DEPRESSIONE, EFFETTO TRASCURATO DEI FARMACI

da Dr Alberto Di Muria
Padula-Ci sono casi in cui la depressione può essere un effetto collaterale concreto di diversi farmaci. Farmaci comuni e spesso con prescrizione medica che, se presi con costanza o contemporaneamente, possono causare questo disturbo o aumentare il rischio di suicidio.
È l’allarme che arriva da uno studio dell’Università dell’Illinois, fotografando una situazione che negli States è arrivata al paradosso: al 15% degli adulti americani che assumeva in contemporanea 3 o più farmaci d’uso comune è stata diagnosticata qualche forma di depressione. 200 sarebbero, secondo lo studio, i medicinali da porre sotto osservazione. Non solo quindi eventi traumatici avuti in passato, e non solo cause genetiche o biologiche, a scatenare la depressione può essere anche l’uso costante di determinati farmaci e, peggio ancora, dalla loro assunzione in contemporanea.
Tra i farmaci e le sostanze che possono indurre quadri depressivi più o meno importanti vanno ricordati: gli oppioidi, utilizzati sia a scopo antalgico sia nel contesto di comportamenti d’abuso; i sedativi, gli ipnotici e gli ansiolitici; i cortisonici e i farmaci attivi sul sistema immunitario; gli steroidi e altre terapie ormonali, compressi gli anticoncezionali ormonali; gli antibiotici e gli antivirali sistemici; la cocaina, le anfetamine e altri stimolati del sistema nervoso centrale; la levodopa, utilizzata nel trattamento della malattia di Parkinson; la fenciclidina e altri allucinogeni; l’alcol.
Pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), lo studio sottolinea che spesso alcuni di questi farmaci vengono prescritti insieme, in politerapia, e questo “accumulo” finisce per rendere più probabile lo sviluppo della depressione.
Molti si stupiranno nell’apprendere che le loro medicine, benché prive di collegamenti con sintomi depressivi o ansiosi, possano scatenare una depressione. E la tendenza continua: le prescrizioni capaci di indurre la depressione sono salite e cresce nel tempo anche la prescrizione di più farmaci alla volta.  Dallo studio emerge la necessità di maneggiare con cautela la politerapia, le tante pillole o gocce alla volta, specie considerata la diffusa inconsapevolezza sul loro potenziale negativo sull’umore. Per di più, ben pochi di questi farmaci hanno sul foglio illustrativo l’indicazione di questi rischi.

La depressione è una delle principali cause di disabilità negli Usa e i tassi di suicidio stanno aumentando di anno in anno; è necessario dunque ripensare in maniera innovativa alla depressione come problema di salute pubblica. Questo studio dimostra che è necessario considerare i pattern di utilizzo dei farmaci nelle strategie volte ad eliminare, ridurre o minimizzare l’impatto della depressione nella vita quotidiana

 

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