“Il Re”: una tragedia seriale tra le sbarre

Su Sky Atlantic sta andando in onda la serie “Il Re”, il primo prison drama Made in Italy.
Prodotta da Sky Atlantic, “Il Re” è incentrato sulla figura di Bruno Testori, interpretato da Luca Zingaretti, inquietante e controverso direttore del Carcere di San Michele di Trieste, ruolo che dirige con metodi poco ortodossi. Con la morte del suo braccio destro Nicola Iaccarino (Giorgio Colangeli) e l’impiccagione di Lackovic, detenuto che regolava affari illeciti con Testori, entra in scena il PM Laura Lombardo (Anna Bonaiuto) e Testori dovrà mantenere il suo regno integro. Fuori dal lavoro, la sua vita privata è a pezzi in quanto è separato dalla moglie Gloria (Barbara Bobulova), ma il suo personaggio mostra anche attimi di inaspettata umanità, specialmente con la figlia Adele.
La serie è una tragedia dai contorni shakespeariani nella quale da una parte c’è la durissima vita delle guardie carcerarie che però mostrano totale omertà davanti a gravissimi fatti accaduti all’interno della struttura penitenziaria; dall’altra invece le vite tra le sbarre dei gruppi di detenuti presenti nell’istituto carcerario di San Michele, dai napoletani ai nigeriani, dagli slavi ai musulmani.
Il regista Giuseppe Gagliardi, autore di altre serie di successo come “Non uccidere” e la trilogia “1992”, “1993” e “1994”, ha voluto sollevare con “Il Re” domande intelligenti sul sistema carcerario italiano: la scelta di affrontare un tema così complesso è coraggiosa, anche per come viene sviluppato lo storytelling legato alle singole vicende di detenuti e dei poliziotti. “Il Re” è tra le novità seriali del 2022 di assoluto rispetto in grado di confrontarsi con il mercato audiovisivo internazionale, insieme alle fiction “Studio Battaglia” e “Noi”, queste ultime a firma della Rai.

Dott. Vincenzo Mele

 

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