TANGENTOPOLI (33): le riflessioni dell’on. Marzia Ferraioli, ed altri, sulla figura di Vincenzo Giordano

 

Aldo Bianchini

Prof. Vincenzo Giordano (sindaco di Salerno dall' 8 marzo 1987 al 23 marzo 1993)

SALERNO – A distanza di trent’anni dai clamorosi fatti giudiziari che portaron0o al suo arresto, ed a più di tredici anni dalla sua morte, la figura di Vincenzo Giordano non è scomparsa del tutto dall’immaginario collettivo della gente, anche se di quel galantuomo se ne parla davvero poco.

E’ giusto, quindi, continuare a ricostruire quella storia per raccontarla anche insieme a Voi lettori e con il vostro insostituibile contributo.

Ha colpito molto la lettera invita da Vincenzo Giordano ai giudice del collegio del Tribunale della Libertà in data 19 giugno 1993; una lettera che ripubblichiamo nuovamente:

  • <<Signor Presidente, sono assente dall’udienza non per mancanza di rispetto a lei e agli altri membri della Corte, ma perché, sgomento per quanto accadutomi, debilitato per lo sciopero della fame, ho preferito evitare il disagio della traduzione e il clamore della pubblicità. Prima della costituzione della commissione di valutazione dei progetti relativi alle grandi opere dichiarai che gli amministratori dovevano interferire il meno possibile e che io mi sarei sempre adeguato alle valutazioni tecniche specie se unanimi. …. Signor Presidente, esprimo, da cittadino onesto, plauso per il lavoro dei magistrati che hanno scoperchiato la pentola della corruzione che si è diffusa come una metastasi. Un ruolo importante, forse determinante per il cambiamento, che spero si concretizzi al più presto, quello svolto dai Magistrati. Bisogna però avere la sensibilità di non fare di ogni erba un fascio. Se così fosse un cittadino come me che vive esclusivamente con uno stipendio che oggi sfiora i 2 milioni, dovrebbe pentirsi di essersi comportato onestamente>>.
On. Prof.ssa Marzia Ferraioli (parlamentare di Forza Italia)

Il primo commento è quello dell’on. prof.ssa Marzia Ferraioli (già docente universitaria di procedura penale) che all’epoca dei fatti ha difeso molti politici (soprattutto socialisti) dalle accuse pesantissime da parte della Procura di Salerno:

  • In ricordo di Vincenzo Giordano, un “Uomo onesto che si vergognava della sua onestà”. Lo si legge nella lettera pubblica, presentata dal Sindaco Vincenzo Giordano al Tribunale del Riesame, raggiunto da  una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Una lettera più che incisiva (e involontariamente ancor più pungente) della enorme valanga di speciali televisivi e di articoli di stampa … Rivoltiamo, dunque,  questa bellissima e delicata frase in più prospettive? Cosa avremmo detto noi? 1) Non mi vergogno della mia onestà”; 2) Mi vergogno della mia onestà; 3) Mi pento di essermi comportato onestamente; 4) Non mi pento di non essermi comportato onestamente. Quanto a me posso solo dire che chi ignora il valore di queste <semplici  eppur complesse riflessioni  berra’ solo alla fonte del giustizialismo>: vale per gli imputati ma ancor più … vale per i magistrati, che siano pubblici ministeri o giudici…  non importa”.
La storica vignetta del prof. Arnaldo Amabile sull'ex sindaco Vincenzo Giordano

La carrellata di commenti sarebbe molto lunga, tra i tanti altri ho scelto quello inviato dal prof. giornalista Arnaldo Amabile in quanto apre a diversi altri ragionamenti:

  • Michelangelo Russo resterà fermo a difendere se stesso: <Da magistrato dico che la giustizia non ha sbagliato. Chi vuol conoscere la differenza tra un progetto esecutivo e un progetto di massima deve andarsi a leggere la sentenza della Cassazione che pur confermando l’impianto accusatorio si concluse per la prescrizione che nel frattempo era maturata. (…) Sotto il profilo umano e politico Giordano non debba essere sottovalutato. Ma sia chiaro: una intitolazione di una strada o piazza a Vincenzo Giordano non deve essere un risarcimento alla memoria, bensì un riconoscimento all’importante attività politica>. Limpido il giudizio del celebre penalista Paolo Carbone: <Giordano è stato un sindaco efficiente che ha pagato un prezzo molto alto. Un uomo di coerenza che ha prodotto tanto per la città. Ogni riconoscimento mi trova favorevole>. Amaro e icastico il commento di un lettore: <Praticamente è stato sbattuto in galera perchè non aveva capito la differenza tra un progetto esecutivo e di massima, e per questo distrutto come politico e come uomo>. Precisato che Vincenzo Giordano era un vero grande uomo, e di specchiata rettitudine (ciò che al potere del giudice non era parso significativo), resta ancora forte l’umiliante amarezza inflitta della reclusione. F.to Arnaldo Amabile”.

 

 

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