La televisione italiana crolla? Lundini ci mette una pezza

 

Dr. Vincenzo Mele

Il 2020 è stato l’anno che ha visto la consacrazione di Valerio Lundini, comico, attore e presentatore romano, arrivata grazie al programma «Una pezza di Lundini» in seconda serata su Rai 2, ideato insieme a Giovanni Benincasa, dopo l’esperienza su Rai Radio 2 e il programma «Battute?», diretto in seconda serata sempre su Rai 2 nel 2019.
Condotto insieme all’attrice Emanuela Fanelli, che apre ogni puntata nello stile delle “Signorine Buonasera” annunciando l’assenza di un film o programma tv, presente nel palinsesto, per imprevisti tecnici, «Una pezza di Lundini» vede la presenza fissa di Lundini che ricalca lo stereotipo del conduttore imbarazzato e che svolge conversazioni surreali al limite tra la gag e il nonsense con ospiti importanti come Myss Keta, Carl Brave, Andrea Delogu, David Parenzo, Giuseppe Cruciani e Piergiorgio Odifreddi. All’interno del programma ci sono parodie degli esperimenti sociali attuali portati avanti dallo stesso Lundini, lo sketch di Emanuela Fanelli con il monologo teatrale parodico “Voci di Donna” o che ironizza attraverso il finto trailer “A piedi scarzi” il cinema ambientato nelle borgate romane.
«Una pezza di Lundini» è una gradita svolta nella ormai giurassica tv pubblica, un programma capace di creare una satira intelligente in una televisione come la Rai nella quale da vent’anni dominano stantii programmi condotti da volti noti della televisione italiana che hanno un’importante carriera alle spalle, grandi fiction tv o pseudo-programmi di informazione; una Rai che continua a sottrarre sempre più spazio ai giovani oppure a utilizzarli, nei loro palinsesti, come concorrenti di un reality show o di insulsi talent show.
Il programma dello showman romano è la svolta necessaria affinché la televisione italiana riesca ad avvicinare i giovani, sempre più presenti sui social network, ormai diventati un rimpiazzo per la televisione.

 

 

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