Il semestre bianco scatta il 31 luglio 2021 ,il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non può sciogliere le Camere negli ultimi sei mesi del suo mandato.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

 

Il Presidente della Repubblica on. prof. Sergio Mattarella

Roma, 26 gennaio 2021. Sciogliere le camere è una delle funzioni più importanti di un  Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, è stato eletto iI 31 gennaio 2015 e il settennato scade il 31 gennaio 2022,può essere rieletto. La legislatura scade nel mese di marzo del 2023 . Il  semestre bianco scatta il 31 luglio 2021, è il periodo  di tempo relativo al settennato di carica del Presidente della Repubblica uscente, nel quale il Capo dello Stato ,durante la crisi di Governo,non può sciogliere le Camere ,lo prevede l’art. 88 della Costituzione della Repubblica Italiana.’’Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura’’. In questo modo la Costituzione intende evitare uno scioglimento delle Camere che non deriva da una crisi politica ma da una iniziativa  dello stesso Presidente che intende porre fine a un governo e alla sua maggioranza. Lo scioglimento anticipato delle Camere è  un atto traumatico,sintomo di un’instabilità e conflittualità politica perché significa che i partiti della coalizione non  trovano  tra loro un accordo sufficiente per governare. Il Presidente della Repubblica si accerta che non sia possibile ricomporre una maggioranza parlamentare,  ascolta il parere dei Presidenti di Camera e Senato e nel caso in cui sia impossibile trovare una nuova base parlamentare per il governo, scioglie le Camere. Dopo lo scioglimento  vengono indette nuove elezioni. Prima di arrivare allo scioglimento  il Presidente  della Repubblica verifica  tutte le possibilità. La logica  di questa limitazione temporale, presente anche in altri ordinamenti, risiede nella volontà di evitare che il capo dello Stato pro tempore proceda allo scioglimento a ridosso della fine del proprio mandato con l’intento di dilazionare l’elezione del successore ovvero di esautorare un parlamento che egli considera ostile alla eventuale sua rielezione. Va sottolineato che l’atto di scioglimento, al pari degli altri provvedimenti presidenziali, deve essere controfirmato, in questo caso dal presidente del Consiglio. E nel caso questi rifiutasse di controfirmare, il presidente dovrebbe rinunciare allo scioglimento ovvero adire la Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni.Sergio Mattarella, anche dopo il mese di luglio 2021, garantirà il pieno esercizio della funzione presidenziale. Spetta ai partiti politici, di maggioranza e opposizione, al governo, e alle altre articolazioni dello stato, condurre con “disciplina e onore” il loro mandato fino in fondo, garantendo il fondamentale equilibrio dei poteri. La competenza, la saggezza e l’equilibrio istituzionale del Presidente Mattarella sono una garanzia circa l’esercizio del suo mandato. Il percorso politico di Sergio Mattarella ha origine all’interno del filone di impegno cattolico-sociale e riformatore. Eletto deputato per la Democrazia Cristiana nel 1983 nella circoscrizione della Sicilia occidentale, ha fatto parte della Camera dei Deputati sino al 2008.In queste sette legislature ha fatto parte della Commissione Affari costituzionali, della Commissioni Affari esteri e del Comitato per la Legislazione, di cui è stato anche Presidente. E’ stato componente  della Commissione bicamerale per le Riforme istituzionali dell’XI legislatura, di cui è stato Vice Presidente, della Commissione bicamerale per le Riforme istituzionali della XIII legislatura, della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia. Nella XV legislatura è stato Presidente della Commissione Giurisdizionale della Camera dei Deputati.Nella XIII legislatura è stato Presidente del Gruppo parlamentare dei Popolari e Democratici ,dall’inizio della legislatura all’ottobre 1998.Dal luglio del 1987 al luglio del 1989 è stato Ministro dei Rapporti con il Parlamento. Risalgono a quegli anni la riforma dell’ordinamento della Presidenza del Consiglio e l’abolizione della ordinarietà del voto segreto in Parlamento. Dal luglio del 1989 al luglio del 1990 è stato Ministro della Pubblica Istruzione. Sono di quel periodo la Conferenza nazionale della scuola (gennaio ’90) e la riforma degli ordinamenti della scuola elementare che, tra le innovazioni, introdusse il modulo dei tre maestri su due classi (legge n. 148 del 1990).Dall’ottobre 1998 è stato Vice Presidente del Consiglio dei Ministri sino al dicembre 1999 quando è stato nominato Ministro della Difesa, incarico tenuto fino alle elezioni del giugno del 2001. Approvate in quegli anni la legge che ha abolito la leva militare obbligatoria e quella che ha reso l’Arma dei Carabinieri forza armata autonoma. In quella fase l’Italia ha sviluppato una intensa presenza nelle missioni di pace dispiegate per iniziative delle Nazioni Unite ed ha contribuito significativamente alle operazioni di interposizione e mantenimento della pace in Bosnia-Herzegovina, Kosovo e nella ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. L’avvio della Politica europea di sicurezza e difesa, in quella stagione, ha visto l’Italia tra i più convinti sostenitori, con l’avvio, tra l’altro, del primo corpo d’armata europeo. Nel maggio 2009 è stato eletto dal Parlamento componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato Vice Presidente.Il 5 ottobre 2011 è stato eletto Giudice Costituzionale dal Parlamento ed è entrato a far parte della Corte Costituzionale con il giuramento dell’11 ottobre 2011.

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