L’Italia e la via maestra degli USA

da Angelo Giubileo (avvocato – scrittore)

Avv. Angelo Giubileo

Il G-20 di Bali restituisce al mondo intero, e cioè a oltre i due terzi della popolazione e del commercio mondiale, l’immagine di una nuova pax economica tra il leader massimo rappresentante dell’Occidente Joe Biden e il leader massimo rappresentante dell’Oriente Xi Jinping.

Si ritorna dunque a un nuovo schema bipolare est-ovest o permarranno spinte verso forme di multilateralismo? Difficile prevederlo. Anche se appare chiaro fin d’ora che, almeno per quanto riguarda l’Europa, nel corso degli ultimi trent’anni circa l’iniziativa dell’Unione Europea non è affatto servita a quest’ultimo scopo. Vero o presunto che fosse o che sia.

In effetti, l’Unione Europea ha agito alla creazione di un’area mercatale per mezzo della quale hanno tratto benefici commerciali soprattutto i due imperi di USA e Cina, consolidato statunitense ed espansivo cinese, e a seguire altri paesi di cui in particolare Germania e Francia ma – come è sembrato e sembra – fintantoché gli accordi commerciali riguardanti USA e Cina, nel complesso e tra di loro, l’hanno consentito.

E infatti non c’è dubbio che gli alti livelli del commercio globale ed europeo siano stati resi possibili da generali regimi di inflazione bassi e perfino vicini allo zero. Negli ultimi 14 anni – dalla crisi dei mutui subprime staunitensi (2007) che ha generato la crisi di debito pubblico europeo (2008) e in particolare di Portogallo Irlanda Italia Grecia e Spagna – i mercati finanziari hanno registrato tassi strutturali a breve termine al 4-5% in Usa e al 3-4% in Europa. Oggi invece, nonostante il rischio recessione sia a un passo, sia la Fed che la Bce non rinunciano e pare non rinunceranno ancora a un aumento dei tassi medesimi, e tutto ciò con un’inflazione che per l’anno in corso è stata stimata a ottobre pari al 10,7% in UE (12,8% in Italia) e 8,3% negli USA (in calo rispetto all’8,5% registrato a settembre).

 

Per quanto riguarda il futuro dell’Italia, è evidente che l’opzione di scelta tra i due players ha determinato e determinerà un più forte rapporto di collaborazione con gli USA. Tale da esercitarsi anche senza l’azione complessiva e congiunta dell’UE? Per ora no, in futuro vedremo.

 

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