Banca Monte Pruno: anche le foto parlano …

Aldo Bianchini

SALERNO – Secondo Robert Capa, pseudonimo di Endre Ernő Friedmann (Budapest, 22 ottobre 1913 – Tay Ninh, 25 maggio 1954), il vero precursore dei fotoreporter, si possono raccontare i fatti attraverso le immagini fotografiche. Il fotoreporter oltre a raccontare la cronaca con le immagini è spesso autore inconsapevole degli articoli che compongono il servizio. In casi più limitati, il fotoreporter accompagna il giornalista scrivente nei luoghi dove è inviato.

 

Cosa c’entra tutto questo con la Banca Monte Pruno richiamata nel titolo, potrebbe chiedersi qualche lettore non sufficientemente attento al nostro modo di fare giornalismo.

C’entra e come; difatti c’è una bel montaggio di foto e scritto che circola non solo in rete ma anche sui giornali online e che, a mio modesto avviso, simboleggia alla perfezione il contenuto del cosiddetto “modello lavorativo” che il direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, ha prima letteralmente inventato dal nulla e poi costruito-stratificato e radicalizzato con una capillare applicazione, a mò di “dovere deontologico”, per tutto il suo ottimo staff operativo.

La foto, pubblicata a corredo di questo breve articolo di approfondimento, ritrae il d.g. Michele Albanese con a lato il suo personale e particolare codice etico che tutti i suoi collaboratori devono rispettare per poter assicurare sempre nuovi successi alla banca, per poter accogliere sempre meglio la clientela e per poter guardare con serenità al territorio ed al suo sviluppo socio-economico-occupazionale.

 

  • E’ un gioco di squadra e i nostri dipendenti sono il gran segreto di questi risultati;
  • Il lavoro di squadra divide i compiti e moltiplica il successo, perché lavorare insieme significa vincere insieme;
  • Non abbiamo dimenticato il passato, ma dobbiamo alzare il livello se vogliamo offrire ai nostri clienti e soci servizi di qualità.

 

Frasi e parole fatte, potrebbe dire sempre quel qualcuno distratto (anche i tanti addetti al settore dell’informazione); non è così, non è assolutamente così.

A me personalmente ed a questo giornale, grazie al placet della direttrice editoriale dott.ssa Maddalena Mascolo, non è sfuggito l’accoppiamento della foto di Michele Albanese con lo scritto del suo tricalogo; questo accoppiamento è paragonabile ad un lungo articolo scritto, ma al contrario di quest’ultimo, la foto accoppiata allo scritto dà la possibilità ad ognuno di interpretarla come vuole e di disquisire sul suo contenuto che è di alto livello. Nel senso che nel sorriso di Michele Albanese è possibile intravedere il massimo della disponibilità umana – professionale e sociale di un banchiere che ha fatto della banca la sua ragione di vita al servizio della comunità e che alleva i suoi fedelissimi collaboratori e dipendenti, come una chioccia fa con i suoi pulcini.

La nuova prestigiosa sede della filiale di Cava de' Tirreni della Banca Monte Pruno

Un connubio, foto e scritto, assolutamente perfetto; forse di gran lunga al di là delle stesse intenzioni del suo ideatore che resta, comunque, una persona molto capace ed efficace nel mondo della comunicazione visiva diretta.

Nella foto sembra quasi parlare, Michele Albanese, per rassicurare la clientela già consolidata, per invitare i nuovi investitori a fidarsi della banca, per caldeggiare maggiori sforzi economici ai vecchi investitori e risparmiatori e per esprimere a tutto il suo staff la giusta soddisfazione per i successi ottenuti e per quelli ancora da conquistare.

Il discorso si fa ancora più interessante per i nuovi investitori in quanto la Banca Monte Pruno è in continua escalation espansiva sul territorio provinciale e regionale; difatti è imminente l’apertura di un’altra filiale che questa volta entrerà nello scrigno dorato di Cava de’ Tirreni (la piccola Svizzera meridionale); ma di questo ne parleremo in un prossimo approfondimento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *