TEGGIANO: un prof colpevolmente violento o una congiura ordita da due ragazzine e un ragazzino ?

 

Aldo Bianchini

Lafoto dell'aggressione. In primo piano la mascherina di un altro studente non indossata e lasciata sul banco.

TEGGIANO – Per descrivere a 360° il fattaccio accaduto all’interno dell’istituto scolastico Pomponio Leto di Teggiano diretto dalla dirigente Maria D’Alessio è necessario fare una premessa: “Un docente non deve mai e poi mai alzare le mani su un discente anche per un semplice scappellotto, quale che possa essere la colpa di quest’ultimo; ci sono tantissimi strumenti da utilizzare per sanzionare eventuali irregolarità o più semplicemente per educarli quando si evidenziano chiari sintomi di irrequietezza per non dire bullismo”. Il docente che si rende responsabile di “atti violenti” deve essere sicuramente punito ed anche in maniera rigorosamente severa.

Questo il mio pensiero; anche nel caso di Teggiano che, però, si offre almeno a due chiavi di lettura: da una parte un prof scorretto e dall’altra due ragazzine e un ragazzino abbastanza intraprendenti.

In questo squarcio di visione deve inserirsi, a mio avviso, l’azione investigativa del capitano dei carabinieri Paolo Cristinziano che da poche settimane è al comando della tenenza di Sala Consilina e che subito si è trovato alle prese con un caso simbolo che, se condotto al meglio, può far capire di quali panni veste il nuovo capitano.

Dico questo nella perfetta convinzione che ogni caso eclatante va esplorato in ogni sua angolatura prima di sparare a zero senza tenere conto che in un eventuale susseguente dibattimento giudiziario ci sono sempre due versioni contrapposte che molto spesso generano attenuanti o aggravanti generiche e/o specifiche; e che altrettanto molto spesso si arriva ad una salomonica assoluzione.

Nel caso in esame ci sono diversi particolari che stimolerebbero un ragionamento più pacato prima di stilare giudizi o prendere le distanze come hanno già fatto i Comuni di Teggiano e Sala Consilina e la Consulta delle Donne Amministratrici; e il ragionamento pacato ci induce a pensare che la prima cosa strana è come hanno fatto le due ragazzine a filmare l’accaduto da due angolazioni diverse se il tutto si è svolto quasi alla velocità della luce; almeno a me questo particolare fa pensare ad una macchinazione preordinata e seguita con i telefonini già impostati sulla funzione video.

C’è poi la già paventata eventualità che i video siano stati tagliati e mostrati solo nella parte essenziale; e questo al fine di evitare che si capisse che erano già accesi e che l’azione fosse preordinata.

E se erano già accesi e pronti all’uso sta a dimostrare che a monte potrebbe esserci stato un preciso accordo preventivo che porterebbe in favore del docente molte attenuanti specifiche e generiche. Ovviamente rimane il gesto orribile e, anche se provocato con una macchinazione, non è assolutamente giustificabile; così come gli eventuali comportamenti del ragazzo non giustificherebbero mai la violenza che rimane un fatto assolutamente orribile e da punire severamente. Un docente è tale se riesce a capire i discenti, a regolarne le loro azioni, e a non cadere nelle provocazioni.

 

Teggiano - l'istituto scolastico Pomponio Leto

Non credo che, come qualcuno sostiene, le mascherine possano aver avuto un peso determinante nel gesto violento del prof; difatti se si guarda con attenzione il video si nota che almeno un altro ragazzo ha addirittura la mascherina poggiata sul banco (come si vede chiaramente dalla foto qui pubblicata ed estratta dal web). Quindi, dietro al deprecabile gesto, c’è  dell’altro ? Se si, è in questo “altro” che il capitano deve saper entrare, partendo dall’analisi oggettiva e soggettiva dei quattro personaggi in causa, per capire davvero tutto. E lo deve fare anche al di là delle sterili prese di posizione della dirigente regionale della scuola, la nota Luisa Franzese, e degli eventuali accertamenti interni da parte degli ispettori che interverranno sul caso.

E, infine, si nono almeno altri due aspetti che il capitano deve attentamente esaminare: si tratta della “culpa in vigilando” e della  “culpa in organizzando” che ricadrebbe direttamente sulla figura della dirigente scolastica di Teggiano che ha appreso del fattaccio quando ormai era sul web e che potrebbe non aver valutato nella giusta maniera gli eventuali precedenti (e sottolineo “eventuali”) a carico del prof al quale sarebbe già stato tagliato l’orario di insegnamento; se fosse vero ci troveremmo di fronte a concause e corresponsabilità abbastanza gravi, nel senso che il docente andava assegnato, senza se e senza ma, in biblioteca o ad altro compito e non certamente in un’aula con giovani ragazzi che hanno bisogno, sempre e comunque, di docenti all’altezza del loro compito.

Buon lavoro capitano Cristinziano.

 

 

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