il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Tribunale di Sala Consilina: il giornalista Pietro Cusati precede tutti e si rivolge direttamente al neo ministro Nordio

 

Aldo Bianchini

Dr. Pietro Cusati - giornalista e giurista

SALERNO – Qualche mese fa era stato inopportunamente ignorato dalla Commissione Regionale (curata dall’on. Corrado Matera) che aveva effettuato diverse audizioni (soprattutto di personaggi del Vallo di Diano, a cominciare dal Vescovo De Luca per finire al giornalista Geppino D’Amico) che non avevano mai avuto una conoscenza diretta delle problematiche strutturali ed organiche sia del mondo della giustizia in generale che della disastrosa decisione di scippare a Sala Consilina il tribunale (tanto faticosamente riconquistato negli immediatamente successivi al secondo dopo guerra) e, soprattutto, delle inospitali condizioni logistiche e dimensionali di un edificio, non a norma come quello di Lagonegro, deputato ad assorbire un tribunale molto più grande ed oltretutto di un’altra provincia e di un’altra regione.

Se c’è, quindi, un punto su cui andare tutti d’accordo (il Vescovo De Luca, il giornalista D’Amico, i sindaci del Vallo, i due consiglieri regionali Pellegrino e Matera e la gente comune è che  PIETRO CUSATI (detto Pierino, giurista e giornalista con sul groppone una quarantina di anni al servizio della giustizia come dirigente amministrativo dei tribunali di Sala Consilina e di Lagonegro, nonchè giudice tributario) è sicuramente il personaggio che più di tutti e meglio di tutti può contribuire alla lunga ed estenuante battaglia per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina.

Ma i politici, in genere, sono sordi a tutti gli appelli e puntualmente ignorano proprio le figure più significative che il territorio di appartenenza può offrire per un alto contributo di competenza diretta e di professionalità guadagnata sul campo; non ce l’ho in particolare con i politici e la politica del Vallo di Diano ma bisogna rimarcare che tutti loro agiscono inevitabilmente così. Nei loro panni, senza indugio, affiderei il compito di “coordinatore” di tutte le iniziative per la riapertura del tribunale all’unica persona capace di capire di cosa si sta parlando e di dialogare con provincia, Regione e Ministero, che nella fattispecie è Pietro Cusati. Troppo spesso vengono conferite deleghe a veri idioti che non fanno altro che adeguarsi nel solco della politica politicante; peccato che molto spesso le figure significative vengano letteralmente ignorate e/o ostracizzate.

La lettera appello inviata da Pietro Cusati al neo ministro della giustizia Carlo Nordio nasce proprio dalla profonda conoscenza del mondo giudiziario e dall’incontestabile affetto vero quello stesso mondo che conosce a menadito.

La ex sede del tribunale di Sala Conilina

Lettera appello di Pietro Cusati al ministro Nordio:

Sig. Ministro della Giustizia, On. Carlo Nordio, dal 2013 l’emergenza giustizia e la situazione carceraria in Campania si è ulteriormente aggravata, infatti, sono passati dieci anni e nulla è cambiato in positivo, tutto fermo al palo, nessun ripristino della geografia giudiziaria. Il caso eclatante del Tribunale di Sala Consilina (SA), nel Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, addirittura accorpato fuori regione, in Basilicata, fuori Corte di Appello, Fuori Provincia, ad un Tribunale più piccolo, quello di Lagonegro. E’ necessario il coinvolgimento della politica Nazionale, regionale e delle amministrazioni comunali, ordine degli avvocati e anche l’associazionismo può fare la sua parte. Nel contempo è necessaria la revisione delle modalità con cui lo Stato sta ‘gestendo’ il servizio giustizia nella nostra Regione Campania e in provincia di Salerno, nella morsa della criminalità organizzata. Bisogna quindi intervenire con la massima urgenza per rivedere la presenza e la disposizione dei Tribunali e delle Carceri in Campania. La chiusura del Tribunale di Sala Consilina e del carcere di Sala Consilina ha comportato un danno incommensurabile al territorio del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, al suo tessuto sociale, oltre che economico. Il Governo deve intervenire al più presto per rivedere le scelte sbagliate del passato vi è l’urgenza di intervenire sulla riforma della geografia giudiziaria. In concreto nel Vallo di Diano e nel Golfo di Policastro con la chiusura del Tribunale e del carcere di Sala Consilina (Salerno). si è registrato un impoverimento in termini di servizi per le comunità e un aggravio di oneri per l’utenza che già scontano difficoltà di collegamento, dovute ad esempio alla carenza di trasporti pubblici o di infrastrutture. Le aree interne pagano la lontananza dai grandi centri urbani in termini di distanza dai servizi.  Un caso unico in Italia  che richiede un intervento ancora più urgente, è quello del soppresso Tribunale di Sala Consilina (SA),lo storico Tribunale del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, in provincia di Salerno.

Il tribunale di Lagonegro

E’ l’unico Tribunale in Italia ad essere stato accorpato ad un Tribunale più piccolo, sia in termini di carico di lavoro sia in termini di dipendenti, ed è l’unico Tribunale ad essere stato accorpato ad un Tribunale di un’altra regione, il Tribunale di Lagonegro (PZ) in Basilicata, privo di una casa circondariale. La conseguenza è che cittadini e operatori sono costretti a recarsi in una Regione diversa da quella di residenza e in secondo grado la competenza è della Corte d’appello di Potenza e per i detenuti a Castrovillari in Calabria. La chiusura nel 2013 del Tribunale di Sala Consilina (SA)in Campania, ha rappresentato un caso eclatante di ingiustizia, unico in Italia. Tale ingiustizia e illegittimità perché ha comportato l’eliminazione di una struttura giudiziaria ospitata in una sede idonea e a norma, qual era il Tribunale di Sala Consilina (SA), per dislocarla in ristretti spazi insufficienti di aule di udienze, di grave criticità ad un Tribunale più piccolo quello di Lagonegro in provincia di Potenza. Una macroscopica ingiustizia a danno dei cittadini, degli avvocati, dei magistrati e dei dipendenti che fa rivoltare nella tomba il grande Prof. Avv. Alfredo De Marsico, originario di Sala Consilina.

 

2 Commenti

  1. LA PARALISI DELLA GIUSTIZIA PENALE ???
    Domani martedì primo di novembre 2022 , festa di tutti i Santi , entra in vigore parte delle disposizioni attuative della cosiddetta “riforma Cartabia” in tema di processo penale, contenute nel decreto legislativo nr. 150 del 10 ottobre 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 ottobre 2022.Sono stati modificati i termini delle indagini preliminari,alla scadenza dei termini delle indagini preliminari, il pubblico ministero ha un ulteriore termine per assumere le proprie determinazioni, trascorso il quale ha l’obbligo di depositare gli atti, con facoltà delle parti di esaminarli ed estrarne copia. Il pubblico ministero è tenuto a comunicare alla Procura Generale, ai fini dell’esercizio eventuale dei poteri di avocazione, mediante elenchi settimanali, tre tipologie di procedimenti, variamente articolata, a seconda del termine non osservato dallo stesso pubblico ministero,
    la persona sottoposta alle indagini può chiedere al giudice di accertare la tempestività dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato, con richiesta di retrodatazione che, se accolta, viene disposta dallo stesso giudice ed eseguita dal pubblico ministero. In pratica esistono molte difficoltà di ordine tecnico che rendono di difficile praticabilità l’immediata attuazione delle nuove disposizioni. Inoltre gli attuali applicativi informatici non consentono l’estrazione automatizzata dei dati che ciascun ufficio di Procura dovrebbe trasmettere ,ogni settimana, alla Procura
    Generale presso la Corte di Appello, né il sistema informatico della cognizione penale ( “S.I.C.P.”) consente la retrodatazione dell’iscrizione delle notizie di reato.Occorre,pertanto, che ciascun ufficio proceda ad una ricognizione manuale di tutti i procedimenti pendenti nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza di riversare sul personale amministrativo. Accanto alle difficoltà di ordine tecnico vi sono anche quelle di carattere interpretativo. Il 2 novembre 2022 segna la data concreta di operatività della riforma ???

  2. Mi sembra di capire che, chi dovrebbe garantire GIUSTIZIA, in concreto, produce INGIUSTIZIA grazie a decisioni cervellotiche… E’ così?
    Una scala, è una scala. Essa è fatta per consentire di salire e di scendere: salire verso il sole e scendere verso il basso… Perché si è deciso che la Comunità di un vasto comprensorio – che da oltre un secolo sale faticosamente (gradino dopo gradino) verso la luce, è stata costretta a scendere in direzione opposta? Dov’è la logica della “crescita” e della fede nelle Istituzioni ( e nei valori che Queste devono rispettare e sostenere? Non è miopia politica, gestionale, organizzativa non “vedere” la portata di esperienza nel campo specifico, le virtù della chiarezza e onestà di una persona come Pierino (Pietro) Cusati (che da vari decenni opera con zelo e lungimiranza nel settore) per rimediare a errate scelte deleterie?
    Tutto mi appare come un discorso fatto da chi – in maniera malaccorta – va avanti e vi s’ingarbuglia e non sa da dove è partito e… come uscirne…
    Certamente lor signori non mancano d’intelligenza… Basta usarla con più impegno e coraggio.

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