L’occhio di Silvia sul mondo La pittura che guarda al futuro Si chiama L’Occhio Interminabile e sarà curata da Di Giacomo-Lamberti. Al via il 28 dicembre

 

 

di Matteo Maiorano (giornalista)

Il mondo con gli occhi di Silvia Cammarota. La 25enne artista bavarese (ma salernitana d’adozione), esporrà le opere del ciclo pittorico L’Occhio Interminabile presso il museo Papi di Salerno (via Trotula de Ruggiero, 23) dal 28 dicembre al 23 gennaio. L’evento è patrocinato dalla fondazione Scuola Medica Salernitana e Cooperativa Galahad. Il ticket d’accesso (al prezzo di 1,50 €) garantisce, inoltre, la visita alle sale museali: la struttura espone la più ricca collezione di strumenti medico-chirurgici dell’Ottocento e Novecento. L’esposizione sarà curata da Carmensara Di Giacomo e Michela Lamberti. Per l’artista si tratta di una riconferma dopo le prime uscite a Castelnuovo Cilento e a Casalnuovo di Napoli, le quali hanno destato pareri positivi tra addetti ai lavori e visitatori.

Silvia Cammarota - Carmensara Di Giacomo

LE ESPERIENZE – Silvia Cammarota nasce nel 1996 a Monaco di Baviera. Formatasi inizialmente presso il liceo artistico Sabatini-Menna a Salerno, si trasferisce a Napoli per frequentare l’Accademia di Belle Arti, dove consegue la laurea magistrale. «La pittura – afferma Silvia Cammarotaè un’indole che porto dentro fin da bambina. Le opere sono improntate sull’espressione dello sguardo, come lo studio dettagliato dell’iride, inteso come specchio dell’anima». A monte c’è un intenso studio sui dettagli poiché – come afferma l’artista – sono questi a fare la differenza. «Catturare lo sguardo, far soffermare l’osservatore per creare giudizio critico: è ciò che voglio suscitare con le opere ed è quello che desidero trasmettere in questa mostra, nella cornice di un museo dove storia e sviluppo sono coerenti con il mio percorso di studi».

EFFETTO CALAMITA – Sulla stessa lunghezza d’onda Carmensara di Giacomo, curatrice della mostra in programma al Papi. «Le opere di Silvia sono intrise di passione, talento e studio. Pararne e discuterne con curiosi e amanti del genere mi ha permesso di affinare la sensibilità su questi temi. Spero che la mostra possa essere calamita per altri eventi di questo tipo, di cui la città necessita per far emergere tanti talenti inespressi del nostro territorio. Il nostro obiettivo, quindi, è dar luce a piccole realtà ma anche visibilità ad artisti emergenti come Silvia».

 

 

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