FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO E’ PRIMAVERA: ATTENTI ALLE ZECCHE!

da Dr.Alberto Di Muria

 

 

 

 

 

 

 

 

Padula-Finalmente arrivano le belle giornate, riscaldate dal sole. Con questo tempo è bello fare qualche passeggiata in montagna, nei boschi. Ma come ogni anno, questo è anche il periodo in cui è maggiore un’insidia pericolosa: il morso delle zecche.

Le zecche sono insetti appartenenti alla stessa classe cui appartengono ragni e scorpioni. Si presentano di colore scuro, dalle dimensioni di alcuni millimetri. Sono parassiti che si nutrono di sangue. Vivono in regioni ombreggiate, ricche di boschi, con vegetazione bassa ed incolta. Molti sono gli animali che fungono da serbatoio per le zecche: cervi, ricci, topi, conigli, volpi, scoiattoli, cani e gatti; talvolta, infettano l’uomo con il loro morso.

Il morso di zecca, di per sé, non è grave. Il problema principale, piuttosto, è costituito dai microrganismi, virus e batteri, che può trasmettere.

La rimozione delle zecche deve avvenire Il prima possibile. Il modo migliore per rimuoverle è quello di prendere l’insetto con delle pinzette curve il più vicino possibile alla cute e tirandolo fuori direttamente. La testa della zecca, che può non uscire insieme al corpo, deve essere tolta, perché può causare un’infiammazione cronica. La maggior parte dei metodi comunemente usati per rimuovere una zecca, come l’applicazione di alcol, diluenti per smalti, vaselina o fiammiferi caldi, è inefficace e può causare danni alla cute o stimolare la zecca a espellere saliva infetta nella sede del morso.

Si ricordano principalmente due malattie trasmesse dalle zecche alle nostre latitudini: la più nota è sicuramente la malattia di Lyme, ma non va dimenticata certo la meningoencefalite da zecche (TBE).

La malattia di Lyme, endemica in Trentino, Liguria e Carso, è trasmessa all’uomo dal batterio Borrelia burgdorferi. Inizia con un piccolo eritema cutaneo, che in pochi giorni si allarga fino alla grandezza di un euro, diffondendosi spesso soprattutto al dorso, per poi associarsi a febbre, mal di testa, rigidità nucale, dolori muscolari e articolari. La diagnosi si pone con uno specifico test ematico e se non s’interviene in tempo con antibiotici (tetracicline e doxyciclina) si passa al secondo stadio con complicanze neurologiche (meningite, radicoloneuriti e paralisi di Bell) e disturbi cardiaci.

La meningoencefalite da zecche, o TBE è, invece, una malattia virale che intacca il sistema nervoso centrale.

Come è facile capire, contro queste malattie è importante la prevenzione con norme pratiche come cospargersi di repellenti o indossare copricapo adatti, evitando di scoprire qualsiasi altra parte del corpo, lavarsi subito dopo l’esposizione e soprattutto disinfestare gli abiti indossati. A questo proposito un recente studio del MIT ha dimostrato che il lavaggio a secco è molto più efficace dei lavaggi normali.

Chiaramente, gli animali domestici dovrebbero essere sempre sottoposti a trattamenti mirati contro le zecche (vaccinazione), per evitare che questi acari infettino l’uomo.

 

 

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