Gaetano De Simone: alfiere del popolo … a metà strada tra opposizione e potere

 

Aldo Bianchini

Gaaetano De Simone, storico e indimenticabile personaggio della vita associativa di Salerno

SALERNO – Che Gaetano De Simone sia stato “un personaggio” a tutto tondo è fuori discussione; con il suo marcato timbro di voce si è fatto sentire sia dalla strada (con i suoi rumorosi interventi pubblici senza remore o timori) che dalle stanze del potere (con i suoi tentativi di difendere il bene comune) nelle quali, in verità, c’è stato molto poco, ma per il tempo giusto per far capire che al di là delle sue innate doti di grande comunicatore e combattente aveva anche non poche capacità di mediazione.

Ed è proprio questo aspetto, ma nessuno lo ha ricordato, che ha fatto di Lui un intrepido “Don Chisciotte de la Mancha” moderno e con profili molto diversi da quello, emerso dalle pagine del romanzo dello spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra, che combatteva soltanto contro i mulini al vento; il nostro Gaetano, al contrario, pur apparendo come Don Chisciotte conduceva le sue intrepide battaglie ben sapendo che dall’altra parte c’era sempre un muro di gomma. Insomma sapeva mediare e lo faceva sempre con il suo spirito battagliero.

Per molti anni, sia sulle frequenze di Tv/Oggi che su quelle di Quarta Rete, è stato presente e protagonista per centinaia di volte nelle mie trasmissioni televisive; lo conoscevo bene e non avevo bisogno di chiamarlo, quando c’era un problema che potesse interessare la gente si presentava e si sedeva al mio fianco.

Abbiamo combattuto insieme ed a lungo l’avvento e l’affermazione del potere politico deluchiano; ovviamente con la parentesi di un breve periodo in cui me lo ritrovai nella stessa maggioranza deluchiana al Comune di Salerno, anche se non si è mai schierato contro di me che avevo continuato la solitaria opposizione. Per questo negli anni successivi fu di nuovo presente, e come, nelle mie trasmissioni televisive. Molte note testate giornalistiche televisive e di carta stampata, quelle che oggi per ricordare la sua morte raccontano soltanto le indubbie qualità del personaggio, dimenticando spocchiosamente che lo schivavano e non amavano le sue filippiche che, comunque, potevano arrecare problemi con il sistema di potere politico imperante, in ragione di quelle pizze e birre (pubblicità !!) che il Comune e gli Enti collegati distribuivano e distribuiscono soltanto a testate compiacenti.

Nel pomeriggio dell’11 settembre 2001, pochi minuti dopo l’attacco alle Torri Gemelle, non ebbi bisogno di chiamarlo e me lo ritrovai accanto per una delle più lunghe dirette che io abbia mai fatto, con collegamento telefonico con Tonino Giannatiempo (ottimo tecnico televisivo che in quel momento si trovava a New York per un lavoro con la Rai).

La stessa cosa era già accaduta il 19 gennaio 2020 per commentare, con una lunga trasmissione, la morte di Bettino Craxi rifugiatosi in Tunisia dopo tangentopoli.

Con i socialisti all’epoca di tangentopoli non fu mai tenero e sovente amava dire “i socialisti veri si inebriano con il profumo dei garofani e non con il lezzo delle tangenti”; e fu anche protagonista di una mitica puntata di “Uno contro tutti” nel salotto del Maurizio Costanzo Show quando lanciò in faccia a Vittorio Sgarbi (che era da solo sul palco) una mazzetta di giornali che descrivevano le malefatte socialiste e quasi venne alle mani con il noto opinionista. Con quel gesto anche Lui, Gaetano, ebbe modo di vivere un momento di grande popolarità mediatica a livello nazionale.

Lento ed inesorabile il declino pubblico a causa delle sue condizioni di salute che da alcuni anni sono andate sempre peggiorando, fino all’inevitabile abbandono di questa terra.

Lo ricorderò sempre per la sua lealtà e per la sua imponente e coinvolgente oratoria.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *