No al correntismo ma neanche al sorteggio.

 

da Antonio Cortese

 

Il mondo della scuola ancora non viene considerato sul serio. Un professore è solitamente annoverato in una graduatoria con punteggio relativo al curriculum. Perché mai i magistrati dovrebbero in alternativa alla raccolta firme essere sorteggiati come in un torneo a carosello? Se lo si facesse di poi, è logico che si passerebbe da una padella a una brace, poiché aumenterebbe la percezione di una giustizia figlia del caso e non del diritto. La premura improvvisa quanto improvvisata sull’importanza di questo appuntamento referendario, ha in poche ore partorito arene di giuristi arenati. I quali svegliatisi dal proprio sonno all’improvviso e con un countdown di pochi giorni, sono arrivati sui banchi dotati di microfoni con poche idee confuse e felici. Una di queste è il “sorteggio temperato” : una parolaccia degna delle osterie al momento di scegliere il tegame coi fagioli. Ebbene a tavola  si contratta con la morte e non con una giuria che poi rischia di annusare la maleodorante flatulenza di queste esternazioni su un tema di primaria portata. In questo caso andrebbero intervistati i professori e non i protagonisti di un film immaginato e mai girato in alcuna sala ancora. Basti infine che anche i docenti di diritto comunichino ai tiggi’ così come farebbero ai propri alunni.

 

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