GIUSTIZIA: Rosa Volpe, la Procura di Napoli … una donna con il vantaggio di non dover essere votata dalle donne

 

Aldo Bianchini

Dott.ssa Rosa Volpe - procuratore reggente della Procura di Napoli

SALERNO – Rosa Volpe è una donna magistrato di lungo corso; ha lavorato per tantissimi anni sia in Procura che nella sezione DDA di Salerno; da qualche tempo è approdata nella Procura della Repubblica di Napoli in cui da diversi mesi svolge, in maniera perfetta e rigorosa, anche le funzioni di “procuratrice reggente”, e per la successione a Melillo è tra i primissimi candidati.

Quella di Napoli è la Procura della Repubblica più grande d’Italia e, di conseguenza, è ambitissima da tanti magistrati napoletani, campani e di tutto il Paese; sembra che i candidati a dirigerla siano in tutto sette: Michele Prestipino (procuratore aggiunto a Roma), Leonardo De Castris (procuratore di Lecce), Giuseppe Amato (procuratore di Bologna), Aldo Policastro (procuratore di Benevento), Francesco Curcio (procuratore di Potenza), Rosa Volpe (procuratrice reggente di Napoli) e Nicola Gratteri (procuratore di Catanzaro).

Tutti e sette sono magistrati noti e di lungo corso; alcuni più esposti ed altri meno sul piano squisitamente mediatico (e non solo per la qualità delle inchieste condotte); quello più esposto è sicuramente Nicola Gratteri con le sue mega-inchieste che ad oggi, al di là dei clamorosi arresti anche di queste ultime ore, rispetto alle premesse ha portato a sentenze di condanne pochissimi personaggi della politica; Rosa Volpe è sicuramente da annoverare tra i meno esposti dei sette sopra citati.

E’ riservata per carattere e pur avendo condotto inchieste di rilievo nazionale ed internazionale è riuscita sempre a rimanere saldamente all’ombra dei riflettori della cronaca e dei processi mediatici.

Al suo attivo alcune grandi inchieste, tra le quali:

  • insieme al suo collega Luigi D’Alessio ha portato a sentenza di condanna per il “caso Elisa Claps” il suo assassino Danilo Restivo che si era rifugiato in Inghilterra;
  • ha gestito alla grande la parte centrale dell’inchiesta per l’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo; peccato che quel lavoro è andato quasi perduto a causa del trasferimento della Volpe a Napoli ed anche dalla diversità di veduta degli investigatori che hanno proseguito le indagini; è riuscita, comunque, a far scagionare il presunto assassino Bruno Humberto Damiani che si era rifugiato in Colombia;
  • la clamorosa inchiesta sui cosiddetti “aborti d’oro” che portò allo smantellamento della vasta rete degli aborti illegali nelle mani di medici senza scrupoli che avevano anche favorito l’aborto illegale della presunta amante di un ex magistrato salernitano d’alto lignaggio.

La battaglia si annuncia durissima, ma a mio parere la dott.ssa Volpe parte, almeno sulla carta, con un vantaggio rispetto a tutti gli altri; innanzitutto perché è l’unica donna in lizza e poi, particolare molto importante, non dovrà essere votata dalle donne, se non  da quelle quattro-cinque presenti in CSM rispetto al totale di 27 votanti che potrebbero anche passarsi la mano sulla coscienza e promuovere sullo scalino più alto della Procura partenopea finalmente una donna.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *