Elezioni 2022: Meloni e … il conflitto di interessi

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Spero che per quello che sto per scrivere qualcuno non si prenda la briga di suggerire, ad alta voce, di darmi (nel migliore dei casi) “al cinema”. E’ già successo in passato e potrebbe succedere ancora.

Sono, però, abituato a correre i rischi del mestiere, ed in questo caso li corro molto volentieri.

Dunque la neo eletta deputata Giorgia Meloni che, in tanti, indicano come “presidente del consiglio dei ministri in pectore” ha messo sicuramente a segno un obiettivo importante conficcando nel terreno della politica, quella con la “P” maiuscola, un paletto di ferro che il ondo della cosiddetta sinistra ha inseguito fin dal 1994: “il conflitto di interessi”.

Una cosa, il conflitto di interessi, che ha fatto scervellare tutti i saccenti della sinistra; e quello che non hanno mai saputo, o voluto, fare lo ha realizzato “Lei” la famosa “ragazza della Garbatella” che è cresciuta a pane e politica attiva, viva e palpitante.

E in poche ore è stata capace di mettere un freno all’ex Cavaliere costringendolo non solo a rinunciare ai ministeri della giustizia e della comunicazione (per non citare l’estromissione ormai quasi certa di Licia Ronzulli da incarichi di governo) ma addirittura ad “ad andare a Canossa” in Via della Scrofa a Roma dove è la sede di Fratelli d’Italia; e questa mattina (17 ottobre 2022 – una data che passerà alla storia) l’ex capo del governo per ben quattro volte si presenterà col capo cosparso di cenere al cospetto della giovane dea che avrebbe anche preteso in cambio, prima di concedere l’udienza, la sicura promessa che al Colle tutto il centro destra andrà insieme e non con delegazioni separate.

E pensare che soltanto qualche ora prima l’ex Presidente, in un rigurgito di potere perduto, aveva beffeggiato per iscritto la Meloni definendola: “supponente, prepotente, arrogante, offensiva e ridicola”, aggiungendo come nota finale lo scritto “è una con cui non si può andare d’accordo”.

Come d’incanto, dopo trent’anni, ecco che il famigerato conflitto di interessi si è sciolto come neve al sole ed è andato oltre, fino al punto che Berlusconi ha accettato di andare a Canossa, senza la Ronzulli e forse anche senza la Fascina. Ma la politica è anche questo, meno male.

Come dire !! che una sola donna di destra è riuscita a fare quello che le tante donne e i tantissimi uomini della sinistra non hanno mai sputo concretizzare, nonostante i diversi centinaia di tentativi.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *