CIRIELLI: da intransigente a … vice ministro degli esteri

 

Edmondo Cirielli

SALERNO – Sa guardare con passione alle belle donne ma sa anche essere gelidamente intransigente con tutti, e con se stesso, nella lucida perseveranza della ricerca della legalità e della trasparenza.

Parlo di Edmondo Cirielli, deputato della Repubblica e vice ministro degli esteri nel primo governo Meloni, che ha dimostrato a più riprese di essere capace di non miscelare mai gli affetti personali con la politica sia quando questi ultimi nascono e crescono; sia quando, soprattutto, scemano per l’usura del tempo. Insomma gli affetti sino una cosa, la politica e le scelte che essa impone sono tutt’altra cosa.

La carriera politica di Edmondo Cirielli è stata, quasi, folgorante e sfolgorante in un quadro locale e nazionale nel quale ha sapientemente infilato i vari pezzi del puzzle in un gioco assolutamente intelligente tra donne, uomini e politica. Un gioco difficilissimo destinato a pochi eletti sia per meriti pubblici che privati.

Qualcuno, da qualche parte, ha scritto che Cirielli con la recente nomina a “vice ministro degli esteri” ha toccato l’apice della sua parabola, anche superiore alla nomina di “generale dei Carabinieri a riposo parlammentare”; non sono assolutamente d’accordo, e quanto prima salirà su uno degli scranni ancora più in alto. Anche soltanto per la sua determinazione, costanza e fedeltà negli ideali del partito in cui milita da sempre: “Fratelli d’Italia” .

Un uomo deciso e tutto d’un pezzo, un politico decisamente brillante anche se grazie o per colpa delle donne ha mandato all’aria, quasi spezzandolo, il centro destra che da qualche decennio avrebbe potuto governare senza rivali la Regione, la Provincia e il Comune di Salerno in una filiera di comando incredibilmente forte se si pensa che oggi anche il Governo nazionale è di centro destra.

Due, secondo me, i momenti salienti di questo discorso; entrambi i momenti hanno un nome e un cognome al femminile: anni fa Maria Rosaria Carfagna (detta Mara) e oggi Carmela Rescigno.

Anni fa la lite furiosa (portata avanti da altri) e tutta fondata solo sulla “gelida intransigenza” tra Lui e la Carfagna portò praticamente alla distruzione dell’allora PdL (Popolo della Libertà) ed alla caduta di diverse istituzioni, tutto in favore di Vincenzo De Luca che sapientemente spingeva verso la Carfagna (leggasi termovalorizzatore di Salerno) per sfiancare e indebolire Cirielli.

Oggi la lite furiosa (portata vanti da altri), e tutta fondata sulla “passione e intranigenza”, tra Lui e la Rescigno ha offerto a Vincenzo De Luca l’ennesima opportunità di indebolire lo strapotere politico-ministeriale (leggasi nomina a presidente della Commissione Regionale Antimafia della Rescigno che da FdI è recentissimamente transitata nella Lega) di Cirielli con il serio rischio di spaccare da subito un centro destra da sempre, in Campania, diviso.

L’augurio è che la sua azione politica nazionale ed internazionale, che si annuncia molto interessante, non subisca i primi contraccolpi sul piano istituzionale e, soprattutto, locale.

Intanto vivi complimenti al neo vice ministro degli esteri on. Edmondo Cirielli.

 

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