Laura Biagiotti e le fate più ignoranti.

 

da Antonio Cortese (docente)

Laura Biagiotti

La cronaca bianca e la cronaca rosa solo a Roma e Parigi hanno ancora una certa valenza, dignità ed alto valore. Da anni il settore della moda sponsorizza e si abbina benissimo al mondo dell’arte ma questo mese il famoso trend internazionale pur con tutta la buona volontà ed iniziativa rischia di fare un madornale errore di comunicazione. Biagiotti si è incaricata di restaurare la statua di Pallade Atena in Campidoglio ritenendo e comunicando confusamente che si tratti della “Dea Roma” : una divinità che non esiste in nessun libro di storia o di mitologia, ma frutto delle ultime frenetiche fantasie di persone più che inesperte culturalmente e che addirittura anche sul web la attribuiscono originariamente a Minerva o qualche altra  baronessa grecoromana vestita di arroganza. L’opera dello scultore ed architetto Matteo Bartolani di Città di Castello (quasi mille e cinquecento) finanche da alcuni siti internet correlati alla Sovrintendenza, riportano questo errore da 2 in pagella se non da zero spaccato, poiché la sfera che la figura mitologica mantiene in mano é proprio la palla che attribuì l’appellativo così virtuoso alla protettrice della democrazia ateniese. Onde evitare equivoci e farsi insultare  quali caproni dallo Sgarbi di turno, anche se le modelle e le stiliste di questa generazione difendono vuoti di nozioni altrimenti necessarie, dopo i lavori di restauro annessi alle sfilate in passerella, sia precisata alla Sovritendenza e agli utenti dell’evento l’esattezza del valore da riattribuire alla vera figura matriarcale che sta a simboleggiare più il sapere che altri talenti in seno al Campidoglio. Anche per difendere il buon nome e la reputazione della buonanima protagonista della moda ancora col suo nome e cognome.

 

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