CALCIO: razzismo contro il Napoli, punito il Verona

 

Di Pietro Cusati

Il Giudice Sportivo ha deciso l’obbligo per la Soc. Hellas Verona di disputare una gara con il settore Curva Sud  privo di spettatori. Nel dispositivo non viene nominato lo striscione della vergogna apposto fuori allo stadio Bentegodi.

La decisione del giudice sportivo  è arrivata al Verona  «per avere i suoi sostenitori intonato in più occasioni, per la quasi totalità dei tifosi assiepati nel settore interessato (nel numero di oltre 4000), vari cori insultanti di matrice territoriale nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, percepiti chiaramente in tutto l’impianto durante l’intero svolgersi della gara, per avere, inoltre, intonato, in percentuale comunque significativa dei tifosi del medesimo e comunque in numero tale,oltre 1600, da essere percepiti in tutto l’impianto, cori di discriminazione razziale ai danni del calciatore del Napoli n. 24 Koulibaly Kalidou al 34° del primo tempo al termine di un’azione di giuoco, e del calciatore del Napoli n. 9 Osimhen Victor al 9° del secondo tempo dopo che il medesimo si era accasciato sul terreno di giuoco per infortunio». «Sanzione così complessivamente determinata ai sensi degli artt. 25, comma 3,denigrazione territoriale, e 28, comma 4 discriminazione razziale. C.G.S., tenendo conto nel primo caso della recidiva e comunque applicando in favore della Soc. Hellas Verona, per entrambe le fattispecie, le attenuanti di cui all’art. 29, comma 1, lett. a) e b), C.G.S., avendo la detta Società dato dimostrazione di aver adottato, prima dei fatti, modelli di organizzazione atti a prevenire comportamenti della specie di quelli verificatisi e di aver cooperato preventivamente con le Forze dell’ordine e le Autorità preposte, nonché in ogni caso per essersi pubblicamente dissociata dai gravi comportamenti tenuti in tale contesto. La gravità dei fatti, la dimensione, durata e percezione dei detti cori comportano, nondimeno, la non applicazione della sospensione dell’esecuzione della sanzione prevista ai sensi dell’art. 28, comma 7, C.G.S», conclude il Giudice sportivo. “Sono inorridito quando ho visto quello striscione.Non tanto per le offese nei confronti della città di Napoli, che storicamente avvengono da molto tempo, ma per l’offesa nei confronti delle persone che oggi sono sotto le bombe. Ci sono delle cose su cui non si può né offendere né scherzare”. Lo ha affermato il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi,  commentando lo striscione apparso a Verona in occasione della partita di campionato tra il Verona ed il Napoli.  Manfredi ha espresso l’auspicio che “il mondo del calcio e dello sport faccia di tutto per liberarsi da queste componenti così negative che non fanno onore alle città. Ad esempio  non penso che Verona, che è una città di grande civiltà, sia rappresentata da quei tifosi. La tifoseria sana deve espellere dagli stadi queste persone che poi offendono, fanno cori razzisti, presentano il peggio della nostra società. Il calcio deve esprimere il meglio della società. Mi auguro che anche la Figc intervenga” . Lo striscione non viene mai nominato dal Giudice Sportivo. Non i soliti  dieci mila euro di ammenda. Stavolta il Verona dovrà sopportare l’onta di giocare una partita con una curva, la Sud, chiusa. A causa dei soliti cori “insultanti di matrice territoriale e razziale”.Il Giudice sportivo nel dispositivo non nomina mai lo striscione della vergogna apposto fuori allo stadio Bentegodi che indicava agli eserciti russo e ucraino le coordinate per colpire eventualmente la città di Napoli. “La gravità dei fatti, la dimensione, durata e percezione dei detti cori comportano, nondimeno, la NON applicazione della sospensione dell’esecuzione della sanzione ‘’.Lo striscione era fuori dal suo perimetro di pertinenza, non possono farci niente. La situazione è  “grave” e la pena non può essere “sospesa”, e quindi è stata chiusa  la curva per una partita.  Il Giudice sportivo ha punito il Verona “per avere i suoi sostenitori intonato in più occasioni, per la quasi totalità dei tifosi assiepati nel settore interessato  vari cori insultanti di matrice territoriale nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, percepiti chiaramente in tutto l’impianto durante l’intero svolgersi della gara, per avere, inoltre, intonato, in percentuale comunque significativa dei tifosi del medesimo settore ricavabile dal resto del rapporto e comunque in numero tale (oltre 1600) da essere percepiti in tutto l’impianto, cori di discriminazione razziale ai danni del calciatore del Napoli n. 24 Koulibaly Kalidou al 34° del primo tempo al termine di un’azione di giuoco, e del calciatore del Napoli n. 9 Osimhen Victor al 9° del secondo tempo dopo che il medesimo si era accasciato sul terreno di giuoco per infortunio”.

D Pietro Cusati

Il Giudice Sportivo ha deciso l’obbligo per la Soc. Hellas Verona di disputare una gara con il settore Curva Sud  privo di spettatori. Nel dispositivo non viene nominato lo striscione della vergogna apposto fuori allo stadio Bentegodi.

La decisione del giudice sportivo  è arrivata al Verona  «per avere i suoi sostenitori intonato in più occasioni, per la quasi totalità dei tifosi assiepati nel settore interessato (nel numero di oltre 4000), vari cori insultanti di matrice territoriale nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, percepiti chiaramente in tutto l’impianto durante l’intero svolgersi della gara, per avere, inoltre, intonato, in percentuale comunque significativa dei tifosi del medesimo e comunque in numero tale,oltre 1600, da essere percepiti in tutto l’impianto, cori di discriminazione razziale ai danni del calciatore del Napoli n. 24 Koulibaly Kalidou al 34° del primo tempo al termine di un’azione di giuoco, e del calciatore del Napoli n. 9 Osimhen Victor al 9° del secondo tempo dopo che il medesimo si era accasciato sul terreno di giuoco per infortunio». «Sanzione così complessivamente determinata ai sensi degli artt. 25, comma 3,denigrazione territoriale, e 28, comma 4 discriminazione razziale. C.G.S., tenendo conto nel primo caso della recidiva e comunque applicando in favore della Soc. Hellas Verona, per entrambe le fattispecie, le attenuanti di cui all’art. 29, comma 1, lett. a) e b), C.G.S., avendo la detta Società dato dimostrazione di aver adottato, prima dei fatti, modelli di organizzazione atti a prevenire comportamenti della specie di quelli verificatisi e di aver cooperato preventivamente con le Forze dell’ordine e le Autorità preposte, nonché in ogni caso per essersi pubblicamente dissociata dai gravi comportamenti tenuti in tale contesto. La gravità dei fatti, la dimensione, durata e percezione dei detti cori comportano, nondimeno, la non applicazione della sospensione dell’esecuzione della sanzione prevista ai sensi dell’art. 28, comma 7, C.G.S», conclude il Giudice sportivo. “Sono inorridito quando ho visto quello striscione.Non tanto per le offese nei confronti della città di Napoli, che storicamente avvengono da molto tempo, ma per l’offesa nei confronti delle persone che oggi sono sotto le bombe. Ci sono delle cose su cui non si può né offendere né scherzare”. Lo ha affermato il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi,  commentando lo striscione apparso a Verona in occasione della partita di campionato tra il Verona ed il Napoli.  Manfredi ha espresso l’auspicio che “il mondo del calcio e dello sport faccia di tutto per liberarsi da queste componenti così negative che non fanno onore alle città. Ad esempio  non penso che Verona, che è una città di grande civiltà, sia rappresentata da quei tifosi. La tifoseria sana deve espellere dagli stadi queste persone che poi offendono, fanno cori razzisti, presentano il peggio della nostra società. Il calcio deve esprimere il meglio della società. Mi auguro che anche la Figc intervenga” . Lo striscione non viene mai nominato dal Giudice Sportivo. Non i soliti  dieci mila euro di ammenda. Stavolta il Verona dovrà sopportare l’onta di giocare una partita con una curva, la Sud, chiusa. A causa dei soliti cori “insultanti di matrice territoriale e razziale”.Il Giudice sportivo nel dispositivo non nomina mai lo striscione della vergogna apposto fuori allo stadio Bentegodi che indicava agli eserciti russo e ucraino le coordinate per colpire eventualmente la città di Napoli. “La gravità dei fatti, la dimensione, durata e percezione dei detti cori comportano, nondimeno, la NON applicazione della sospensione dell’esecuzione della sanzione ‘’.Lo striscione era fuori dal suo perimetro di pertinenza, non possono farci niente. La situazione è  “grave” e la pena non può essere “sospesa”, e quindi è stata chiusa  la curva per una partita.  Il Giudice sportivo ha punito il Verona “per avere i suoi sostenitori intonato in più occasioni, per la quasi totalità dei tifosi assiepati nel settore interessato  vari cori insultanti di matrice territoriale nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, percepiti chiaramente in tutto l’impianto durante l’intero svolgersi della gara, per avere, inoltre, intonato, in percentuale comunque significativa dei tifosi del medesimo settore ricavabile dal resto del rapporto e comunque in numero tale (oltre 1600) da essere percepiti in tutto l’impianto, cori di discriminazione razziale ai danni del calciatore del Napoli n. 24 Koulibaly Kalidou al 34° del primo tempo al termine di un’azione di giuoco, e del calciatore del Napoli n. 9 Osimhen Victor al 9° del secondo tempo dopo che il medesimo si era accasciato sul terreno di giuoco per infortunio”.

 

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