BONUS SUD : Fiscalità di vantaggio per il lavoro per contrastare il lavoro nero?

 

dr. Pietro Cusati (Giurista – Giornalista)

La fiscalità di vantaggio dovrebbe, da un lato, permettere il rilancio della domanda di lavoro e incrementare la competitività del Mezzogiorno e consentire il contrasto del lavoro irregolare? Le illusioni del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, strategia  di sviluppo del Mezzogiorno:Sostegno all’occupazione? Contrastare il lavoro nero? Si incrementa la competitività del Mezzogiorno? Occorre una riforma complessiva e un dialogo con la Commissione Europea di Bruxelles! Dal 1 ottobre 2020  è partita la Fiscalità di vantaggio per il lavoro, il bonus Sud ,la misura contenuta nel  decreto Agosto  che prevede uno sgravio del 30% dei contributi  pensionistici  dovuti dai datori di lavoro privati di imprese localizzate nelle regioni dell’italia meridionale,aziende situate nelle aree svantaggiate ,caratterizzate da gravi situazioni di disagio socio-economico. Sono compresi tutti i lavoratori dipendenti privati, anche i neoassunti.La riduzione dei contributi è relativa solo a quelli pensionistici. L’agevolazione termina il 31 dicembre 2020,“con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).”La sede di lavoro deve essere situata in una delle regioni : Umbria, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alle media nazionale. Senza un piano sud quale strategia  di sviluppo? Occorre   un’azione che prevede di rilancio degli investimenti pubblici e privati,  per estendere la misura fino al 2030. Una stranezza è evidente che la misura ‘’ Fiscalità di vantaggio per il lavoro’’ è inserita nel pacchetto di interventi anti Covid?Infatti : “Nel Sud la crisi da Coronavirus si abbatte su un sistema produttivo che ancora non ha recuperato quanto perso durante la Grande Recessione, aggravando la carenza strutturale di opportunità di lavoro e gli ampi divari con il resto del Paese e dell’Europa.”La crisi economica generata dall’emergenza sull’intero territorio nazionale, ed in particolare al Sud che, per difficoltà preesistenti, sta subendo maggiormente gli effetti negativi sui livelli occupazionali.Le aziende che operano nelle regioni del Mezzogiorno verseranno meno contributi per tutti i loro dipendenti o se vorranno assumerne di nuovi. La così detta “Fiscalità di vantaggio”  riduce il carico contributivo del 30% per tutti i lavoratori. È fondamentale infatti che un sostegno di questo tipo sia duraturo, e non solo temporaneo, per permettere una pianificazione più efficace delle scelte di investimento e riorganizzazione delle imprese.Sul fronte impresa e lavoro, diverse sono le misure già attuate. Sono stati messi in campo crediti di imposta per gli investimenti, potenziandoli nelle Zone Economiche Speciali legate ai porti e rafforzando per tutto il Sud quelli in ricerca e sviluppo; è stato avviato il Fondo “Cresci al Sud” per accompagnare la crescita dimensionale delle imprese e istituito una linea di intervento specifica per le imprese meridionali con il Fondo Nazionale Innovazione.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *