Ripristinare gli ecosistemi degradati dall’uomo: l’educazione ambientale e un’ecologia umana integrale per prevenire il degrado degli ambienti naturali.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Roma, 6 giugno 2021 .Ripristinare gli ecosistemi degradati dall’uomo è stato il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021,  indetta dall’Onu, quest’anno   ha coinciso con  il Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema, uno sforzo globale decennale per prevenire  il degrado degli ambienti naturali. Quest’anno il Pakistan è stato il paese ospite della Giornata Mondiale ed  ha lanciato il suo progetto “Tsunami di 10 miliardi di alberi”, che punta a piantare 10 miliardi di alberi al 2023. Secondo l’Onu, il ripristino dell’ecosistema può aiutare a proteggere e migliorare i mezzi di sussistenza, combattere le malattie, ridurre il rischio di disastri naturali e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030. Un mondo da salvare,la terra è resiliente ma ha bisogno del nostro aiuto,ripristinare gli ecosistemi. Fondamentali sono il rispetto delle norme e le pianificazioni territoriali oltre alle azioni di sostenibilità quali ridotte emissioni di sostanze inquinanti,limiti sui consumi energetici non indispensabili,divieto di deforestazione,ripristino delle aree inquinate e bonifiche. Gli ecosistemi ci forniscono cibo,acqua e le risorse cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Dobbiamo  invertire il danno e aiutare il nostro pianeta a guarire. L’educazione ambientale è  “uno strumento fondamentale per sensibilizzare i cittadini e le comunità ad una maggiore responsabilità  e attenzione alle questioni ambientali e al buon governo del territorio”.E’ importante insegnare ai cittadini di domani il rispetto dell’ambiente,sviluppo sostenibile,green economy,educazione civica e culturale,la scuola ,infatti, è  un luogo in cui gli alunni  vengono formati e guidati nella conoscenza di ciò che li circonda. L’educazione ambientale ha  un ruolo importante ,insegnare ai giovani il rispetto per l’ambiente,  la distinzione fra energie rinnovabili e non rinnovabili, le cause che provocano l’inquinamento ambientale e come sprecare meno risorse, diventa imprescindibile per poter formare dei cittadini consapevoli e in grado di agire un domani per il  bene della comunità .In questo periodo storico  le conseguenze dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici iniziano a farsi sentire, è importante educare le nuove generazioni ad uno stile di vita sostenibile e rispettoso delle risorse del nostro pianeta. La cura dell’ambiente è un tema che riguarda tutti , il nostro benessere e la nostra salute dipendono strettamente dal modo in cui trattiamo le risorse ambientali, e dalle scelte che compiamo per preservare o meno la natura che ci circonda. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la crisi climatica porterà a circa 95.000 morti in più all’anno per denutrizione tra i bambini fino ai 5 anni entro il 2030 e 24 milioni in più entro il 2050. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente dedicata al tema del “Ripristino degli Ecosistemi”, con l’obiettivo di prevenire  i danni inflitti al pianeta infatti i  cambiamenti climatici  costituiscono una minaccia per la salute, lo sviluppo e la protezione  delle future generazioni .Piantare nuovi alberi nei borghi e nelle  città italiane e diffondere le energie rinnovabili .Due azioni  concrete attraverso le quali possiamo tentare di salvare  l’ambiente e contribuire a fronteggiare la crisi climatica, ma per realizzarle è indispensabile l’aiuto di tutti.  “Abbiamo bisogno di un’ecologia umana integrale che trasformi i nostri stili di vita, la nostra relazione con le risorse della Terra; che coinvolga non solo le questioni ambientali ma l’uomo nella sua totalità, rispondendo al grido dei poveri.  Lo ha detto papa Francesco  in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente. “L’Unione europea produce solo il 9% dell’anidride carbonica globale. Noi possiamo tassarci per ridurre le emissioni di gas serra, ma se altri Paesi continuano a produrle, il nostro sforzo non serve a niente. Per questo, i Paesi ricchi devono aiutare quelli poveri nel loro modello di sviluppo. Serve l’impegno di chi può per aiutare chi non può”, ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Si parla tanto di finanza per il clima ,ma questa finanza deve essere etica. Deve livellare le differenze, non solo fare soldi con la transizione ecologica”. “Il modello di sviluppo degli ultimi 200 anni è stato a spese del pianeta , ha sottolineato il Ministro della Transizione Ecologica Roberto  Cingolani , Dobbiamo passare a un modello per il pianeta. Dovremo fare compromessi, ma senza ideologie, che non servono”. “Se vogliamo fare tutte le cose che abbiamo promesso, dobbiamo arrivare ad almeno il 70% di energia verde al 2030. Rimane un 30%, che al momento non può che essere gas. Dobbiamo stabilizzare la rete, perché le rinnovabili hanno una produzione discontinua. E la sorgente continua di energia per garantire che ci sia sempre corrente è il gas, che comunque decarbonizza rispetto al carbone . Sul nucleare abbiamo fatto due referendum .

 

 

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