La responsabilità da reato degli enti a vent’anni dalla riforma,il decreto legislativo ,n.231, del 2001, ha segnato una svolta culturale e ha rivoluzionato il sistema penale.

Dr. Pietro Cusati (giornalista-giurista)

Roma ,21 ottobre 2021 .E’ stata presentata  all’Università LUISS Guido Carli di Roma,  l’opera ‘’Responsabilità da reato degli enti. Profili sostanziali e processuali, Giappichelli, 2020, a cura di Giorgio Lattanzi e Paola Severino. I lavori sono stati introdotti  dal Rettore della LUISS Prof. Andrea Prencipe.Hanno svolto le relazioni la Prof.ssa  Paola Severino ,Vicepresidente Università Luiss,  che ha trattato : ‘’La responsabilità da reato dell’ente: stato dell’arte e prospettive di riforma. Il Presidente emerito della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi,ha  relazionato su:’’Il processo all’ente tra funzionalità e garanzie.Il Cons. Pasquale Fimiani ,Sostituto Procuratore generale, Corte di Cassazione,ha trattato Il d.lgs. n. 231 del 2001 nella dimensione applicativa.Alla ricerca di best practice: il faticoso processo di emersione delle cautele.Stefano Manacorda Professore ordinario di Diritto penale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”:Verso sistemi di compliance integrata?
Antonio Gullo Professore ordinario di Diritto penale, Università Luiss Guido Carli,le conclusioni sono state affidate alla Prof.ssa Marta Cartabia Ministro della Giustizia. Il decreto legislativo 8 giugno n.231 ha segnato una svolta culturale, una cesura con la tradizione millenaria .. L’impegno di istituire una Commissione presso il Ministero ha come obiettivo quello di rinnovare per mantenere vivo il sistema penale , ha specificato la ministra della Giustizia. “Lo strumento di cui disponiamo rappresenta un vero modello, un prodotto di esportazione di cui andare fieri”.Il decreto 231  ha funzionato da vero  proprio centro di irradiazione di nuova cultura esattamente come “prevenzione mediante organizzazione” ha portato risultati anche in altri settori dell’ordinamento. Una funzione quella preventiva che va senza dubbio recuperata e che funge da “saldatura” tra l’evoluzione di un moderno concetto di governo dell’impresa e la struttura giuridica della responsabilità da reato, per consegnare in definitiva un modello disciplinare che dia risalto all’autoregolamentazione in funzione preventiva”.

Una rivoluzione quindi che guardando i dati tra il 2016 e il 2019 ha visto 2500 iscrizioni da parte di Enti nel registro degli indagati per responsabilità amministrativa. Le contestazioni in questo caso hanno riguardato per il 25% reati ambientali, subito dopo quelli per la violazione delle norme per la sicurezza del lavoro e poi iscrizioni per truffa ai danni dello stato o dell’Uecorruzione (8%) e reati finanziari.E su questo fronte, particolare importanza è stata dedicata dalla Ministra alle violazioni delle norme per la sicurezza del lavoro definendola vera e propria tragedia del Paese: “Alla sicurezza sul lavoro bisogna portare un’attenzione particolare. Il Governo è intervenuto anche recentemente aumentando ispettori e controlli, ma davvero in un’ottica virtuosa più che i controlli dall’esterno la legge 231 può dare un contributo enorme, è decisiva la prevenzione” , ha aggiunto  la Guardasigilli. E proprio guardando i dati che la ministra ha parlato anche della difficoltà di recupero degli stessi e per tale ragione ha chiosato: “Al Ministero stiamo predisponendo un’ipotesi di realizzazione di un nuovo dipartimento integralmente dedicato alla statistica e all’informatica, perché oggi i dati sono diventati un caposaldo di ogni tipo di azione”.

 

 

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