Primo suicidio in carcere del 2022 al penitenziario di Fuorni a Salerno. Ahmeti si è impiccato, albanese aveva 28 anni appena compiuti da poco. Lasciato sembrerebbe solo in stanza la notte di Capodanno, aveva un fine pena nel 2023 per reati comuni. Era riuscito a vedere il padre in videochiamata la sera della vigilia. Poi .. LA METAMORFOSI DEL MALE

 

di Donato Salzano*

 

Il carcere di Fuorni (Salerno)

Noi giochiamo per il possibile contro il probabile. Continueremo nella lotta, consapevoli forse di trovarci in una dimensione spazio-temporale da post-Armagedōn, dove ahinoi non si distinguono più i vinti dai vincitori, né il bene dal male, senza smettere mai di essere speranza anziché averne, anche correndo il rischio d’essere ultimi giapponesi contro la metamorfosi del male e la sua burocratica banalità.

 

Tutti sono sottoposti alla legge, anche quel tal padrone del vapore!

Questi continuano a violare le leggi che loro stessi si sono dati. Dobbiamo proclamare in ogni modo e luogo la simbiosi tra Stato e diritto, perché lo Stato di diritto è la forma più convincente ed urgente della speranza, dell’essere speranza, l’unico modo che io conosca di essere e dare speranza oltre ogni speranza!

Perciò: “il Sindaco é la Massima Autorità Sanitaria in Città (art.32 legge n. 883/1978), dispone ordinanze contingibili e urgenti in materia di sanità pubblica”.

 

Ripetere le stesse parole, lo tesso linguaggio contrario e uguale al tal padrone o “la voce del padrone” se vuoi, oltreché stucchevole diventa complice e socio di un potere banale corrotto e corruttore.

Sii invece il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, unisciti alla lotta nonviolenta di chi vuol con-vincere, del vincere insieme e costruire i ponti dell’alternativa a tutti loro. Dai corpo anche tu al digiuno dei cinquecentododici con Rita Bernardini prima e Roberto Giachetti poi dall’improrogabile urgenza, per una “liberazione anticipata speciale” perché le ragioni di un dentro ed un fuori non hanno più motivo, visti gli stessi “trattamenti inumani e degradanti” subiti da somministrati e somministratori del tutto simili a quelli che da sempre si aggiungono alla pena di detenuti e detenenti nelle ristrette “Comunità Penitenziare”. Di una pena che sempre più spesso conduce alla morte quale ultimo gesto disperato e disperante, pure se avessimo forse voluto e potuto dare ascolto alla richiesta di aiuto disperata della “Battitura” di San Silvestro dalla sezione Comuni. Sii dunque il o la cinquecento tredicesima/o ad essere speranza, perché, sai prima ti ignorano, poi ti deridono, poi vinciamo! Nonviolent! Spes contra Spem!

 

* segretario Associazione Radicale “Maurizio Provenza”

 

 

 

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