LETTERA A NICOLA TESLA (1856-1943) “Non mi preoccupa che mi abbiano rubato l’idea, mi preoccupa che non abbiano idee” – Nikola Tesla-

Londra, 10 giugno 1940

 

Illustre Dottor Tesla,

Le scrivo quest’epistola per informarla che la sua idea di una connessione che mettesse in comunicazione il mondo intero, la quale ha visto essere scartata, sarà realizzata circa un secolo dopo rispetto a quando lei l’ha concepita. Questa connessione sarà chiamata Internet. Il cuore di questa connessione sarà l’energia elettrica. Vi si accederà da dispositivi sempre con alla base l’elettricità. Grazie a questi dispositivi si potrà avere il mondo in tasca. Sarà possibile anche acquistare prodotti comodamente da casa con consegna a domicilio. Sarà anche possibile avere tutto il sapere in mano, una vera e propria enciclopedia. Vorrei dirle che tutti useranno Internet in modo consapevole e coscienzioso, però mi duole informarla che non è così. Tutto il mondo sarà trasferito su internet, con i suoi aspetti positivi e talvolta negativi. Su internet si attueranno anche le peggiori azioni criminali. Preferirei non approfondire troppo nel dettaglio questo argomento. La rete quotidiana permetterà la realizzazione dei Social Network. Saranno la vera e propria antropomofizazione di Internet. Sono un mezzo di comunicazione molto efficiente per condividere immagini, video, testi e anche la propria arte con chiunque. I social network però verranno utilizzati anche per fare del male. Un uomo, con il soprannome Ahenobarbus Henocied usufruirà di uno di questi social network per compiere atti terribili e brutali: adescare dei bambini per compiere su di loro abusi e torture. Credo che questo esempio sia sufficiente. Per coloro che non avranno il coraggio di compiere determinate azioni internet è una valida opzione. Non si potranno realmente conoscere persone su internet poichè chiunque potrà avere una falsa identità. Essere qualcun altro sarà semplicissimo.

In data 4 marzo dell’anno 2020 sarà dichiarata ‘pandemia globale’ dovuta ad un pericolosissimo virus chiamato Covid-19. Questo virus è la più grande e pericolosa emergenza nella storia dell’umanità. Dovendo rimanere confinati in quattro mura, si svilupperà un nuovo metodo didattico. Questo metodo scolastico è stato definito con l’acronimo DAD (Didattica A Distanza) o DDI (Didattica Digitale Integrata). Questo è un metodo più o meno valido. Infatti ciò causa la così detta dispersione scolastica. Si sarà chiesto come sia nato internet. Deve sapere che nel ‘900 durante la Seconda guerra mondiale saranno inventati i primi Computer, macchine in grado di svolgere calcoli per compiere ogni tipo di azione. Saranno composti da Hardware (componenti meccanici e/o elettrici) e software (anche detto sistema operativo, un sistema che appunto opera sull’hardware per farlo funzionare). Queste macchine inizialmente saranno solo quattro. Finita la seconda guerra mondiale si deciderà di creare una rete che metterà in comunicazione queste macchine l’una con l’altra. Questa tecnologia si diffonderà. Nel frattempo si diffonderanno i browser, anche detti motori di ricerca, che saranno la base di internet. Questo strumento sarà rivoluzionario ed essenziale, ma come con ogni cosa di questo mondo, se si esagera o se ne fa un uso non consapevole, nuocerà gravemente. Mi pare di aver detto tutto ciò che c’è da sapere sulla realizzazione della sua idea di rete. Mai parole furono più profetiche di quelle che pronunciò ormai due secoli fa: “Presto sarà possibile trasmettere messaggi wireless in tutto il mondo in modo così semplice che ogni individuo potrà trasportare e far funzionare il proprio apparato. Sarà possibile comunicare con una persona dall’altra parte del mondo e sarà come essere uno di fronte all’altro.”. Prima di congedarmi vorrei porle una domanda: perchè fare tanto lavoro per il bene della scienza, sino a dedicarvi tutta la vita, sino a depositare piú di 700 brevetti per poi non prenderne i meriti, per poi lasciare che le sue invenzioni venissero rubate? Definiste un bravo ragazzo l’uomo che vi rubò la paternità della radio. Dobbiamo a lei l’invenzione del telecomando, della lampada a neon, della candela del motore, del motore elettrico, della trasmissione di energia elettrica senza fili, della stessa corrente alternata. Perché tanto lavoro per non prenderne i meriti?

Cordiali saluti, Bertie.

 

P.S.: Ho immaginato questa essere stata scritta da re Giorgio VI d’Inghilterra.

 

Principe_mezzosangue34

 

 

 

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