare una ripartenza non negligente , su binari diversi da quelli su cui eravamo prima della pandemia. Il lavoro è la porta d’uscita da questa drammatica situazione , va protetto e difeso,mettendo  al primo posto la salute e la sicurezza, con il massimo rigore e la massima cautela, rispettando fino in fondo i protocolli .Sulla giornata del primo maggio è intervenuta la Ministra del lavoro e delle politiche Sociali Nunzia Catalfo con un articolo sul quotidiano La Sicilia,dal titolo : ‘’Primo maggio che ricorderemo a lungo. Patto virtuoso tra lavoratori e imprese’’: ‘’Questo è un Primo Maggio che ricorderemo per molti anni a venire. Per la prima volta nel mondo interconnesso e globalizzato abbiamo dovuto affrontare il lockdown, un termine sconosciuto fino a pochi giorni fa ed entrato rapidamente nel nostro vocabolario comune. Il mondo si è fermato: sono state chiuse le scuole, le attività produttive, siamo stati costretti a rimanere lontani dai nostri affetti più cari. Ma, come sempre, il nostro Paese ha dato grande prova di dignità e forza d’animo. Oggi, nel celebrare questo giorno, è necessario soffermarsi sul modo in cui cambierà il mondo del lavoro dopo la pandemia. Andranno probabilmente ripensate molte delle sue dinamiche e il Governo è al lavoro per garantire la ripartenza in sicurezza di tanti settori che hanno dovuto temporaneamente interrompere la loro attività .In questi mesi intensi, io e i miei colleghi Ministri abbiamo concentrato su lavoratori, famiglie e imprese tutti i nostri sforzi. Sappiamo che siamo chiamati a fare ancora di più e meglio. Già a marzo, nel decreto Cura Italia, come prima risposta all’emergenza abbiamo garantito tutele a circa 19 milioni di persone stanziando 10 miliardi di euro (dei 25 totali) solo per il capitolo lavoro. Cifra che sarà più che raddoppiata nel nuovo decreto che approveremo a breve. Ora l’obiettivo è delineare tempestivamente le prossime azioni da mettere in campo, alcune delle cose sulle quali stiamo lavorando. È indubbio che ci aspetta una sfida difficile, come quando nel secondo dopoguerra si doveva ricostruire un’Italia trafitta dalle barbarie del conflitto bellico. Per far rialzare il nostro Paese dobbiamo prima di tutto lavorare per rafforzare lo spirito di leale collaborazione tra imprese e lavoratori. È il momento di intraprendere la strada del binomio indissolubile tra quelle che sono due facce della stessa medaglia, per superare definitivamente la vecchia contrapposizione del ’900 tra padrone e operaio. Dobbiamo tutelare il lavoro e aiutare le aziende, convinti che una economia sana fatta di imprese che vogliono crescere sul mercato possa trovare giovamento solo se impiegati e operai vivono in condizioni di stabilità e tranquillità. Nel nuovo provvedimento saranno previsti finanziamenti a fondo perduto per le micro imprese: questo perché nella “fase 2” il Governo vuole dare tutto il supporto necessario al mondo imprenditoriale, con grande attenzione anche al Mezzogiorno .

Questa emergenza porta con sé un insegnamento importante: esiste una sola Italia che da Nord a Sud, sotto la stessa bandiera, con unità e grande spirito di sacrificio sta a poco a poco vincendo la sua battaglia contro il Coronavirus. Il mio contributo per far ripartire l’occupazione e rafforzare ulteriormente lo Stato sociale sarà concreto e forte: tra le prime riforme che intendo portare avanti terminato questo periodo c’è quella degli ammortizzatori sociali, che devono essere maggiormente legati alla formazione e non più una mera politica passiva. L’Italia ha retto l’impatto di questa crisi grazie alla sua struttura sociale, alle scelte di sostegno alle fasce più deboli fatte nel recente passato – penso al Reddito di Cittadinanza che per milioni di famiglie si sta rivelando fondamentale, soprattutto in questo periodo, e che sarà affiancato per alcuni mesi dal Reddito di emergenza – e a un sistema sanitario che basandosi sui principi di universalità, uguaglianza ed equità ha permesso a tutti l’accesso alle cure. Mi si permetta di dedicare il mio Primo Maggio da Ministro a tutti le lavoratrici e i lavoratori che in questo periodo hanno consentito a milioni di nostri connazionali di poter affrontare l’emergenza assicurando loro i servizi essenziali. Medici, infermieri, operatori socio-sanitari, farmacisti, forze dell’ordine, dipendenti di banche, uffici postali e supermercati, consulenti del lavoro, operatori dell’informazione solo per citarne alcuni: milioni di persone che purtroppo a volte, come nel caso degli oltre 150 camici bianchi, hanno pagato con la vita il loro grande sacrificio. Sono loro l’emblema del Primo Maggio 2020.

Dr. Pietro Cusati

(giurista – giornalista)

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