Si dice spazza corruttori, non corrotti. Altrimenti è un casino !!

 

 

da Antonio Cortese (docente)

 

 

Se non si padroneggia e non si conosce la propria lingua, il proprio vocabolario prima del linguaggio, sin dalle scuole elementari,  non si possono governare i propri pensieri e le proprie azioni.

 

L’urgenza di mettere mano a queste leggi da parte di ministri, professori di giurisprudenza, avvocati o altri tecnici legali, sta in questi giorni aggrovigliano la matassa già ingarbugliata.

 

Se si vuole combattere la corruzione, bisogna combattere i corruttori, non i corrotti, altrimenti si continua e aumenta l’effetto contrario. Oltre al danno, la beffa: cioè la persona debole, vulnerabile sul piano economico e sociale che si lascia corrompere, secondo il titolo di questa legge verrebbe preso egli in castagna, ovvero “cornuto e mazziato”, spazzato via dopo l’accertamento di aver ceduto alle proposte illecite del caso. Se poi la legge, che poiché é in discussione, nel testo specifica la buona volontà di combattere la corruzione in generale, é altra cosa; ma il messaggio rimane sbagliato in partenza terminologica e quindi nella pratica correttiva o semplicemente investigativa.

 

In occasione dei referendum sulla giustizia e la magistratura dei mesi scorsi ho già provato in meno righe di spiegare questo concetto basilare, ma anche in questo caso la confusione globale degli italiani li ha resi nuovamente “deboli di quorum” e pure con scandalosa e orrenda evidenza di un barlume di intelletto.

 

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