Elezioni regionali 2020: con Giovanni Guzzo ritorna il profumo dei garofani

 

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – C’era una volta il Partito Socialista Italiano, c’era una volta il Vallo di Diano; due entità praticamente finite che potrebbero d’improvviso ritornare a vivere in una futura realtà socio-politico-imprenditoriale-economica ed in un territorio che davvero potrebbe ritornare ai fasti del recente passato se solo il corpo elettorale valdianese capisse che questa delle prossime elezioni regionali del 20 e 21 settembre è l’ultima grande occasione.

Anche perché in un tempo non molto lontano, quando buona parte del Vallo di Diano seppe unirsi al Partito Socialista Italiano per dare l’avvio a quella che passerà alla storia come “la stagione progettuale più prolifica della storia del territorio”. Una stagione che sembrava inattaccabile e interminabile e che invece si dissolse in men che non si dica sotto i primi colpi, neppure tanto forti, vibrati dal maglio della tangentopoli nazionale. Erano già scomparsi Enrico Quaranta e Gerardo Ritorto, erano caduti rovinosamente Carmelo Conte e Francesco Curci, i tanti principi-vassalli e valvassori, presunti eredi, resistettero veramente molto poco agli scandali dilaganti (quasi tutti fasulli) finendo per adeguarsi alle esigenze della vita (politica !!). Molti cambiarono subito casacca, altri (pochi) hanno continuato per qualche tempo ha trascinare sulle proprie spalle l’odore del profumo dei garofani socialisti, ma alla fine si sono arresi scomparendo almeno elettoralmente nei flussi coinvolgenti del centro sinistra e/o del centro destra e perdendo nell’immaginario collettivo della gente anche ogni simbologia riferibile al glorioso partito di sinistra e riformista.

Poi, piano piano, grazie al sacrificio di tanti giovani volenterosi, è ricomparso quel simbolo indimenticabile ed indimenticato (il garofano rosso in un cerchio bordato di rosso) che nel male ma soprattutto nel bene ha segnato la storia di questo Paese fin dalla sua unificazione del diciannovesimo secolo.

Ma la storia è forte e resistente e il pensiero-sentimento socialista non è mai andato via da queste terre; c’era bisogno che qualcuno lo incoraggiasse a rialzarsi per riprendere il cammino interrotto; e quel qualcuno, sull’onda emozionale di un movimento che sta pervadendo tutta la provincia di Salerno sotto la guida del giovane Vincenzo Maraio (detto Enzo), salernitano doc asceso alla poltrona di segretario nazionale del PSI, è arrivato lui che potrebbe rimanere con il suo nome impresso nella storia del vallo di Diano: Giovanni Guzzo, valdianese di adozione, arrivato nel territorio con un grande bagaglio politico amministrativo e capace di integrarsi con una rapidità eccezionale superando tutte le barriere e i paletti che tanti politici locali gli hanno piantato davanti nel classico gioco dello sgambetto tanto caro a tutti quei principi-vassalli e valvassori (citati poc’anzi) che si sono infilati e nascosti negli altri partiti.

Giovanni Guzzo ha superato notevoli difficoltà ma, alla fine, la sua forza di volontà ha superato tutti gli ostacoli  ed ora è sicuramente molto noto, in ogni angolo del comprensorio valdianese, come l’ultimo serio e convinto socialista che è riemerso dalle ombre del passato e si ritrova oggi a giocare una partita importantissima con l’intera sua squadra che è la lista del PSI di Salerno a sostegno del governatore uscente Vincenzo De Luca; una lista che i veri socialisti, pur turandosi il naso per la presenza ingombrante e mai digerita di De Luca come candidato presidente, dovranno votare in blocco scegliendo possibilmente il meglio dalla già accorsata lista dei nove candidati, tutti forti, tutti socialisti di chiara e antica memoria.

Su tutti spicca il nome di Giovanni Guzzo, socialista doc, che per il territorio valdianese ha fatto e cercato di fare veramente tanto spaziando nei vari settori di interesse generale, come il tribunale soppresso, il carcere cancellato, la ferrovia dimenticata (più volte promessa da De Luca e mai neppure lontanamente avviata a risoluzione), ma anche l’ospedale di Polla a rischio depauperazione, del plesso di Sant’Arsenio da ristrutturare velocemente, fino allo svincolo autostradale di Trinità ed al rifacimento di quello di Padula-Buonabitacolo. Ma il candidato Giovanni Guzzo si è anche interessato delle aspettative e delle esigenze della cosiddetta prossimità, è stato cioè vicino alla gente comune raccogliendo e facendo suoi i loro bisogni e le loro necessità. Non si è mai fermato da quando, alcuni anni fa, è salito sullo scranno di “consigliere provinciale” ed ha dato lustro e importanza ad una carica istituzionale che sembrava ormai avviata nel dimenticatoio del tempo.

Adesso tenta il balzo vero, quello della vita, per riportare il Vallo di Diano ma anche l’intera Provincia di Salerno in Regione e farle occupare lo spazio e l’importanza che le compete; ha bisogno del sostegno degli elettori Giovanni Guzzo, lui già ci mette del suo, la gente dovrà fare il resto se davvero ci tiene alla rinascita del territorio.

 

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