Enrico Polichetti: ma chi era costui ?

Aldo Bianchini

Dr. Enrico Polichetti, già vice sindaco di Cava de' Tirreni

CAVA de’ TIRRENI – Enrico Polichetti, ma chi era costui ? E’ questa la domanda che mi tormenta da qualche giorno. Da quando, cioè, mi sono portato a Cava de’ Tirreni per assistere alla presentazione del libro “Matematica Vedica” di Michele Baldi nell’augusto salone dei ricevimenti presso il palazzo di Città.

Mancavo da un po’ di tempo da Cava de’ Tirreni e dal suo municipio di Piazza Abbro; ma ho seguito le cronache giudiziarie metelliane sempre e comunque; e tra le ultime ho seguito in particolare quella che sembrava avere scritto la parola fine alla carriera politica di un personaggio molto noto come uomo e come imprenditore; parlo di Enrico Polichetti, che non è l’ultimo arrivato nel mondo della politica e neppure un piccolo politicante arrivista.

Enrico Polichetti è un politico per passione e nella sua azione politica ha sempre messo da parte l’appartenenza e il colore e si è concesso il lusso (si fa per dire !!) di impostare la sua azione in direzione del bene comune.

Tutto sembrava viaggiare per il meglio, ma dopo aver conquistato finanche la carica di vice sindaco di Vincenzo Servalli ecco arrivare, puntuale come un orologio svizzero, la bufera giudiziaria, nata da un “verminaio” che trova sostanza e si alimenta anche all’interno del palazzo di città, cresciuta per colpa di pentiti di maniera e conclamata dalla forzatura investigativa della pubblica accusa che, fidandosi ciecamente delle soffiate di alcuni camorristi, pone i sigilli sulla libertà personale di Enrico Polichetti.

E come sempre, di primo mattino inizia la tragedia personale, umana, familiare e pubblica del vice sindaco di Cava de’ Tirreni che è costretto per mesi a rimanere segregato dalla società civile.

Poi si accende la luce in fondo al tunnel e tutto sembra rinascere, come difatti rinasce con la consueta frase “il fatto non sussiste” scritta in calce ad un dispositivo di sentenza che, comunque, non ha niente di umano anche quando assolve invece che condannare.

Su Enrico Polichetti e sulla sua vicenda ho scritto diversi articoli; ed all’inizio della barbarie sono stato, molto probabilmente, l’unico a difenderlo pur senza conoscerlo e senza aver centellinato con lui un salutare caffè.

Trovandomi a Cava l’altro giorno e non avendo il numero di cellulare di Polichetti ho ben pensato di poterlo ritrovare al Comune dove presumevo fosse già tornato in pompa magna dopo l’assoluzione a tutto tondo.

Approfittando di una pausa nella presentazione del libro ho agganciato, dopo un rapido giro nei corridoi di palazzo di città, un addetto ai servizi e dopo essermi presentato gli ho chiesto se poteva indicarmi l’ufficio del dr. Polichetti; gelida e distaccata la risposta: “Polichetti chi ?”.

Inutile dire che sono rimasto di ghiaccio; ho balbettato qualcosa, ma il solerte addetto facendo spallucce ha concluso dicendo “Tempo fa c’era un Polichetti, ma io non lo conosco e non so che fine ha fatto”.

Sempre si dice che il pesce puzza dalla testa; dunque se la coda risponde in maniera così irritante è segno che la gestione del pensiero viene dalla testa, ovviamente; anche perché doveva essere proprio la testa a rendersi subito conto che Enrico Polichetti era stato prosciolto perché il fatto addebitatogli (collusione con il clan Zullo) non sussisteva e che la decisione della magistratura giudicante doveva subito avere una conseguenza nella vita politica, organizzativa e personale dell’ex vice sindaco che neppure il sindaco (Servalli !!) seppe o volle minimamente difendere.

Ritornato deluso nel salone per il libro di Baldi non ho potuto non pensare a come Enrico Polichetti, che aveva dato tanto alla politica cavese, sia stato brutalmente scaricato dalla politica metelliana. Eppure l’ex vice sindaco era stato assolto nel luglio del 2020, ben tre mesi prima delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre.

Ostracismo allo stato puro, o paura della politica nel fare fronte comune contro lo strapotere della magistratura ? Chissà !!

Peccato che un uomo come Polichetti debba rimanere ormai fuori dalla vita che tanto gli piaceva; spero di incontrarlo presto.

 

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