Tribunale Sala Consilina: ora tocca alle donne … riusciranno le due valkirie Cartabia e Carfagna a fare ciò che i maschietti non sono stati capaci di fare ?

 

Aldo Bianchini

Le ministre Marta Cartabia (giustizia) e Mara Carfagna (sud)

VALLO di DIANO – Dopo i tanti clamorosi insuccessi targati al maschile, adesso finalmente è il turno delle donne chiamate a dimostrare che non si entra in politica e/o nei posti ministeriali chiave soltanto sull’onda delle quote rosa, piuttosto che con la capacità professionale e organizzativa.

Molto intelligente, quindi, è da ritenere l’iniziativa dell’avv. Angelo Paladino (presidente dei giuristi cattolici) che ha scritto all’ex on. Guido Milanese affinchè solleciti, attraverso i gruppi parlamentari, l’azione delle ministre Marta Cartabia (giustizia) e Mara Carfagna (sud) in merito al ripristino del Tribunale di Sala Consilina in tempi certi e ravvicinati.

Dopo il fallimento di tutti i politici al maschile riusciranno le due valkirie della politica italiana a risolvere l’annoso problema ? Questa è la domanda che corre di bocca in bocca in queste ultime settimane che porteranno alle elezioni amministrative che coinvolgeranno buona parte del Paese.

Nei panni di Paladino, sempre prodigo di utili iniziative, avrei cominciato innanzitutto con lo spiegare a Guido Milanese e di conseguenza alle due ministre (Cartabia e Carfagna), prima che vengano rispedite a casa, dove è Sala Consilina, dove si trovava e cosa ha fatto nei decenni l’ex tribunale; altrimenti si rischia di parlare e di muoversi come l’asino in mezzo ai suoni. Quando dico di spiegare alle due ministre alludo, ovviamente, alle condizioni ambientali – sociali – economiche e malavitose di un territorio che ora tutti declamano come “il cuscinetto tra la Calabria e la Campania” a mò di palestra utile all’esercizio del potere mafioso e camorristico; so bene, difatti, che le ministre ed anche Milanese sanno dove sia il Vallo di Diano ma sicuramente a tutti loro manca una visione complessiva del fenomeno.

Il Mattino nella sua edizione di lunedì 23 agosto scorso ha dedicato una intera pagina all’ormai annoso problema del tribunale soppresso in un racconto molto condivisibile; un racconto ottimamente portato avanti dal giornalista Pasquale Sorrentino che ha ricostruito, per sintesi, tutte le tappe della vicenda; e proprio da questo racconto ho desunto che fino ad oggi nessuna donna era stata mai direttamente chiamata ad impegnarsi per la risoluzione del caso, lo hanno fatto nel tempo diverse parlamentari donne ma senza avere incarichi specifici di governo. Da qui la domanda sopra citata e per la quale mi aspetterei delle risposte che sicuramente non arriveranno perché le due baldanzose valkirie potranno fare ben poco se non registrare il primo fallimento al femminile di un caso che interessa decine e decine di migliaia di cittadini che vedevano nel Tribunale di Sala un avamposto di sicurezza ambientale e personale.

On. Dr. Tommaso Pellegrino

Una pagina intera, dicevo, dedicata da Il Mattino al Tribunale di Sala Consilina con una buona metà pagina dedicata all’intervista rilasciata, sempre a Sorrentino, dall’on.dr. Tommaso Pellegrino (già sindaco di Sassano e attuale consigliere regionale con l’incarico di capo gruppo di Italia Viva) dal quale, in tutta sincerità, mi sarei aspettato un intervento più pregnante, incisivo e propositivo e non quel solito linguaggio politichese del “dire tutto per non dire nulla”. Da Pellegrino, ribadisco, mi sarei aspettato un po’ di coraggio in più nel parlare con chiarezza e nell’elencare le enormi responsabilità della politica che nel 2012-2013 non seppe o non volle (con la collaborazione fattiva anche dell’Ordine degli Avvocati) affrontare il problema a muso duro senza piegarsi dinanzi a nessuno e senza distinguere i colori partitici. All’epoca la filiera istituzionale di comando era tutta di sinistra: sindaci del Vallo, provincia di Salerno, regione Campania, governo Nazionale; non mi si venga a dire, quindi, che la politica sia di destra (che prima aveva amministrato) e di sinistra questo non vuol dire che non siano tutti pesantemente colpevoli.

Dico questo perché un passaggio dell’intervista rilasciata da Pellegrino, che è il firmatario di una mozione d’ordine per il prossimo consiglio regionale, è rivelatrice di un andazzo a dir poco niente affatto serio della politica in genere.

Difatti alla domanda del giornalista “Cosa le dice in tal senso il governatore De Luca?” il consigliere regionale risponde laconicamente: “Mi fa piacere evidenziare che più volte il presidente De Luca è intervenuto a favore del ripristino. Il governatore è estremamente attento ai temi che riguardano il territorio e il suo benessere”.

 

 

 

 

L'ex tribunale di Sala Consilina

Conosco da tempo Tommaso Pellegrino e so bene in che maniera si è sempre speso per il bene della collettività; ma nessuno più ha l’anello al naso, e tutti sappiamo benissimo che il presidente De Luca, per quanto attiene il Tribunale di Sala, è quello che ha promesso di più e fatto di meno; e che con quelle promesse mai mantenute riuscì a fare il bottino pieno nelle elezioni amministrative del 2015 con l’onda oceanica dei valdianesi che lo votarono sperando nel ritorno del tribunale, nel ripristino della ferrovia, nella riapertura delle carceri circondariali, nello sviluppo dell’ospedale, nella risoluzione dello smaltimento dei rifiuti, nella sanificazione dei luoghi oggetto di depositi di materiale tossico, nel potenziamento di alcuni importanti uffici pubblici e presidi delle Forze dell’Ordine. Gli altri commenti sinceramente mi fanno sorridere.

Questa è storia, non sono chiacchiere in politichese.

 

 

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